Dal momento dell'addio da pare del duo Baldini-Castagnetti è scattata la maxi-operazione sotto la regia del ManCity dopo la promozione del ds Rinaudo e l'arrivo in panchina di Corini

LA RIVOLUZIONE DEL PALERMO NASCE OLTREMANICA

La trattativa più lunga ha riguardato la punta Brunori che in Sicilia ha trovato la sua consacrazione. Nella formazione-tipo anche Buttaro e Marconi tra i reduci della promozione
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Sette punti dopo 5 giornate di campionato, due vittorie pesanti in casa all’esordio con il Perugia e nell’ultimo turno con il Genoa e un pareggio a Bari. Poi due sconfitte di fila, in casa con l’Ascoli e a Reggio Calabria, che avevano minato qualche certezza di troppo. Matricola ma non propriamente terribile. I 4 gol di Brunori – giocatore che all’ombra di Santa Rosalia ha trovato una dimensione che sembrava una chimera da raggiungere durante il lungo percorso che lo ha portato dall’Under 17 del Foligno alla squadra rosanero passando per i mari tempestosi dei Dilettanti e della Lega Pro fino alla Juve Under 23 – sono stati sicuramente un toccasana per la formazione di Corini, ex di turno al pari del portiere Pigliacelli e del terzino Crivello che però è ai margini del progetto tecnico.

L’estate palermitana è stata bollente e non solo metereologicamente parlando. Dopo la promozione c’è stata la lunga trattativa che ha portato al closing con la proprietà del Manchester City. Capitali imponenti alle spalle. Ma durante il ritiro – dopo un 5-0 nel test col Pisa – si sono dovute contare le dimissioni di Baldini e Castagnetti, tecnico e ds della promozione. Tanti i nomi accostati alla panchina del Palermo, alla fine la scelta è ricaduta su Eugenio ‘Genio’ Corino, ex giocatore ed anche per un breve periodo ex allenatore durante la gestione-Zamparini. Da quel momento come per incanto è scattata la campagna acquisti. Il dg Gardini, il ds Rinaudo e la proprietà d’Oltremanica hanno cambiato la fisionomia all’organico. Sono sbarcati ben 17 giocatori.

In porta è arrivato Pigliacelli (U. Craiova, 4 stagioni in Romania per lui), in difesa Bettella (Monza), lo svincolato Mateju (al Brescia con Corini), Devetak (Vojvodina), Peretti (Grosseto) Nedelceauru (Crotone), E. Pierozzi (Fiorentina) e Sala (Sassuolo). A centrocampo la dirigenza rosanero è riuscita a riavere Damiani (Empoli) che già faceva parte del gruppo della promozione, quindi Elia (Atalanta), Saric (Ascoli), Stulac (Empoli), Segre (Torino) e Claudio Gomes (ManCity). Il primo colpo in assoluto è stato l’acquisto a titolo definitivo dell’attaccante Brunori (Juve), giocatore sul quale si è inteso fondare il progetto per la stagione di B. A completare il reparto gli innesti di Vido (Atalanta) e del palermitano Di Mariano (Lecce), nipote di Totò Schillaci.

Sono partiti Dall’Oglio, De Rose, Felici, l’attaccante Fella tornato al Monopoli, Luperini e Stoppa che, arrivato dalla Samp, è subito uscito con destinazione Vicenza.

Lo zoccolo duro è composto da una manciata di reduci. Il secondo portiere Massolo, eroe della promozione, i difensori Marconi (punto fermo anche con Corini), Lancini, Crivello, Buttaro e Accardi, gli attaccanti esterni Floriano (suo il gol del 2-2 con la maglia del Foggia che costrinse il Frosinone alla doppia finale con quella che sarebbe diventata la squadra) e Valente e la punta centrale Soleri.

Tatticamente Corini si esprime con il 4-3-3 nel quale gli unici reduci sono il terzino destro Buttaro, il centrale di difesa Marconi e l’attaccante Brunori. A Frosinone problemi di abbondanza per l’allenatore bresciano che ha davanti a sé altri 3 giorni per trovare la ‘mescola’ giusta per affrontare la sfida del ‘Benito Stirpe’.

Giovanni Lanzi

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