SAMMARCO ALLA ‘PIETROBONO’, LA SEMPLICITA’ CON GLI ALUNNI COME IL GOL PIU’ BELLO

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FROSINONE – Un tempo di una partita di calcio, più esattamente il recupero concesso domenica sera dal signor Rapuano di Rimini nella partita del ‘Tombolato’. Cinquantuno minuti. Corsi via in scioltezza, senza la pressione dell’avversario, la necessità di fare un gol i più, di vincere perché di fronte a tanti ragazzi è già una vittoria esserci e poter portare le proprie esperienze. Cinquantuno minuti, tanto è durato il terzo appuntamento denominato ‘Il Frosinone sale in cattedra’ inserito nel progetto Experience Scuola che il club canarino sta sviluppando con grande profitto in collaborazione con la Questura del capoluogo ed il Provveditorato agli Studi. Terza tappa dunque questa mattina a Frosinone, alla IC Frosinone 2, la ‘Pietrobono’, nel quartiere Stazione.
A fare gli onori di casa la preside, professoressa Maria Bufalini, il corpo insegnante parte integrante del progetto e gli oltre 100 alunni delle Scuole Medie di quel Plesso Scolastico. Per il Frosinone presenti il centrocampista Paolo Sammarco e il preparatore atletico professor Gianluca Capogna accompagnati dal responsabile del progetto, Giuseppe Capozzoli e dall’Ufficio Comunicazione. La Questura, come cliché consolidato, rappresentata dalla attivissima vice questore dottoressa Antonella Chiapparelli, accompagnata per l’occasione dai suoi più stretti collaboratori Stefano Mancini, Emilia Celani e Nicola D’Alessandris. E chiaramente presente il dottor Pierino Malandrucco per il Provveditorato. Una sinergia a tre, Frosinone-Questura-Provveditorato, che sta dando ottimi frutti e che prima del termine della stagione agonistica riserverà ancora tante sorprese.
Sammarco ha rotto subito il ghiaccio. In circa 10-15 minuti ha raccontato la sua storia. Quasi trent’anni della sua vita. E tutti lo hanno ascoltato in religioso silenzio. Prima di sottoporlo al fuoco di fila delle domande alle quali il centrocampista di Como si è sottoposto con grande disponibilità. Soprattutto rispondendo ai ragazzi che ha voluto al suo fianco, guardandoli negli occhi, uno accanto all’altro.
«Scusate se sono un po’ emozionato – esordisce Sammarco – ma probabilmente mi riesce meglio giocare davanti a 20.000 persone che parlare a voi ragazzi. Ma cercherà di fare il mio meglio». E considerando l’applausometro finale, Sammarco ha preso 10 e lode. «Ho iniziato a giocare a 5-6 anni, seguendo mio fratello più grande di me. Giocando nel cortile di casa. E poi a 9-10 anni mi prese il Milan. E per 9 anni ho fatto la spola tra Como e Milano dopo la scuola, mangiando il più delle volte in macchina. Facendo sacrifici. Studiavo di sera, dopo aver cenato con i miei. Sono piccole cose – racconta Sammarco con il sorriso dipinto sulle labbra – che ti fanno capire quanto sia necessario stare sempre concentrati su quello che si fa. A scuola come su un campo di gioco. E ricordate, ragazzi, che la famiglia assume un ruolo importante».
Lo abbiamo conosciuto per la sua grande esperienza in campo, per la sua eccellente capacità di essere un leader anche al di fuori del campo. Ma Sammarco racconta di più: «Ho preso il diploma, sono Ragioniere. Per questo dico che bisogna studiare. E farlo anche con la giusta spensieratezza. Quando, compiuta la maggiore età, il Milan decise di mandarmi a giocare, capii che per me sarebbe iniziato il vero lavoro, la responsabilità di quella che volevo far diventare la mia professione. A 18 anni sono andato alla Viterbese, 2 anni di serie C e poi mi prese il Chievo Verona e da lì è partita la mia carriera della quale mi reputo soddisfatto».
Il giallazzurro si rivolge ai ragazzi come ci si rivolge ai figli: «Mi preme dirvi di continuare a coltivare i sogni sempre con grande passione. Anche per quanto riguarda il vostro impegno a Scuola. Perché se ogni mattina che vi sedete sui banchi arrivate a scoprire una cosa nuova, la vostra giornata sarà bella e la vostra vita sempre più ricca di esperienze».
Dopo le domande, di tutti i tipi, anche sul calcio femminile, ha portato agli alunni la sua esperienza il professor Capogna: «Vi porto i saluti del collega Nava che sta tornando da Cittadella. Forse il mio argomento è un pochino noioso ma voglio darvi qualche piccolo consiglio. Tenete sempre bene a mente un corretto stile di vita ed attività fisica ed una altrettanto corretta alimentazione. In Italia il 10% delle persone sono in sovrappeso, in questa percentuale ci sono naturalmente anche i bambini. Dobbiamo combattere tutto questo. E come? Con la prevenzione. Quindi fondamentale l’attività fisica. Fare sport serve a ridurre la sedentarietà. L’altro aspetto sul quale agire è quello dell’alimentazione. Non sempre tutto quello che mangiamo fa bene al nostro fisico. Ricordiamo che per raggiungere il benessere fisico ci sono due aspetti: il movimento e soprattutto facciamo attenzione a tavola».
Gran finale con la dottoressa Chiapparelli della Questura. Il tema della sicurezza negli stadi al centro di un discorso interessantissimo, supportato dalle immagini del ‘Benito Stirpe’ che scorrevano alle spalle. «Vorrei qui vicino a me Valerio (un ragazzo che aveva posto una domanda a Sammarco, ndr), partirei da una fase detta da lui perché ha colto perfettamente il nuovo messaggio che manda il ‘Benito Stirpe’. Gli ha chiesto: “cosa provi quando entri all’interno di questo stadio e ti devi esibire davanti al ‘palco’?” Valerio, ripeto, ha colto il cambiamento gestionale delle partite di calcio in questo Stadio. In sicurezza, per assistere ad uno spettacolo. Avete visto le immagini? E la nuova ‘casa’ del Frosinone. Una ‘casa’ nella quale è importante per tutti noi stare in piena sicurezza, in un momento di gioia e di partecipazione perché ci stiamo andando a divertire. E come si fa ad andare in sicurezza in uno stadio? Grazie al lavoro di una ‘squadra complessa’ (il Gruppo Operativo di Sicurezza, ndr) che gestisce la serenità di tutti gli spettatori». La dottoressa Chiapparelli spiega con semplicità il grande tema della Sicurezza, nell’Aula Magna c’è un’attenzione particolare. A conferma che il progetto-pilota nelle Scuole sotto l’ala del Frosinone Experience può rappresentare un valore aggiunto nella crescita delle nuove generazioni. La classe dirigente del futuro.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio

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