Nella sconfitta di Cittadella la squadra di Grosso non può rimproverarsi nulla per intensità e qualità del gioco. E soprattutto si è vista un'idea di attacco all'area avversaria, al di là della precisione. E dell'attenzione alla fase difensiva

IL FROSINONE ‘DENTRO’ OGNI PARTITA, E’ IL VIATICO PER IL FUTURO

Sabato il Palermo al 'Benito Stirpe-Psc Arena', l'importanza di considerarla una partita come le altre. I giallazzurri dovranno essere più forti delle tensioni e risvolti emotivi dall'esterno
 In Il Punto

Amarezza sì, per una sconfitta. Ma giusto il tempo di realizzare che lo show continua e che non bisogna guardarsi alle spalle. Il Frosinone è atteso da altre 33 partite della stagione ufficiale. Si comincia con Frosinone-Palermo di sabato prossimo. Magari per molti non sarà un confronto uguale ad un altro, ci sarà chi proverà a tirare fuori ad arte storie già ben sentenziate dalla Giustizia Sportiva nei vari gradi di giudizio che si sono susseguiti per mesi. Invece c’è l’obbligo sul fronte giallazzurro di considerare questa partita uguale a tante altre, per evitare di caricarla di tensioni e risvolti emotivi. Sarà sicuramente una partita ‘colorata’ sugli spalti e ci si auspica anche senza ‘code’ sempre spiacevoli. In campo di quelle due squadre che si affrontarono per salire in serie A c’è rimasto ben poco (l’ex Crivello, oggi al Palermo e il giallazzurro Szyminski, oggi al Frosinone oltre ad Accardi che era in panchina tra i siciliani). Il Frosinone è un gruppo totalmente nuovo, solo i magazzinieri sono gli stessi di allora.

LA CRESCITA ANCHE NELLE SCONFITTE – Si volta pagina e come piace dire spesso a mister Grosso nelle sue conferenze – grande ex di turno della sfida con i rosanero – “cercando di proseguire nel percorso di crescita e migliorare le cose che non abbiamo fatto bene”. In effetti sotto il profilo del gioco espresso la squadra canarina ha poco da rimproverarsi. Quanto all’intensità c’è stata, anche se a fasi alterne, ma in questo caso ci sono da considerare due fattori: il gran caldo in una gara giocata alle ore 14 e una squadra che deve imparare ancora a conoscersi in mezzo al campo. Un dato su tutti, oltre l’età media più bassa della serie B: il Frosinone ha iniziato con sei-undicesimi nuovi ed ha chiuso con sette-undicesimi nuovi. Non sono alibi ma semplici constatazioni di calcio giocato. Sono vere altre due cose: bisogna essere più attenti nella fase di non possesso soprattutto quando la partita entra nei minuti finali e poi va riconosciuto che là davanti i gol sono nelle corde di tutti i giocatori offensivi. Si è scritto e letto che prima della beffa è mancato il cinismo, è mancata la precisione davanti alla porta del Cittadella. Magari è un luogo comune, magari no. Al di là della correttezza o meno, come sempre c’è anche il rovescio della medaglia: è importante che il Frosinone abbia costruito una quantità industriale di occasioni, perché significa che in campo c’è un’idea precisa anche su come e quando attaccare la difesa avversaria.

LE ALTRE Reggina e Brescia vincono rispettivamente a Pisa e a Modena e provano l’allungo. Successo firmato dall’ex canarino Canotto per la squadra di Inzaghi che ha rivitalizzato Menez, l’ispiratore del gol-partita che lascia i tirrenici a 1 punto e che mette Maran sulla graticola. In preallarme Oddo e Aglietti ma è tutto prematuro e poi nel caso potrebbe sempre uscire fuori un outsider dalla tasca del ds Chiellini. Quanto alle Rondinelle, il tris di attaccanti di Clotet funziona: Ayé ispirato da Moreo, lo stesso Moreo ispirato da Karacic e un rigore confezionato e realizzato da Bianchi danno per risultato il 3-1 al ‘Braglia’. Gli emiliani di Tesser fragilini, la classifica non fa esultare, tutt’altro. Sale a quota 10 punti il Cagliari che vince 2-0 a Benevento. L’ex Lapadula apre ma non esulta, la stellina Luvumbvo la chiude, sanniti col problema delle punte. Chi invece si gode il ‘magic moment’ del suo attaccante Cheddira è il Bari: 1-0 a Cosenza anche con la complicità del portiere dei silani Matosevic. E pensare che il Bari ha voluto a tutti i costi un attaccante, Scheidler dal Rigione, ma Antenucci e l’ex parmense per ora si tengono strette le maglie.

Ascoli e Genoa restano ferme al palo. Marchigiani sconfitti da un gol di Strizzolo che toglie dagli impacci il tecnico del Perugia, Castori. Grifoni inchiodati al ‘Barbera’ di Palermo molto dai loro stessi errori sottoporta (clamoroso quello di Ekuban in avvio) ed anche dalla rete di Brunori che supera il record di Toni in rosanero (27 gol nell’anno solare) con la rete della vittoria che fa salire i siciliani nella pattuglia di formazioni a quota 7.

Penultimo in classifica, sconfitto in casa e alla ricerca di un allenatore in sostituzione di Giacomo Gattuso alle prese con qualche problema di salute: il Como non riesce a trovare ancora la sintesi delle tante novità proposte e annunciate dalla Società. Il Sudtirol passa 2-0 in riva al Lago, decide una doppietta di Mazzocchi, il secondo gol su rigore. Bisoli fa il pieno, 2 partite ed altrettante vittorie. Non se la passa bene il Venezia al terzo ko di fila: a Ferrara la Spal vince 2-0 grazie alla quarta rete di La Mantia e al raddoppio di Finotto che fa gol, si toglie la maglia, la lascia per terra e si becca il giallo. Infine stenta anche il Parma, sconfitto in casa da una brillantissima Ternana che dopo aver rimontato due volte, allunga con una magia in area del giovane Corrado che batte Buffon.

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