Sette squadre nel giro di appena 4 lunghezze, i giallazzurri rosicchiano su tutto il ranking di pretendenti fatta eccezione per ora del Lecce che deve recuperare la gara col Vicenza. La solidità anche nell'emergenza, a Parma. Alla ripresa il Vicenza, da non sottovalutare

IL MINI-FILOTTO DEL FROSINONE METTE IL SALE SULLA CODA A TUTTI

La sterlità offensiva delle scorse stagioni è un ricordo: anche senza il bomber Charpentier, 8 reti in 3 gare. All'orizzonte, 8 partite in 28 giorni: equilibrio e tutti sul pezzo per alimentare il sogno di tutti. Il cammino delle altre: in basso l'Alessandria alza i giri, tremano fino alla Ternana
 In Il Punto

Sette squadre nel giro di 4 punti e, come ha dichiarato il tecnico del Frosinone, Fabio Grosso, una vera ammazzacampionato dopo 20 giornate non si intravede. In vetta alla classifica il Pisa e il Brescia fanno l’elastico e la risalita alle spalle mette tutti più o meno sullo stesso piano. In vista dell’ultima settimana di calciomercato che si svolgerà a palloni fermi, con grande soddisfazione degli allenatori che quando rimetterà in moto il Circo Barnum sapranno di avere rose definitive fino all’ultimo respiro di questa stagione. Tornando alle cose di casa nostra, il mini-filotto di 3 successi di fila dei giallazzurri non dà effetti immediati visibili sulla classifica (sull’attuale settimo posto pesano qualche pareggio e la rocambolesca sconfitta di Monza) ma produce un serie di significativi segni ‘più’ a vantaggio del Frosinone nei confronti delle dirette rivali per promozione e zona playoff. Se si prendono infatti a raffronto le ultime 3 gare di campionato, Zerbin & soci hanno guadagnato 5 punti sulla capolista Pisa, 4 punti su Brescia, Benevento e Monza, 3 punti su Cremonese ed Ascoli mentre bisogna attendere che si giochi il recupero del Lecce (col Vicenza, in casa) per capire se i giallorossi faranno punteggio pieno come i canarini.

SOLIDI E DEVASTANTI ANCHE IN EMERGENZA – La partita di Parma ha mostrato un Frosinone padrone del campo, anche con l’emergenza di non poter disporre di due terzini. Grosso ha lanciato nella mischia Barisic e ha tolto le briglie a Casasola: nemmeno una sbavatura. Quanto al Parma, quei 34 giorni di pausa dopo l’unica vittoria dell’interregno-Iachini (ad Alessandria), li ha pagati soprattutto in termini di intensità. Ma i mali dei ducali probabilmente sono altri. E c’è la conferma che non sempre in campo vincono i nomi altisonanti. Un particolare, quello della lunga sosta del Parma, che non si riflette però sulla partita perfetta della squadra giallazzurra. Che non ha vinto per demeriti altrui. Il Frosinone è ormai in netta controtendenza con quella squadra che lo stesso Grosso aveva ereditato – scollata, timida fino a sfiorare la paura nelle giocate più elementari – dall’amico ed ex compagno di vittorie azzurre Nesta. Grosso ha inciso esattamente come ha saputo incidere la Società, che ha saputo tenere la barra a dritta sulle scelte. D’altronde non c’era via d’uscita, come ha più volte dichiarato il presidente Stirpe. Oggi il Frosinone in campo è un blocco che attacca per il piacere di farlo, che si difende con ordine. Cha fa gol anche se adesso gli sta manca il suo capocannoniere Charpentier. In 3 partite 8 reti: 4 di Zerbin, 2 di Gatti, 1 di Cicerelli e 1 di Novakovich. La sterilità è un pallido ricordo. Segnano tutti perché tutti si sentono coinvolti e vanno ad occupare l’area di rigore avversaria. Qualche altro dato, a proposito di numeri: alla 20.a giornata della stagione 2020-’21 il Frosinone aveva realizzato 21 reti, a fine stagione furono 38, oggi alla 20.a sono 32. Alla casella gol subìti ad oggi c’è un -2. In classifica un significativo +6 alla casella punti. Ma ci sono altri due numeri che dimostrano ancora di più la discontinuità con il passato: lo scorso campionato alla 20.a giornata le ammonizioni erano state 37, quest’anno sono 65 (compreso le 3 comminate a Grosso). Segno che c’è vita là dentro quel rettangolo verde.

OTTO PARTITE IN 28 GIORNI, GAMBE IN SPALLA – Arriva la sosta. Solitamente aiuta a ricaricare le batterie. E a recuperare qualche infortunato (Charpentier ma anche Rohden e Brighenti). E quest’anno aiuta anche a far scavalcare in maniera indolore l’ultima settimana di mercato. Poi una full immersion, dal 5 febbraio al 5 marzo, di 8 partite in 28 giorni. Una ogni 3-4 giorni, 4 in casa e 4 fuori. E tra quelle in casa, ben 3 infrasettimanali. Significa che ci saranno meno allenamenti specifici, tanta necessità di recupero, spazio per tutti, turn-over da gestire, sostituzioni sempre più fondamentali nell’economia del risultato. Le griglie della classifica possono delimitarsi meglio in quello strappo, dalla 21.a alla 28.a giornata. Poi come sempre campionato che si decide nel gran finale. Dopo la sosta, il Vicenza al ‘Benito Stirpe’. Con un imperativo: non cadere nell’errore compiuto in casa con il Pordenone.

LE ALTRE – Il Pisa rischia parecchio in casa della Spal, due legni e almeno un paio di nitide occasioni da gol salvano la squadra di D’Angelo che muove la classifica comunque e resta in vetta a +1 dal Brescia che in casa agguanta l’1-1 con la Ternana dopo essere andata sotto. Preme alle spalle il Lecce che, con la gara contro il Vicenza da recuperare il 30 gennaio in occasione della sosta, vince 2-1 in casa con la Cremonese all’ultimo tuffo grazie ad un’autorete del difensore grigiorosso Okoli sul cross dalla sinistra di Gallo. Frena e frana il Benevento in quel di Alessandria (2-0) e resta a braccetto proprio con la squadra di Pecchia, raggiunte dal Monza che batte 1-0 la Reggina dove sta per accasarsi l’ex tecnico giallazzurro Stellone al posto di Toscano. A sancire la fine del rapporto con Toscano (la seconda volta in due stagioni, ndr) le dichiarazioni a fine gara a Monza, in contrasto con quella della Società. Nel lotto della zona playoff dove a 34 punti c’è il Frosinone, si inserisce l’Ascoli che, vincendo 3-1 in scioltezza al ‘San Vito-Marulla’ di Cosenza, sale a 32 punti. Nei bassifondi non fa salti di gioia il Vicenza per il 3-3 col brivido agguantato in casa con il Cittadella, gli 8 punti per la squadra di Brocchi – che deve recuperare la partita di Lecce – chiamano all’impresa per cercare di agganciare almeno una posizione meno scomoda nella lotteria playout visto che al momento la salvezza + a 14 punti. Colpo gobbo invece da parte del Pordenone che va a vincere in casa di un Perugia che non fa il salto di qualità: 1-0, gol al crepuscolo della gara realizzato da Cambiaghi che castiga il suo ex allenatore alla Reggiana, Alvini. Il Crotone a Como si tiene a galla con l’1-1 strappato andando ad impattare il provvisorio 1-0 su rigore firmato da Cerri, di Maric il pari ancora dagli 11 metri. In basso, zona playout, l’Alessandria ha allungato sulla zona retrocessione a +8. Spal, Reggina, Parma e Ternana sono a +4 dai grigi. Como, Perugia e Cittadella nella zona ibrida. La chiusura del mercato e i cambiamenti negli organici possono cambiare tutto. Ma servirà equilibrio. Ovunque e comunque.

Giovanni Lanzi

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