Il Governo del Calcio chiederà la riapertura degli impianti al 100% ma il vero problema sull'afflusso dei tifosi, delle famiglie, sono le sempre più ampie barriere concentriche attorno alle strutture. I Club spesso impotenti

‘THE DAY AFTER COVID’, STADI: RIPENSARE IL CONCETTO DI ‘ACCESSO’ PER RIPORTARE I TIFOSI

Tour de force in 30 giorni, la cartina di tornasole dei valori di un gruppo che la Società ha saputo modellare con acume nella sessione di mercato invernale e che Grosso sta plasmando al meglio
 In Il Punto

Trentasette punti dopo 21 giornate di campionato, 4 vittorie consecutive, quinto posto dopo il successo della Cremonese nel posticipo della domenica ma comunque zona promozione diretta a portata di mano. Numeri che al momento gli per addetti ai lavori in casa giallazzurra lasciano il tempo che trovano, come è normale che sia. Ma la realtà è che non servono solo a fare statistica. Sono numeri ai quali va data la loro importanza, sia per la valenza tecnica e sia per quella legata al morale di una squadra. Perché si dice nel mondo del calcio che “vincere aiuta a vincere”. A sentire mister Grosso tutte le partite sono difficili allo stesso modo. Nel calcio è vero, in questa serie B lo è ancora di più. Una serie B dove non è affatto provato che gli organici stellari portino punti. Al contrario, questa ripartenza dopo il gong di Milano, ha confermato il contrario. Almeno al momento. Problemi di assestamento? Chissà. Alla fine del calciomercato invernale i quotidiani sportivi avevano assegnato voti simpaticamente di manica larga ai club che hanno incamerato acquisti pesanti. Non tenendo conto che nel bilancio (e nel conto economico) di una sessione di mercato ci va messo tutto: le entrate ma anche quelle uscite che hanno portato doti importanti alla sostenibilità delle Società stesse. In un momento nel quale il calcio, tra le primissime aziende del Paese, chiede maggiore attenzione, il messaggio del Frosinone è molto chiaro e in perfetta continuità con quanto dichiarato dal presidente Maurizio Stirpe perché guarda alla sostenibilità. Concetti ribaditi dal massimo dirigente tante volte ed anche nelle ultime conferenze stampa per la presentazione del progetto ‘Identità Ciociara’: “Vogliamo completare il processo delle infrastrutture, il processo della valorizzazione del settore giovanile,  il processo che può portare anche alla valorizzazione di elementi provenienti da altre Società e dove noi traiamo profitto, dopodiché una volta completato il processo del risanamento economico-finanziario, che penso possa vedere la luce entro la fine di quest’anno, siamo pronti ad essere una Società sana”. E il Frosinone con la cessione di Gatti – esordiente-difensore-bomber –, lo snellimento della rosa e la capitalizzazione mirata di alcuni prospetti (Barisic, Kalaj, Oyono e Bozic) probabilmente ha avviato quel processo per quanto attiene alle cose di campo.

NON DIRE GATTI SE NON E’ TUO – A proposito di Federico Gatti, la sua cessione alla Juventus (che lo ha lasciato in prestito fino a giugno in maglia canarina, un punto cardine chiesto dal Presidente per il buon fine della cessione) e non ad altri club  schiude la porta ad una curiosità statistica e si combina agli altri due neo acquisti bianconeri, l’ex viola Vlahovic e il centrocampista Zakaria.  Dopo i gol degli ultimi due al Verona e quello di Gatti al Vicenza, tre giocatori acquistati dalla Juve nell’ultima sessione di mercato hanno fatto gol nella stessa giornata di campionato, anche se in tornei differenti.

STADI DESOLATAMENTE VUOTI ANCHE AL 50% DALLA SERIE A ALLA SERIE ZETA – Il Governo del calcio si appresta a chiedere che la capienza degli stadi venga ripristinata al massimo ma negli stadi italiani c’è un desolante vuoto dalla serie A alla serie Zeta. E non si può solo addossare la responsabilità alla scarsa ricettività da parte del 60% abbondante degli impianti o, da due anni a questa parte, al Covid che ha imposto chiusure e poi riaperture parziali. In Italia invece c’è un grande ostacolo, a monte e del quale nessuno parla: le tante barriere poste attorno agli stadi, un deterrente per tutti senza ‘se’ e senza ‘ma’. Prefiltraggi, filtraggi, controlli in fotocopia, spazi di contenimento a macchia di leopardo anche in assenza di masse critiche di afflusso: la gente preferisce la poltrona o meglio ancora il divano di casa, al caldo, invece che andare a tifare ‘in live’ la squadra del cuore. Serve una rivisitazione totale del concetto di accesso allo stadio, the day after Covid non è ancora domani ma può essere all’orizzonte ed è necessario che tutte le componenti che ruotano attorno al gioco del calcio si facciano trovare pronte.

TOUR DE FORCE CARTINA DI TORNASOLE – Da sabato 12 febbraio a sabato 12 marzo – otto partite praticamente da giocare senza pausa, una ogni 3-4 giorni per effetto dello slittamento del calendario di fine dicembre – il campionato di serie B dirà molto sulle 20 squadre ed altrettanto su questo Frosinone che mister Fabio Grosso ha plasmato a sua immagine e somiglianza, tirandone fuori un mixed di grinta e qualità. Otto partite divise equamente tra quelle da giocare al ‘Benito Stirpe’ – e di queste, 3 di mercoledi alle ore 18.30 – e quelle fuori casa, 1 di sabato e 3 di domenica alle ore 15.30. Si parte sabato prossimo da Perugia. Una sfida che evoca sempre qualcosa nei trascorsi. Attenzionata dall’Osservatorio sui Pubblici Spettacoli. In casa giallazzurra potrebbe esserci il rientro tra i convocati di Charpentier, assente da metà dicembre dopo l’infortunio muscolare nell’incredibile sconfitta di Monza.

LE ALTRE – Focus di nuovo sul calcio giocato. Regala sorprese la 21.a giornata del campionato di serie B che poco oltre la metà del percorso non conosce veri padroni. Sei pareggi, 3 vittorie casalinghe e solo una esterna portano a dire che tiene il fatto campo. Delle prime otto in classifica vincono solo il Frosinone e la Cremonese, scivola il Monza e pareggiano tutte le altre. Tre i rigori sbagliati, quello di Garritano del Frosinone indolore ma quello di Coda (deviato da Facchin) costa 2 punti al Lecce in trasferta a Como e quello di Vokic (parato da Thiam) ne costa altrettanti al Pordenone. Sulle sponde del Lago, i lariani bloccano 1-1 la capolista: dal dischetto firma Cerri (quinto rigore realizzato su 5 concessi) e poi arriva il pari di Listowksi, per la formazione di Jack Gattuso superlativo il portiere Facchin che viene pero ‘mirato’ dagli avanti di Baroni. Pisa bloccato sull’1-1 ad Alessandria, decidono i rigori dell’ex Marconi e di Torregrossa, in gol tra i Cadetti dopo 410 giorni dall’ultima volta con la maglia del Brescia. Ed è proprio il pareggio delle Rondinelle sul campo del Cosenza quart’ultimo a costare la panchina a Pippo Inzaghi. Esordio con espulsione dopo 4’ di Adorni, poi si fa cacciare anche l’ex Ndoj. Lo 0-0 era costata la panchina a Pippo Inzaghi, col rientro di Diego Lopez che per Cellino è come un figlio ma al momento di tirare una linea di ripartenza con l’uruguagio, il club ha fatto dietrofront e così Inzaghi è rimasto seduto in panchina. Pari e patta in tutto. Partita superlativa dalla cintola in su da parte della Cremonese che ricaccia indietro il Monza grazie ad una doppietta di Ciofani che si prende il lusso di consegnare sui piedi di Gaetano il gol dell’1-0. Ai brianzoli non bastano un D’Alessandro tanto ispirato quanto sprecato e un gol del solito Ciurria che serve solo a tenere accesa la fiammella della speranza, spenta al triplice fischio finale. Per Stroppa passo indietro. Pareggiano a reti bianche Benevento e Parma, il Var ci mette 3’ per annullare una rete ai sanniti. Per i ducali un brodino. Lo stesso che si dividono il Crotone terz’ultimo e il Cittadella che viaggia sull’ultimo vagone per i playoff. Il cambio di panchina non porta effetti alla Reggina di Stellone, ko sul campo della Ternana dove decidono la sfida Pettinari e Palumbo. Amaranto calabresi in ritiro. A proposito di brodini, quello di Lignano Sabbiadoro tra Pordenone e Spal (1-1) serve qualcosa gli emiliani mentre i friulani sbagliano al 90’ il rigore della vittoria con l’ex del Benevento, Vokic, che avrebbe permesso alla squadra di Tedino di agganciare il Crotone.

Giovanni Lanzi

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