STIRPE ‘BLINDA’ DIONISI

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Il saluto del presidente Maurizio Stirpe all’antivigilia dell’avvio del campionato ha tanti significati. Ne fanno parte sicuramente l’avvio a tutto tondo di questa nuova avventura di calcio nel segno della continuità ed anche il volto nuovo del sito internet del Frosinone. Le parole del massimo dirigente spaziano a 360°. Dall’epilogo della scorsa stagione ad oggi. Passando per speranze, Stadio, Longo, i giocatori, il mercato, una Serie B da rafforzare. E i tifosi, i maggiori fruitori dello spettacolo. Stirpe sarà spesso ospite sul sito ufficiale ma a cadenza periodica non farà mancare il solito appuntamento con la conferenza stampa.

Presidente, sono passati 86 giorni da quella maledetta serata del 29 maggio. Sembra un secolo fa. Certi fatti fiaccherebbero anche i tori. La Società da lei presieduta è invece ripartita più decisa che mai. In quei 15 giorni di ‘pausa tecnica’ c’è una cosa in particolare alla quale ha pensato?
«Le sensazioni furono molteplici. Eravamo reduci da una fortissima delusione. Ma direi, più in generale, che l’epilogo e della scorsa stagione è stato immeritato. Per una squadra che pur sempre ha vinto il 50% delle partite, una squadra che non si è classificata seconda solo per 1 gol, figlio della gara di andata con il Verona, nostra diretta rivale. Un gol nato da circostanze che non dobbiamo mai dimenticare. E pensiamo anche ad un Frosinone che non è andato in A per 1 punto. E poi aggiungo: pensiamo anche a quanti punti abbiamo lasciato per strada ed al modo in cui li abbiamo lasciati. Mi vengono in mente due partite: quella di Ascoli e quella di Benevento: oltre i demeriti nostri, anche i gol decisivi degli avversari in fuorigioco. E’ chiaro che nel retrogusto poteva prevalere l’amaro. Ma in quei 15 giorni ho riflettuto sulla delusione anche sul fatto che la mancata promozione era stata immeritata. Per cui già da questo ho tratto la forza di ripartire».
A Frosinone tutti chiedono una cosa, da zero a 100 anni: quando si gioca al ‘Benito Stirpe’? Ma la domanda forse è un’altra: quanto è costato in termini di impegno portare il Frosinone nella nuova casa?
«Quando abbiamo lanciato la Campagna Abbonamenti escludendo due gare, l’obiettivo era quello di giocare a Frosinone dalla terza gara casalinga. Siamo confidenti che ciò accada. Quanto invece è costato in termini di impegno? Tanto sacrificio. Se si pensa solo al fatto che si è costruito uno Stadio attingendo all’autofinanziamento dopo aver sostenuto i costi per il Centro Sportivo. Lo Stadio è un grande investimento che speriamo di ripagare con i risultati e attraverso i flussi dalle attività collaterali».
In tutta sincerità: è stato più complicato portare a compimento questa opera o mettere in campo sacrifici e impegni per tutte le promozioni conquistate?
«Per fare lo Stadio ci sono voluti 16 anni, ritengo che questa fase abbia fatto rilevare delle difficoltà differenti rispetto a quelle relative ai campionati vinti. Ma se proprio debbo esprimermi, allora dico che è stato più complicato portare a compimento la realizzazione delle infrastrutture».
Il nuovo stadio è un omaggio alla figura di suo padre. Lei, nel segno della continuità, si sente più orgoglioso di aver coronato il sogno del Cavaliere di portare il Frosinone in A o di aver dato il là alla ideazione e realizzazione di questo gioiello di architettura poi intitolato a suo padre?
«Se guardo al percorso di questi 16 anni sono soddisfatto di tutto: dalla realizzazione delle infrastrutture all’ottenimento del massimo risultato sportivo, anche se l’apparizione in serie A è stata troppo fugace. Dovevamo fare di più, probabilmente. Essere stato per 16 anni protagonista, aver tracciato un percorso, aver portato il Frosinone ad essere una società importante ed apprezzata è per me motivo di orgoglio. Ora però davanti a noi ci sono altri traguardi».
Ai nastri di partenza si contano così tante novità per una Società di serie B che avvicinano il Frosinone sempre di più ad un club di A. Cosa si attende dalla tifoseria ed in quali termini?
«Io spero che ci sia il gusto della partecipazione, sia in ambito sportivo che più strettamente di carattere societario. Il nuovo Stadio, il progetto-crowdfunding: tutti insieme servono ad aumentare il coinvolgimento del tifoso. Che in termini numerici potrà rispondere con la Campagna Abbonamenti. In tal modo il tifoso stesso avrà la possibilità di sentirsi sempre di più coinvolto nella vita del club. Anche grazie alla realizzazione delle tante iniziative che ruoteranno attorno al Frosinone».
In questi quindici anni di calcio da protagonista a vari livelli c’è qualcosa che lei ha tratto sotto il profilo dell’insegnamento?
«Di insegnamenti ne ho ottenuti tanti. Sono stati importanti anche gli errori, funzionali alla crescita che ci hanno permesso di arrivare al livello attuale. Tutto ha contributo ad accrescere il personale bagaglio di insegnamenti».
Il Frosinone squadra dell’intera provincia, anche questo è un obiettivo demandato alla nuova organizzazione del club?
«Assolutamente sì. All’interno degli obiettivi c’è la necessità di superare gli aspetti campanilistici che non fanno essere ancora il Frosinone la squadra di una provincia».
Calcio giocato: un giudizio su Longo in questo mese e mezzo di lavoro?
«Vedendolo lavorare ha confermato le impressioni che avevo su di lui. Ragazzo con idee chiare, umile e con tanta voglia di arrivare».
Il 14 giugno, nella conferenza stampa al Comunale, anticipò l’acquisto di un attaccante di spessore da avvicinare a Dionisi e Daniel Ciofani per non sentire più dire che aveva solo due grandi attaccanti. Ed ha preso Ciano. E’ andato oltre: ingaggiato il laterale Beghetto, un giovane di spessore come Matarese, un portiere come Vigorito, lo stesso Citro. Ha ripreso Maiello, Bardi, Krajnc. Ha tenuto il nucleo storico. Un giudizio complessivo sulla squadra?
«Spiego le motivazioni: volevamo proseguire sulla continuità delle cose buone che erano state fatte e che ci avevano chiaramente soddisfatto. Cercando anche di migliorare una squadra che aveva ottenuto 74 punti. Quindi abbiamo ritenuto che il Frosinone fosse competitivo e che fosse possibile anche migliorarlo. Ciano è stata una grande opportunità, come il ritorno di Maiello e tutti gli altri. La presenza di nuovi e vecchi è stata ampiamente valutata in tutti gli aspetti».
Mercato davvero chiuso? Le voci continue su Dionisi?
«Il mercato si chiude quando… termina davvero. Credo che siamo completi, un giusto mix che ha tenuto in considerazione anche la presenza dei giovani di belle speranze che debbono essere messi nella condizione di esprimersi. Gente come Besea, Matarese e Volpe: tutti avranno le chances che meritano. Quanto a Dionisi, è un giocatore importante anche se richiesto. Ma io ho sempre detto che per cedere un giocatore debbono combinarsi tre condizioni: la reale intenzione della società che lo vuole ingaggiare, la volontà del giocatore e l’accordo in questo caso con il Frosinone. Vi racconto come è andata per Dionisi. Per lui abbiamo ricevuto due richieste: da Benevento ed Empoli. Ma secondo me, né lui era convinto di andare e né il Frosinone è stato pienamente convinto a cederlo. Adesso, obiettivamente, è troppo tardi».
Presidente Stirpe, guardiamo oltre il Frosinone. Questa serie B è una serie A del passato più o meno recente. Ma oltre l’aspetto tecnico che ci dirà il campo, come si dovrà attrezzare la serie B per non farsi trovare impreparata di fronte al prospettato ridimensionamento dei diritti tv per il periodo 2018-2021?
«Penso che la serie B abbia disperato bisogno di una base più solida di ricavi per mantenere un ruolo importante nel calcio. Le risorse sono scarse, per cui dobbiamo necessariamente andare sulla direttrice che permetta di ampliare i ricavi. Gli Stadi di proprietà sono sicuramente dei nuovi strumenti, indispensabili per raggiungere gli obiettivi. Ma si necessita anche una rivisitazione della Legge Melandri per una più corretta distribuzione delle risorse. Se non ne saremo capaci, al di là del nuovo Presidente che esprimerà la serie B, il futuro sarà complicato. Sottopongo dei numeri: la serie B dovrà arrivare ad ottenere almeno 100 milioni dalla mutualità e quindi dal calcio. A quali si dovranno andare a sommare altri 70-80 milioni dalle attività».
Presidente, questa sera alle ore 19.28 il varo del nuovo sito internet ufficiale del Frosinone. Una rivisitazione che lei ha fortemente voluto all’inizio di questa nuova stagione, del Frosinone 2.0 come ebbe a dire.
«Costituisce l’ennesimo passo in avanti. Che ci darà la possibilità di proiettare l’immagine del Frosinone sui media. E’ un momento importante per il Frosinone».
Un saluto, come sempre accompagna una sua intervista.
«Auguro buon campionato a tutti: ai nostri tifosi, ai dirigenti, alla squadra, alla struttura tecnica, alla struttura operativa, ai nostri sponsor che ci hanno dimostrato vicinanza. A quanti ci hanno sempre voluto bene. Forza Frosinone».

Ufficio Stampa Frosinone Calcio
Giovanni Lanzi

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