LONGO: “AVANTI UMILI ED A FARI SPENTI AD ASCOLI CON L’APPROCCIO GIUSTO”
AVELLINO – Il ritratto della soddisfazione anche se non lo dà a vedere al momento di presentarsi in sala stampa. Moreno Longo non è egocentrico e nemmeno presuntuoso. Palla bassa e pedalare è il suo motto essenziale. Ma quella classifica probabilmente l’ha letta al termine di 95′ bollenti che hanno regalato al Frosinone il primato in coabitazione con Carpi e Perugia dopo 4 giornate. Con tre vittorie e un pareggio che, senza andare troppo in là con i ricordi, virtualmente rappresenta un successo pieno.
Contro il Bari si è visto un Frosinone spettacolare, che ha saputo soffrire da grande squadra. Un Frosinone spettacolare, dicevamo. Nel bene, davvero tanto. Ed anche in piccola percentuale con qualche sbavatura che fa parte del gioco soprattutto in questa fase di rodaggio.
Soddisfatto per questa vittoria? E poi se c’è qualcosa che non le è piaciuto.”Sono soddisfatto, certo. Quando si vince in rimonta contro una squadra come il Bari, di quel valore, e offrendo una buona prestazione è giusto essere soddisfatti. Sappiamo benissimo quanto è difficile vincere in serie B. Tanto più farlo in rimonta. Non demordendo mai fino alla fine. Come al solito ed è anche giusto che sia così a questo punto della stagione abbiamo diverse cose da migliorare e lavoreremo per sistemare quello che sta funzionando meno in questa fase. Soprattutto nella gestione della palla e insisto su questo concetto: bisogna capire quando va forzata la giocata e quando va giocata con più tranquillità. E’ stata comunque una partita dai due volti. Il Bari quando aveva la palla costringeva il Frosinone ad abbassarsi per difendere a viceversa”.
La difficoltà nel giro-palla è dipesa dal fatto che qualcosa non ha funzionato oppure dal loro modulo?
“I due moduli a specchio hanno creato questo problema, la partita era praticamente uomo su uomo. Loro avevano Brienza tra le linee, andava in giro per il campo a creare superiorità numeriche e come scelta il Bari ha lasciato giocare i nostri ‘terzi’, quindi Krajnc e Terranova. Mentre noi avevamo Maiello a uomo su Brienza. Dovevamo quindi fare la partita per una questione di contrapposizione con i ‘terzi’. Ma se vogliamo crescere come squadra dobbiamo far sì che questi giocatori si assumano il rischio della giocata perché non possiamo cambiare modulo ogni volta ci troviamo di fronte un’avversaria con un diverso atteggiamento. Dovremo imparare dalle situazioni ed affinarci, saper leggere le situazioni che si creano in campo. Comunque oggi ho visto grande disponibilità. Soprattutto nel secondo tempo quando la nostra squadra ha concesso poco al Bari, creando i presupposti per vincere la partita”.
Dopo l’1-0, ha preso la rimonta per qualche errore tattico oppure ha influito solo il fattore psicologico?
“Per quanto riguarda il primo tempo, la situazione è sta molto chiara: il primo gol l’abbiamo preso a difesa schierata, sul modello analizzato e provato anche in allenamento. A volte non dimentichiamo che ci sono anche gli avversari che fanno delle grandi giocate, per cui bisogna avere rispetto. Il secondo gol è nato su una ripartenza dove mi sono assunto io la responsabilità di aver mosso Sammarco dalla sua posizione. Il problema non penso sia dovuto alla transizione”.
Il Bari ha delle qualità, Grosso ha delle aspettative…
“Quanto a Grosso, con lui abbiamo un percorso io credo diverso. Lui ha detto simile, io diverso. Tolto il fatto che lui ha iniziato dalla Primavera della Juventus e io ho fatto la Primavera del Torino, io aggiungo di aver iniziato dai Dilettanti. Ho fatto l’allenatore da 10 anni, facendo tutte le categorie. Sono arrivato qui da Vercelli, facendo un po’ di gavetta, credo, e sono orgoglioso di averla fatta. Grosso ha tanta esperienza come calciatore, è un buon allenatore. A mio avviso sta proponendo anche delle idee buone. E non ha bisogno di consigli. Ma solo il tempo di lavorare. Pensate a tanti allenatori che hanno perso 5-6 partite di fila: cito lo stesso Allegri, Gasperini con l’Atalanta che lo scorso anno ad inizio stagione inanellò diverse sconfitte ed oggi è l’allenatore che ha portato la sua squadra a giocare in Europa un gran calcio. Nel nostro lavoro non si dà mai tempo, lo si cerca”.
Mister, vincere aiuta a vincere. Soprattutto quando si contano tre successi su quattro. La classifica lei la vede…
“Io credo che sia fondamentale vincere. Sappiamo benissimo quanto contino i punti. Con le prossime due trasferte che affronteremo in settimana, tra Ascoli e Perugia avremo giocato 8 partite fuori casa in questa stagione. In attesa di giocare nel nostro stadio che potrà rappresentare un valore aggiunto per noi. Ma è necessario restare tutti con i piedi per terra. La serie B è tanto lunga che non permette distrazioni. Umili a continuare a fari spenti”.
Mister, alla vigilia di questo incontro aveva detto che il Bari avrebbe potuto recitare un ruolo di primo piano in questo campionato. E’ ancora di questo parere?
“Il Bari ambirà alle prime posizioni della classifica. Basta leggere i nomi all’interno dell’organico. Farà molto bene in questo campionato”.
Il suo Frosinone ha vinto con cuore, muscoli e intelligenza.
“E’ il campionato di B che predica questo. Io non ho mai visto squadre che facevano tre gol a tutti e vincere il campiobato. La B si gioca e si vince con il cuore, lottando con il coltello tra i denti, vincendo anche partite sporche e sul filo di lana. Questa è una categoria dove se sbagli vieni punito”.
Tra tre giorni ad Ascoli. Recupererà elementi del calibro di Soddimo e Dionisi. Cambi in vista?
“Soddimo e Dionisi li riavremo e cercheremo di recuperare anche Brighenti che potrà essere utile a questa squadra anche se credo che per lui servirà ancora una settimana, una decina di giorni per riaverlo con il gruppo. Approcceremo al meglio, con grande attenzione e volontà e cercando di preparare la partita di Ascoli nel migliore dei modi proprio perché riteniamo sarà un altro ostacolo difficile”.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio