La presentazione di altri tre gioiellini arrivati in casa giallazzurra dal mercato sontuoso. Il 'pianista' Oliveri: "La mia arma? E' la ferocia". Kone: "I tifosi del Frosinone? Li conoscevo, non mi hanno sopreso"

KONE-BOCIC-OLIVERI AD UNA VOCE: “IL CALCIO DI GROSSO: REGOLE E DIVERTIMENTO”

L'ex Pescara, Bocic: "Devo migliorare in tutto ma qui so di poterlo fare quotidianamente accanto a gente di esperienza". L'ivoriano guarda al Benevento: "L'impatto ambientale non lo temo..."
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FROSINONE – Se fosse un film il titolo non potrebbe che essere “La meglio gioventù”. Si tratta di calcio, si tratta del Frosinone che fa il pieno di belle speranze. E nella conferenza stampa della mattina, presenta i neo acquisti Milos Bocic (2000), Ben Lhassine Kone (2000) e Andrea Oliveri (2003).

Oliveri, tempo fa abbiamo letto una intervista nella quale si scriveva che doveva migliorare in alcune caratteristiche sul campo: la cattiveria, la determinazione. Ma tu rispondesti che la ferocia l’avevi innata. Come la consideri?

“La ferocia in campo per me è fondamentale, sia in fase di possesso che di non possesso. E questa ferocia possiamo legarla alla determinazione su ogni cosa che si fa in campo”

Le due anime di Oliveri, feroce in campo e amante della musica nei momenti di relax, come riesce a coniugarle?

“A me piace molto suonare, putroppo per gli impegni calcistici non ho avuto molto tempo per studiare, ad esempio il pianoforte, ma posso dire di avere una grande passione per la musica”.

Kone, il ruolo nel quale hai disputato le gare ufficiali è quello nel quale ti piace di più giocare?

“Ho sempre fatto la mezz’ala. Negli anni mi è capitato di ricoprire quel ruolo, ho avuto diversi allenatori che giocavano a due in mezzo al campo e quindi non mi crea problemi nessun ruolo. L’importante che io metta sempre l’impegno e saper soffrire con tutta la squadra”.

Bocic, un dettaglio apparso evidente: lei ha giocato 5’ a Monza e 21’ sia a Modena che con il Brescia in casa. Pensa che un caso o un dettaglio al quale il mister crede molto? E dove pensa di dover migliorare?

“Mi alleno duramente durante la settimana per poter giocare e aiutare i miei compagni, credo che il mister queste cose le veda. Poi le scelte sono sue e decide lui, io sono a disposizione. Sono contento certamente se scendo in campo. Quanto agli aspetti da migliorare mi sento di poter dire che devo farlo in tutte le cose necessarie nelle fasi di gioco, lavorando giorno dopo giorno”.

Kone, su Instagram il presidente Cairo le ha fatto i complimenti. E lei ha risposto…

“Il presidente mi segue molto, lui segue tutti i giovani del mondo Toro. E quando può lascia un piccolo commento per incoraggiarci ad andare sempre avanti. E quello fa molto piacere”.

Domenica il Frosinone va a Benevento, un primo step del campionato. Ci attenderà un ambiente particolare, sportivamente parlando. Kone, quanto sarà bravo a reggere nell’impatto ambientale ed anche nelle cosiddette ‘provocazioni’ in campo?

“Ma quello non mi preoccupa. L’unica cosa che mi preoccupa è recuperare bene in settimana anche dalla piccola distorsione che ho avuto durante l’ultima partita. E arrivare belli carichi alla partita. A volte rispondo alle provocazioni ma solo perché alla fine qualcuno ci casca. Io sono tranquillissimo”.

Bocic, è entrato con il Brescia a partita consolidata ma fare il terzo gol con la tua partecipazione non è affatto dispiaciuto. Questo tuo primissimo impatto che sensazioni ti ha dato?

“Penso che posso dare ancora tanto. Ho ampi margini di miglioramento. Sono contento di essere venuto qui, sono in una Società che fa crescere i giovani e che può aiutarmi tanto nel mio percorso”.

Oliveri, tu sei molto seguito. E se il Frosinone l’ha scelta vuol dire che ha visto delle qualità. E poi se uno sa suonare il pianoforte, quelle qualità le ha innate…

“Dal primo giorno in cui ho messo i piedi a Frosinone mi sono accorto di come sia un ambiente tranquillo sia dentro che fuori del campo per poter crescere il meglio possibile”.

Per voi è un anno importantissimo. Quanto conta questa stagione? Vi aspettate un minutaggio importante? E quali sono i vostri obiettivi personali e di squadra?

“Secondo me – dice Oliveri per primo – il minutaggio è importante perché se non si gioca non si può esprimere quello che si ha dentro. E’ chiaro che è l’allenatore che decide come, quando e quanto. A me piace anche la qualità di come si entra in campo. A livello personale, essendo molto giovane, devo migliorare sotto ogni aspetto calcistico. A livello di squadra, invece, come dice sempre mister Grosso è importante dare il massimo come gruppo, tutti insieme. E così si può ottenere il massimo. Se l’avversario sarà più bravo, a fine partita ci si dà la mano…”.

“A livello personale – replica Bocic – l’obiettivo è quello di compiere sempre passi in avanti e diventare un uomo soprattutto nell’ambito calcistico quando si entra in campo. Obiettivo di squadra sarà quello lottare fino sempre alla fine tutti insieme”.

“Penso che abbiamo già detto tutto – chiude il giro sulla domanda Kone -. La mentalità è questa: quando si ha un gruppo forte, si arriva. A livello personale, come hanno detto i miei compagni non conta la quantità ma la qualità di come si scende in campo. Anche se giochi 90’, se non le fai bene non serve a nulla”.

Abbiamo tutti visto l’esordio in casa, che impatto avete avuto? E ancora, quanto un gruppo così giovane ma anche con elementi di esperienza vi sta stimolando?

“Per quanto riguarda l’esperienza – inizia Kone – accanto a noi ci sono compagni come Lucioni, Garritano e tanti della squadra che poi in campo ci spiegano alcuni movimenti e ci spingono a dare il massimo. Sulla tifoseria, io contro il Frosinone avevo già giocato e non mi ha affatto sorpreso”.

“La tifoseria è calda – lo segue Bocic – e manda tanto affetto durante la partita. Questa cosa ti può anche aiutare durante e ti spinge ad andare oltre le tue possibilità. A livello di esperienza, come ha già detto Ben (Kone, ndr), ci sono persone al nostro fianco che ci spingono sempre a dare il massimo”.

“Personalmente – chiude Oliveri – i ragazzi più esperti mi stanno aiutando molto anche durante gli allenamenti. Li seguo con attenzione, nei dettagli. Ho tanto da imparare. La tifoseria non l’avevo mai vista dal vivo ma è qualcosa di magnifico. Io avevo accanto i compagni in panchina, li chiamavo per far vedere che avevo la pelle d’oca. Quando attaccavamo e si alzavano tutti in piedi è stato qualcosa di bello”.

Dopo queste prime settimane qual è stato il vostro impatto nel cercare di interpretare il calcio di mister Grosso? E poi avete un calciatore al quale vi ispirate?

“Il modo di giocare del mister? E’ semplice – spiega Kone -: lui ci chiede di divertirci, la parola chiave è divertirsi ovviamente rispettando quello che ci dice di fare, quindi con le regole. Il giocatore al quale mi ispiro? Malinovski dell’Atalanta, mi piace il suo modo di giocare e vedere il calcio. Ed anche Nainggolan”.

“Ben – dice Oliveri – ha descritto benissimo il modo di giocare che ci chiede il mister. Il giocatore al quale mi ispiro? Ce ne sono due: a livello di personaggio Cristiano Ronaldo, Lavezzi invece mi piace come gioca”.

“Sullo stile di gioco non aggiungo nulla – dice Bocic – se non il fatto che essendo propenso all’attacco ti fa appunto divertire. E questo conferma anche della serenità dell’ambiente. Come mentalità mi piace CR7, a livello di gioco sin da piccolo guardavo con interesse i giocatori brasiliani”.

Voi chi siete fuori dal campo? Vita privata, hobbies…

“Io ho una bellissima fidanzata e una bellissima bambina di un mese e mezzo – apre Kone -. Il tempo libero lo occupo stando in famiglia”.

“Sono fidanzato – dice Bocic  – e l’hobby che è ho è guardare le partite di NBA oppure uscire con la mia ragazza o giocare nel tempo libero con i miei compagni di squadra”.

“Anche io sono fidanzato – chiude Oliveri -, il tempo lo passo con lei. Mi piace tanto anche giocare alla playstation con gli amici, suonare e disegnare”.

Kone, ti ha scoperto la Vigor Perconti di Roma. Ci puoi raccontare il tuo percorso di vita?

“Mia mamma era in Italia da 10 anni, ha fatto venire in Italia me e mia sorella dalla Costa d’Avorio. Non avevo una squadra, si giocava nel mio Paese ovviamente scalzi. Sono arrivato, ho fatto dei provini ma i miei documenti non erano pronti. Alla Vigor sono riusciti a formalizzarli e a tesserarmi, ho iniziato la stagione e feci bene. Arrivarono la Lazio e il Torino, scelsi di andare al Torino. Due anni in Primavera, qualche apparizione in prima squadra e quindi la serie B. Il primo anno mi feci male, la prima partita fu proprio contro il Frosinone. Tornai al Torino, qualche incubo per l’infortunio ma con mister Juric feci tutto il ritiro, rimasi fino a gennaio per poi andare a giocare. Ed eccoci al Frosinone, non ci ho pensato due volte”.

Da quello che si è visto nelle prime partite, voi diventate dei giocatori chiave…

“Ogni ruolo è fondamentale – apre Oliveri – magari noi siamo più vicini alla punta ma come ho detto prima per il calcio che vuole esprimere il nostro allenatore, quindi molto propenso all’attacco, possono risultare determinanti un mediano, un esterno, un po’ tutti…”.

“Io la penso come Andrea” dice Bocic. E la risata di tutti chiude questo tris di presentazioni in casa giallazzurra. In attesa del gran finale.

Giovanni Lanzi

 

 

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