Salernitano di Campagna, da 8 anni nel Frosinone dove è Responsabile del Merchandising e dello Sponsor tecnico. Laureato in Economia e Commercio ma mai sazio di cultura sportiva: ha anche l'abilitazione a team manager e ds

DANIELE E IL MODELLO-FROSINONE: DETERMINAZIONE E SACRIFICIO E’ IL ‘CREDO’ COMUNE

"Sono arrivato ragazzino e inesperto di tematiche del lavoro, sono diventato uomo. Mi sento accresciuto professionalmente e debbo ringraziare questa Società, il presidente Stirpe e il direttore Gualtieri". Il lavoro lo porta a seguire ben 12 squadre giallazzurre per l'approvigionamento tecnico, oltre ai club affiliati e l'Academy
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“Alla scoperta del mondo Frosinone…”, la rubrica periodica che ci permetterà di andare alla scoperta delle diverse figure professionali all’interno del Frosinone Calcio che lavorano lontano dai riflettori della ribalta quotidiana, prosegue oggi con Daniele Palladino, da 8 anni nella famiglia giallazzurra. Oggi è il Responsabile del Merchandising e dello Sponsor tecnico.

 Prima di tuffarci nelle cose di calcio, conosciamo meglio Daniele Palladino.

“Sono nato a Battipaglia, ma ho vissuto sempre a Campagna in provincia di Salerno. Mi sono Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Salerno. Mi è piaciuto sempre accrescere il mio bagaglio culturale. Ho così ottenuto l’abilitazione di collaboratore della Gestione sportiva presso il Comitato Regionale della Campania, poi ho allargato i miei orizzonti prendendo la qualifica di team manager a Coverciano e quindi ho conseguito un master organizzato dalla Luiss in collaborazione con il Coni sul ‘Management dello Sport’. Tutti corsi comunque propedeutici alla realizzazione del mio obiettivo che ho sempre cullato sin dall’adolescenza, arrivare anche all’abilitazione a Direttore sportivo, come ho fatto nel 2020. Importante in tutto questo percorso anche il sostegno dei miei genitori, della mia compagna Serena e di mia figlia Aurora, nata proprio nell’anno 2020. Un anno speciale per me, lo ricorderò… nonostante la pandemia”.

I tuoi primi approcci nel mondo del lavoro? Dove, come, quando?

“Ho lavorato a lungo part-time per mantenermi gli studi. Lavori presso l’Autogrill, il Comune di Campagna e poi ho avuto la fortuna, nel 2015, di avere il mio primo impiego nel Frosinone. Debbo ringraziare l’incontro con l’allora direttore Salvini nel 2015 che mi dette questa possibilità, anche se il primo incarico non era in quel momento nel mio ambito specifico. Ma ti tuffai in quella esperienza con tanta voglia di far bene, una qualità che mi accompagna ogni giorno. La mia successiva crescita fino ad oggi va ascritta al direttore Salvatore Gualtieri che mi ha dato fiducia incondizionata. E credo che i risultati ci stiano dando ragione. Ma voglio aggiungere un inciso doveroso: sono arrivato ragazzino e inesperto di tematiche del lavoro, sono diventato uomo, mi sento maturato professionalmente e per questo debbo ringraziare il presidente Maurizio Stirpe che ha creduto in me. Lui sa mettere ognuno di noi nella condizione ideale per lavorare sempre al meglio”.

Nemo profeta in patria e allora quanto ti manca la tua città?

“Ho tanti amici a Campagna, a Frosinone però mi sento a casa mia. Anche per il lavoro che svolgo, ormai conosco più gente qui che dalle mie parti. I primi tempi non sono stati facili in una città nuova, confrontarmi con gente totalmente nuova. Ma con il passare del tempo, con grande determinazione e sacrificio, ho sfruttato tutte le possibilità che mi sono state date. Ad esempio, la mia prima sede di lavoro era in via Marittima, a due passi dallo stadio ‘Matusa’: si lavorava sino a notte. E lì ho iniziato a capire quanto fosse importante entrare rapidamente nel cuore di questa città e di questa Società”.

Oggi sei Responsabile del Merchandising e dello sponsor. Il tuo è anche un lavoro cosiddetto ‘di campo’, al fianco delle esigenze delle squadre. In cosa consiste più nello specifico?

“Sono Responsabile dell’approvvigionamento tecnico delle 12 squadre del Frosinone, dalla serie B a tutto il settore giovanile compreso il femminile. Con lo sponsor tecnico collaboro all’ideazione e realizzazione di tutte le linee, sempre con la supervisione del presidente Stirpe e del direttore Gualtieri. E tutto questo rappresenta circa l’80-90% di quanto proponiamo ai nostri tifosi allo Store e sull’E-commerce. Il direttore Gualtieri mi ha anche incaricato di seguire la gestione del materiale per la nostra Academy e delle nostre affiliate in Italia e all’estero. Il nostro obiettivo? In sintesi è quello di far avvicinare sempre più persone al Frosinone Calcio grazie alla valorizzazione del brand”.

La cura dei dettagli è un tuo ‘must’ professionale. Quanto è particolare vestire un giocatore del Frosinone dal punto di vista tecnico?

“Dopo una prima fase nella quale ci siamo concentrati nell’organizzazione e programmazione, con lo sponsor tecnico della Zeus che abbiamo dal 2018 siamo andati progressivamente sulla qualità dei materiali. Sempre più apprezzata dai nostri calciatori e dai tifosi”.

L’importanza, per la continua crescita del tuo settore specifico, di avere il Frosinone-Store dentro lo stadio ‘Benito Stirpe’?  

“E’ il fiore all’occhiello. Al cui interno abbiamo la totale disponibilità dell’interna collezione dello sponsor tecnico unitamente all’oggettistica ed accessori per i nostri tifosi che ogni domenica ci danno riscontro della loro presenza e colorano lo stadio di giallazzurro”.

Gli attaccanti fanno vendere i biglietti, i difensori fanno vincere le partite. E le magliette chi le fa vendere di più?

“Indubbiamente gli attaccanti. Ma mi piace ricordare che lo scorso anno la maglia più venduta è stata quella di un difensore… Provate ad indovinare chi? Beh, ve lo dico ma è facilissimo: Federico Gatti”.

Giovanni Lanzi

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