ALLA SCOPERTA DELLO STAFF DI LONGO: IL PREPARATORE DEI PORTIERI FERRARIS

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Il tecnico Moreno Longo e il suo staff. Genericamente si usa scrivere così. Ma lo staff è composto da uomini in carne ed ossa. Professionisti eccellenti, ognuno nel proprio campo. Che lavorano in simbiosi, anche 12-13 ore al giorno. Che condividono, discutono, si confrontano. Dietro le quinte. Lontano dalle luci della ribalta. Oltre quel rettangolo verde. Inizia oggi un cammino che ci porterà a conoscere ‘tutti gli uomini del mister’, riprendendo il famoso titolo del film ‘Tutti gli uomini del presidente’.
Partiamo dal preparatore dei portieri, Massimo Ferraris. Torinese, classe ’59, una quercia di uomo, infaticabile, preparatissimo. Anzi, fortemente tecnologico come – dal loro arrivo il 15 luglio – abbiamo scoperto esserlo tutti nello staff 4.0 di mister Longo. E’ lui che ogni inizio partita corre via dal campo, piazza la telecamera in una postazione di tribuna e registra tutte le fasi dell’incontro che verranno poi analizzate al computer. Vero e proprio match-analist.
Ferraris, sposato da 30 anni, due figli, è nel calcio praticamente da sempre. Una curiosità prima di tutto, anzi due. La prima: ha allenato portieri in tutte le categorie, dai Giovanissimi fino alla serie B passando per la Liga1 di Romania. Con esperienze anche nel calcio A5, perché come gli piace raccontare, “nella vita non bisogna mai aver paura di lavorare, se lo fai onestamente”. La seconda: nato calcisticamente nel Toro dove ha fatto tutta la trafila fino alla Primavera, laureandosi anche campione d’Italia nel ’76-’77 con la Beretti, ha avuto esperienze importanti anche nella Juventus, prima di tornare al Toro e conquistare tricolore e Supercoppa con la Primavera allenata da Longo. Nella città Sabauda è più facile varcare il classico Rubicone della fede calcistica rispetto magari ad una città come Roma.
E dopo le curiosità, un paio di aneddoti. Il primo: Ferraris, giovanissimo, venne aggregato al Torino che giocava un’amichevole in casa della Samp a Marassi. Calcio d’estate. Tra i due tempi lo chiamano tra i pali ad allenare il grande Paolino Pulici, detto ‘Puliciclone’. Che con le mani nella tasca della tuta infilò una sequenza infinita di palloni alle spalle di un timidissimo Ferraris. Quella timidezza che lui stesso ritrova in un bimbo nel secondo aneddoto: Ferraris partecipa con la Juve ad uno stage all’estero. Ci sono tanti bambini e un nugolo di portierini. E’ mattino, si avvicina uno di questi e gli fa segno, tutto rosso in viso, che ha mal di pancia. Con fare paterno gli chiede cosa gli è successo e il bimbo infilato in una maglia numero uno confessa che aveva appena mangiato un barattolo di marmellata. Diventerà grande anche lui…
Per Ferraris determinanti ai fini della crescita professionale l’incontro con l’ex attaccante del Toro e della Lazio, Ezio Rossi, con il preparatore dei portieri della Juve, Claudio Filippi (da calciatore giocò anche nel Ceccano in serie D) e con lo stesso Moreno Longo.
Da giocatore professionista ha vestito la maglia granata in prima squadra dal 1978 al 1980 – tecnico Radice – per poi passare al Civitavecchia in serie C nella stagione ’80-’81. Quindi esperienze da semiprofessionista nell’Orbassano dal 1981 al 1984. Un grave infortunio lo costrinse ad abbandonare i pali ad un certo livello. Poi però la caparbietà gli permise di tornare in campo in Promozione e in Eccellenza e difesa la porta della ITCA Torino nel massimo campionato di calcio A5 nazionale. Riposte le velleità di calciatore, inizia la lunghissima esperienza di tecnico, prima e di preparatore, successivamente. Dall’hinterland torinese fino all’ingresso nella Real Casa, stagione 2001-’02, formazione Allievi Nazionali. Un intermezzo nel Settimo, campionato di Promozione, il rientro nel settore giovanile della Juve e quindi la chiamata in Liga1 romena, all’Universitatea Craiova e poi all’Astra, sempre come preparatore dei portieri. Il richiamo di casa condiziona le scelte e per Massimo Ferraris ci sono tre stagioni in Lega Pro con Canavese e Cuneo, un’altra sotto l’ala della Juventus (JuveSoccerSchool) e il ritorno al Torino con la squadra Primavera guidata da Moreno Longo, formazione con la quale centra uno scudetto, una Supercoppa e una semifinale tricolore. Il passaggio di Longo alla Pro Vercelli e l’arrivo alla guida della Primavera dell’ex giallazzurro Coppitelli lo porta alla Beretti che arriva in finale con l’Inter. Nel suo curriculum infinito tante esperienze di campo sempre in ambito giovanile ma anche come relatore a corsi indetti dalla Juventus.
Per lui esiste un motto, condiviso con i colleghi: passione infinita, collaborazione massima, rispetto dei ruoli.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio

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