AL ‘BARBERA’ MAGIA DI CIANO E DENTI STRETTI, AL ‘BENITO STIRPE’ IL FROSINONE ‘RIBALTA’ IL PALERMO ED E’ FESTA GRANDE

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Sofferta, lunga, travagliata. Con un finale fantastico. Quasi tracciata per mettere a dura prova le coronarie, perché il popolo giallazzurro non cammina mai sui tappeti rossi. Ramazza polvere, ingoia lacrime e sa benissimo che la strada del successo è lastricata di trappole. E’ stata una stagione da incorniciare nell’album dei ricordi. Il Frosinone torna in Serie A e lo fa raccogliendo le ultime forze nel finale un campionato lungo 46 giornate. Come il maratoneta sul rettilineo che lo conduce al traguardo. Stremato ma con il cuore che batte forte e già oltre quel filo di lana che segna il limite che separa dal trionfo. Il sito ufficiale del Frosinone Calcio ha voluto ripercorrere queste 46 tappe con momenti significativi. Un regalo ai tifosi che hanno sostenuto squadra e Società in questa lunga traversata verso l’Olimpo del calcio italiano al primo anno della nuova casa, lo stadio intitolato a Benito Stirpe. Che sicuramente ha osservato e vigilato da Lassù su questa gioia che nessuno potrà rovinare.

IL 14 LUGLIO 2017 PARTE LA NUOVA AVVENTURA, STIRPE: “LONGO CONIUGA UMILTA’ E AMBIZIONE”

 Il Frosinone 2017-’18 mette in moto il 14 luglio. E’ il primo giorno di ritiro del gruppo del tecnico Moreno Longo. Un gruppo che – grazie all’impegno del presidente Maurizio Stirpe ed al lavoro del direttore dell’Area Tecnica, Ernesto Salvini (alla sua 11.a stagione in giallazzurro) e del direttore sportivo Marco Giannitti (5.a stagione nel Frosinone) – riparte con delle certezze tecniche assolute: attorno allo zoccolo duro dei campionati precedenti (D. Ciofani, M. Ciofani, Crivello, Frara, Soddimo, Dionisi, Paganini, Sammarco, Gori, Zappino, Russo) che aveva già assaporato due promozioni e la serie A ed agli inserimenti delle ultime tre stagioni con elementi di spicco per la categoria (Bardi, Ariaudo, Maiello, Terranova, Brighenti, Krajnc, i giovani Besea dal Modena e Volpe prodotto del settore giovanile), nella sessione del mercato erano arrivati giocatori di spicco (Ciano, Beghetto, Vigorito, Citro, il giovane Matarese dal Genoa). 

Su questo gruppo, nella sessione invernale, ci saranno poi gli innesti di due centrocampisti, Chibsah dal Benevento e Kone dal Cesena.

IL PROLOGO – Il presidente Maurizio Stirpe il 15 luglio, in occasione della prima conferenza stampa dichiara: “Ripartiamo esattamente dal punto dove abbiamo interrotto la precedente stagione sportiva. Per la quale c’è sicuramente il dispiacere di non aver conseguito un risultato che era alle nostre possibilità. Però c’è anche la consapevolezza del grande lavoro svolto e del campionato entusiasmante. Per la società e per i tifosi. Quindi si riparte con la tensione giusta e per questo abbiamo deciso di affidare la conduzione tecnica a Longo per tanti motivi: ho avuto già modo di dirvi che le cose che mi hanno colpito di più sono state l’approccio umile ai temi sottoposti nel colloquio intercorso tra di noi e poi anche il fatto di avere delle ambizioni, particolare che non guasta. Spesso, fatemelo dire, volontà e ambizione portano a dare risultati”. 

Stirpe parla anche di obiettivi. Con eleganza, quasi un senso di protezione nei confronti di questo giovane emergente ma già quotatissimo: “A lui ho dato come obiettivo principale quello di stare lontano dalle zone calde, restare in una posizione consona ai valori tecnici della squadra. Cercheremo di disputare un campionato all’altezza della squadra e della società. Quindi sicuramente Moreno sarà messo nella condizione di lavorare con tranquillità. Con lui un progetto che va oltre la stagione che inizierà. Nella formula del contratto c’è il requisito della pazienza. Massima liberta, quindi, massima comprensione”.

AVVIO IN TRASFERTA E PARTENZA BRUCIANTE, PAGANINI E SAMMARCO KO.  IL 2 OTTOBRE LUCI SUL ‘BENITO STIRPE’

Si parte sul campo della Pro Vercelli, 2-0 il finale per la squadra di Longo. Quindi il Cittadella in casa, ad Avellino. D. Ciofani & soci vincono 2-1. A Pescara un grande Frosinone pareggia 3-3 in rimonta dopo il 3-0 iniziale della squadra di Zeman. E recrimina parecchio. Si fa male Paganini, primo infortunio serio della stagione: rottura dei legamenti. Il bis sfortunato della stagione precedente. Longo si trova nella condizione di dover affrontare la prima emergenza della stagione. L’esterno di destra lo fa Matteo Ciofani, nell’arco della stagione si rivelerà prezioso. E comunque è un giocatore che nel Frosinone ha trovato la consacrazione e che per il Frosinone giocherebbe anche in porta. La Società tiene la barra a dritta: nessun intervento riparatore sul mercato degli svincolati. A conferma che si crede nel gruppo. 

Poi viene la vittoria col Bari in casa (3-2) sempre ad Avellino e il successo di Ascoli in pieno recupero. Longo si affida al 3-4-1-2. Il primo stop a Perugia, anche immeritato, dopo la vittoria di Ascoli. Ma c’è entusiasmo perché il 2 ottobre si torna a casa, finalmente. E alla settima di andata c’è l’esordio con la Cremonese. Bella partita, termina 0-0. Canarini un po’ emozionati. La critica vuole tutto e subito.

A Novara forse la partita più brutta della prima parte del campionato. Il Frosinone perde 2-1, si sveglia solo nel finale con la rete di Soddimo che sfiora anche la rimonta ma è troppo tardi. Quindi l’atteso big-match con il Palermo, termina a reti bianche. Il pareggio di Salerno, ottenuto in 10 uomini per l’espulsione di Brighenti, conferma che i canarini sono battaglieri e tenaci.

Dalla 11.a giornata di andata alla 3.a di ritorno il Frosinone colleziona 16 risultati utili di fila mettendo insieme 29 punti. Gioca anche partite spettacolari e in qualche occasione gli mancano punti alla resa dei conti (Avellino in casa su tutte). Ad Empoli il Frosinone domina 3-0 ma poi si fa raggiungere sul 3-3 dal 90′ alla fine del recupero. 

Con il Parma in casa (2-1) altra tegola: si fa male un perno del centrocampo, Paolo Sammarco. Anche per lui rottura dei legamenti del ginocchio. Ancora a mercato chiuso. Ma anche in questo caso la Società non deroga dalla rotta tracciata. E lavora a quello che potrebbe essere l’elemento giusto nella sessione invernale del mercato. 

A Foggia, ultima di andata, i giallazzurri passano dallo 0-1 al 2-1 con un secondo tempo strepitoso. Longo perde Gori, starà fuori 2 mesi e mezzo per un infortunio alla spalla. I giallazzurri chiudono a 37 punti al secondo posto, a -2 dal Palermo capolista.

SALVINI ALZA LO SCUDO SU SOCIETA’ E SQUADRA

Il primo momento particolare della stagione che ha visto l’intervento della Società arriva dopo l’ultima del girone di andata, in casa con l’Entella. Il 23 dicembre in conferenza stampa il Direttore dell’Area Tecnica, Ernesto Salvini. Difende a spada tratta le scelte operate, il lavoro e l’impegno del Presidente Maurizio Stirpe e della Società, alza lo scudo su Dionisi martellato continuamente da tutti, in campo e da fuori: “Dalla scorsa stagione noto qualcosa vicino all’astio nei nostri confronti. Quando ti senti dare del ‘ladro’, quando ci sono allenatori avversari che ci additano da ‘mafiosi’, io da amante e tifoso di questa Società inizio a farmi venire dei dubbi: perché tutto questo? Ho l’impressione che sia troppo semplice additare il Frosinone come una entità assistita da una mano sovrannaturale. Ma da chi? Ma quando? Quando ci sono tante sviste a nostro favore, magari. Ma non è così”.

E ancora: “Se mi avessero dato 7-8 rigori a favore, io sarei venuto qui e con la mia onesta intellettuale lo avrei ammesso. Ma i dati riportano il contrario”.

NOVE PUNTI NELLE PRIME TRE DI RITORNO, BRUTTO KO INTERNO COL PERUGIA

Il girone di ritorno riparte con la vittoria sulla Pro Vercelli, quella di Cittadella 2-1. Quindi il 3-0 al Pescara di Zeman al ‘Benito Stirpe’. A Bari lo stop 1-0. Una frustata ma dopo 16 gare imbattuti ci può stare. Il campionato cambia per tutte le squadre. I punti si fanno più pesanti e poi la sessione invernale di mercato ha cambiato molti volti delle formazioni. E’ la serie B di sempre, anche qualcosa di più rispetto alle altre stagioni. Un torneo fortemente livellato in alto. Un momento negativo coincide con la sconfitta casalinga con il Perugia. Il Frosinone non perdeva in casa dal famigerato 29 maggio nella semifinale di ritorno con il Carpi (0-1). La squadra di Longo domina per 30′, va in vantaggio poi resta in 10 per l’espulsione di Soddimo e nel finale di Terranova e perde 3-1. I giallazzurri reagiscono: a Cremona, a -8 di temperatura, vanno sotto di due reti ma agguantano il 2-2 con le reti di D. Ciofani e Ciano e sfiorano nel finale per tre volte la vittoria con Matteo Ciofani, Citro e Kone.

LONGO PERDE DANIEL CIOFANI E CAMBIA ‘PELLE’, DOPO IL KO DI CESENA SQUADRA IN RITIRO

Tra la 29.a e la 34.a il cammino è tra sussulti (battute Novara e Venezia in casa, ko nei big match di Palermo e Parma, pari con Salernitana in casa e quindi a Terni) e come se non bastasse altra tegola: brutto infortunio per Daniel Ciofani con il Venezia. L’attaccante nel finale del primo tempo nel tentativo di pareggiare la rete dell’iniziale vantaggio della squadra di Inzaghi si infortuna seriamente al bicipite femorale della coscia destra. Per lui stagione finita, verrà operato a Turku in Finlandia. E sempre una tegola a mercato chiuso. Il Frosinone in quella gara tira fuori le unghie e vince 2-1 con una ripresa spettacolare. Dionisi in cattedra, i gol di Maiello e Citro firmano il sorpasso.

Longo costretto a modificare il ‘credo tattico’. Passa alla difesa a 4, tridente alle spalle di Citro che si scambia di continuo la posizione con Dionisi a seconda delle situazioni tattiche che si vengono a creare in campo, centrocampo più robusto. La squadra risponde ai comandi. Anche se frena in casa con lo Spezia (1-1 con rigore al 93′ per i liguri) poi vince ad Avellino dove torna al gol Paganini ma perde 1-0 a Cesena. La Società decide di portare la squadra in ritiro a Roma, per permettere di serrare le fila, isolarsi, ritrovare la ‘sintesi’ finale. 

La sconfitta in casa con l’Empoli (2-4) – nel frattempo il Frosinone deve fare a meno di Soddimo e Ariaudo – fa diventare tutto più buio, però. Anche se il Frosinone va due volte in vantaggio.

IL PRESIDENTE STIRPE: “LONGO CON NOI ALTRE DUE STAGIONI”. E BACCHETTA GLI SCETTICI

Il 26 aprile ci sono le parole nette e precise del presidente Maurizio Stirpe durante una doppia conferenza stampa. 

“Prendiamo prima il discorso del calcio giocato e di quello che scrive certa stampa – esordisce Maurizio Stirpe -, se vogliamo pensare di puntare a fare il meglio che sia possibile noi dobbiamo essere realisti e valutare gli accadimenti. All’inizio dell’anno abbiamo detto che volevamo stare dalla parte sinistra della classifica e a 10 giornate se avevamo birra in corpo provare l’allungo decisivo. Penso che a 5 giornate dalla fine, malgrado tutti gli accadimenti sotto forma di infortuni, delle situazioni personali di alcuni giocatori che ne hanno condizionato il comportamento, di tutte le dinamiche che ci sono state compresa l’altalenanza di risultati, se andiamo a soppesare credo che attorno al Frosinone ci debba essere un ambiente che non abbia un andamento schizofrenico. Compreso inventarsi storie e leggende metropolitane. Io, come leggo in queste ultime ore, non debbo ricevere la raccomandazione di nessuno per tutelare il patrimonio di Dionisi. Certe cose le respingo al mittente – alza il tiro il Presidente – con la raccomandazione di essere più seri ed obiettivi”. 

Stirpe nel mezzo della conferenza chiarisce le chiacchiere gratuite su Longo & dintorni: “L’allenatore non solo resterà quest’anno ma rimarrà per altri due stagioni. A Longo è stato allungato il contratto alla fine del mese di dicembre. Ci vuole senso di responsabilità, equilibrio e poi chi gioca deve dare delle risposte se hanno la capacità di poterlo fare. Comunque dobbiamo avere la consapevolezza di avere tante ‘chances’. E solo alla fine trarre le considerazioni”.

GRANDE RINCORSA, INFORTUNI E BEFFA FINALE COL FOGGIA A 1′ e 30′ DALLA SERIE A

Quella partita con l’Empoli nel frattempo segna il primo punto di svolta della seconda parte del campionato. Ma ancora di più lo segna nel senso stretto del termine il gol di Ciano al 96′ di Brescia-Frosinone: palla controllata in area tra un nugolo di avversari, un occhio al portiere e pallone sotto le gambe di Minelli. Si fa male Maiello, un’altra botta sull’assetto-tipo. Quindi arriva il successo sul Carpi con un colpo di biliardo di Dionisi in avvio e il bis del bomber reatino a Chiavari dopo che lui stesso aveva fallito un calcio di rigore. Ma si fa male Ariaudo che si aggiunge a D. Ciofani. Difensore out definitivamente.

Si arriva all’ultima giornata della stagione regolare. Si gioca Frosinone-Foggia. Rossoneri salvi e senza velleità di playoff. Il Parma (69 punti) va a La Spezia, il Palermo (68) a Salerno. La squadra di Longo (71) con una vittoria va in A senza necessità di fare calcoli. Non è partita facile. Perché i canarini giocano contratti per l’intero primo tempo, colgono due legni e il Foggia ne approfitta per passare con l’ex Mazzeo a 9′ dal riposo. A La Spezia il Parma era già sull’1-0. Gelo sui quasi 17.000 del ‘Benito Stirpe’. Si ricomincia ed è un altro Frosinone: che prima pareggia con Paganini al 22′ e poi fa 2-1 grazie ad un’autorete di Rubin su angolo maligno di Ciano. Partita in controllo. Ma a 1′ e 30′ dal 90′ la frittata collettiva e Floriano, entrato al posto di Beretta fa 2-2. A nulla vale la reazione veemente: Noppert salva su Ciano al 93′, finisce 2-2 e la serie A diretta svanisce sul traguardo. In A ci va il Parma che vince a La Spezia. Paura perché davanti appaiono i fantasmi dell’anno precedente. Bisogna pensare ai playoff.

I PLAYOFF SI FANNO ATTENDERE, DUE PARI COL CITTADELLA. IN FINALE L’EX STELLONE

Che non partono, però. C’è il caso-Bari, deferito alla Giustizia Sportiva per irregolarità amministrative e il Cittadella chiede l’applicazione della penalizzazione nella stagione in corso. Ricorso che viene accolto, in primo e secondo grado. Viene ribaltata la classifica, i veneti acquisiscono il diritto di giocare il preliminare in casa. Con un pari stanno dentro e così accade. 

Il Frosinone – che nel frattempo ha perso anche Maiello per un problema alla caviglia sinistra – trova la squadra di Venturato. Pareggio al ‘Tombolato’ 1-1 (gol di Paganini, pari di Chiaretti) con i canarini che nella prima frazione di gioco sprecano almeno tre palle gol e poi, a fine primo tempo, perdono Paganini per una contusione al ginocchio operato a settembre 2017. Si serrano le fila, c’è la gara di ritorno che il Frosinone affronta pure senza Brighenti che si fa male alla caviglia. Esordisce per la prima volta dal 1′ Matarese, disputerà una buona gara. Finisce un pareggio al ‘Benito Stirpe’, sempre 1-1 col brivido con le reti di Gori e Kouamé al 29′ della ripresa. Una sofferenza senza fine, all’8′ di recupero è una liberazione. In finale il Frosinone trova il Palermo dell’ex Stellone che ha fatto 1-1 a Venezia e ha vinto in casa 1-0.

AL ‘BARBERA’ MAGIA DI CIANO E DENTI STRETTI, AL ‘BENITO STIRPE’ IL FROSINONE ‘RIBALTA’ IL PALERMO ED E’ FESTA GRANDE

Si gioca il 13 giugno al ‘Barbera’ Dove Ciano al 5′ gela 30.000 persone con un gol di bellezza unica: sinistro che taglia dolcemente la brezza palermitana e si infila alla destra di Pomini, immobile. I rosanero spingono senza soluzione di continuità. In campo qualche colpo proibito, Dionisi e Gori ne fanno le spese più di tutti. Al 44′ sul destro di Dionisi ci sarebbe il colpo dell’assist-gol o del gol ma l’attaccante è tradito da una zolla d’erba. Ripartono i rosanero, palla a La Gumina che infila dal limite alla sinistra di Vigorito. Nel secondo tempo i padroni di casa spingono ma con meno veemenza del primo. Il Frosinone è attendista, si copre bene. Un’autorete di Terranova a 10′ dal 90′ manda vanti i rosanero. Che sfiorano il 3-1. Il Frosinone perde 2-1 ma adesso è di fronte ad una sola scelta: vincere per andare in serie A.

Il 16 giugno al ‘Benito Stirpe’ si gioca la finale di ritorno. Stadio pieno, entusiasmo. Bisogna vincere. Longo ritrova Brighenti e Maiello dal 1′. Gara maschia, fioccano i cartellini gialli. Nel primo tempo ottimo Vigorito in due occasioni anche se è la squadra di Longo a tessere la tela. Con cuore, intelligenza, attenzione massima. Ciano sfiora il palo, Gori alza dal limite. Al 6′ Frosinone avanti: Soddimo crea, Maiello inventa, palla che spolvera le ragnatele all’incrocio dei pali alla sinistra di Pomini. Una bolgia di entusiasmo. Il Frosinone mette il primo mattoncino per la promozione. Ma non è finita. Il Palermo non ci sta. Al 15′ punizione-rigore-punizione sul fronte d’attacco del Palermo: attimi da infarto. Ma il presunto tocco di Brighenti è fuori quel tanto che basta per far tornare l’arbitro sui propri passi. Si ricomincia, la squadra di Longo alza una vera linea Maginot ma il Palermo non ne ha più. E al 50′ in contropiede Ciano parte centralmente sul tocco di Dionisi e beffa Pomini. E’ l’apoteosi. L’arbitro fa il gesto che la gara è finita, è il segnale definitivo, la liberazione: il Frosinone è in serie A. Dopo 11 mesi, parte la festa.

Giovanni Lanzi

 

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