BARONI ‘ELEGANTE’ DRIBBLA IL VAR. “GRANDE PRESTAZIONE, POTEVAMO ANCHE VINCERE”

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FROSINONE – I complimenti del Milan sono musica dolce per le orecchie dei giallazzurri. Fa piacere, anche se alla resa dei conti c’è l’impressione che alla squadra di Baroni qualcosa manchi al fischio finale. Al centro delle domande c’è il gol annullato a Ciano ma Baroni ‘gioca’ con eleganza quando risponde chi pigia su quel tasto.

Il tecnico giallazzurro inizia il post-partita da Dazn. Ed anche qui piovono complimenti: «Li giro completamente alla squadra, sono stati splendidi. Hanno interpretato bene queste due gare con uno spirito propositivo, siamo riusciti in poco tempo a centrare gli obiettivi che c’eravamo prefissati, perlomeno nella prestazione»

Avete forse rispettato troppo il Milan per taluni tratti della partita?

«Secondo me no, il Milan non puoi arginarlo solo facendo fase difensiva. Dovevi avere aggressività ed oggi l’abbiamo messa in campo. C’erano dei ragazzi che prima di questa gara avevano giocato molto. Abbiamo patito il grande ritmo che abbiamo dovuto impiegare per soffocare le qualità tecniche degli avversari. Ed anche giocare incontri ravvicinati non è un vantaggio per noi. Ma prendiamo tutto quello che viene in maniera positiva. E ripeto, debbo fare i complimenti ai ragazzi»

«Sapevamo che dovevamo sfruttare adeguatamente la fase quando rubavamo palla, per farli correre all’indietro – prosegue Baroni -. E quando si proponeva la possibilità, attaccavamo sempre con molti uomini. Ma la cosa principale era essere sempre aggressivi sui loro riferimenti, cercare di tenerli un po’ lontani dal cuore dell’azione. E poi abbiamo fatto molto bene nella gestione della palla. Mi è piaciuto l’atteggiamento, c’è stata voglia di mettersi a disposizione. E quando hai così poco tempo è la cosa più importante».

«Il rimpianto c’è – riprende il tecnico del Frosinone sulle frequenze di Radio Rai – soprattutto quando fai un gol così bello e ti viene tolto.  Accettiamo comunque la decisione. Mi è dispiaciuto perché il signor Guida era vicino al contatto e non lo aveva ritenuto falloso. Ma ora dobbiamo guardare le cose positive. E’ la prestazione, ripeto, che mi soddisfa. Bisogna recuperare energie, è prioritario, perché ci sono pochi giorni per preparare la prossima partita».

Vi siete difesi con tenacia senza rinunciare ad attaccare. Grandi occasioni e grandi parate di Donnarumma.

«Non direi che ci siamo difesi, piuttosto direi che ci siamo difesi negli ultimi 20’ quando ho dovuto fare un cambio per infortunio e gli altri due perché eravamo sfiniti. Tra l’altro c’erano tre ragazzi che non credo avessero mai giocato 90’ ed hanno patito il grande ritmo impresso alla gara. E’ stata una partita molto dispendiosa, ad un certo punto ci siamo dovuti un po’ abbassare ed abbiamo preso dei rischi. Però abbiamo anche quel passaggio della gara lo abbiamo svolto con la testa positiva di chi ci crede fino alla fine».

Cosa ha pensato al momento del miracolo di Donnarumma all’ultimo minuto?

«E’ chiaro che ci sono anche gli atri. Sarebbe stato bello. Ma quando incontri una squadra come il Milan serve anche un pizzico di buona sorte. Mi interessa che la squadra sia viva, dispiace e lo ripeto che abbiamo ancora poco tempo per preparare la prossima. Ma ci consoliamo perché giocano anche gli altri».

Ora c’è la gara importante col Chievo.

«Per noi sono tutte importanti, devi partire dalla convinzione, dallo stare bene in campo, dall’avere equilibrio. E ce le giocheremo tutte».

Quindi Baroni precede Gattuso in sala stampa.

Il gol prima convalidato e poi annullato. Cosa dice?

«Se il Var verifica una situazione fallosa può succedere. Io posso solo fare un commento brevissimo. C’era un arbitro importante, era molto vicino all’azione, pensavo che la sua valutazione del contatto fosse stata la migliore. E invece è arrivato questo intervento da parte del Var. Accettiamo la decisione ma dispiace. Con una prestazione così ci può stare anche uscire con una vittoria, nella nostra situazione sarebbe stato straordinario. Ma non voglio alzare l’attenzione su questioni che all’atto pratico non si sono verificate. Voglio fare ancora i complimenti ai ragazzi. Hanno fatto una grande partita come avevamo preparato, con vigore, tenacia, coraggio. Nel primo tempo siamo andati ad aggredire il Milan senza mai rinunciare a giocare. Finché ci sono state energie, anche se il Milan è una squadra forte, abbiamo disputato una gran partita. Quando ti abbassi, poi, e sul campo si traduce in una densità poco attiva, allora corri dei pericoli. Ma quello che mi interessa è che ci crediamo, che crediamo in tutto quello che facciamo. Oggi poi abbiamo avuto un sostegno particolare da parte del pubblico. Era importante che vedessero tutti una squadra mai vinta, mai doma».

Solo una parentesi: la cosa strana è che un arbitro che dirige la partita tre giorni prima, viene indicato al Var. Cosa ti è piaciuta in questa prestazione? La prova di Crisetig, ad esempio, tra i meno impiegati. E come questa squadra è cresciuta rispetto ad Udine?

«Noi abbiamo bisogno di lavoro. I ragazzi, non mi stancherò mai di dirlo,  hanno interpretato benissimo quello che abbiamo provato. E poi quando c’è gente che ti capisce, io sono fiducioso. Dopo queste due prestazioni lo sono ancora di più. Ora l’attenzione dei miei collaboratori è rivolta al recupero delle energie, c’è in vista una partita difficile da affrontare. L’atteggiamento aggressivo, di correre in avanti e meno indietro e di non rinunciare mai alle soluzioni offensive è possibile applicarlo e migliorarlo. L’innesto dei 3 giocatori (Crisetig, Ghiglione e Pinamonti, ndr) ci ha dato un contributo importante, ad un certo punto sono venute a mancare un po’ di energie. Mi è dispiaciuto perché potevamo gestire meglio i cambi. E poi Ariaudo aveva subìto questa distorsione mentre gli altri due erano sfiniti. Rispetto ad Udine? Anche là avevamo fatto una buona gara: l’Udinese ha forza, ha corsa, gioca bene in verticale e meno palleggio. Al Milan invece se lasci il pallino del gioco è capace di mettere in evidenza qualità straordinarie. Ripeto, il fatto che negli ultimi minuti siamo scattati in 4-5 su una palla rubata ho capito che c’era voglia di andare a vincere. Questo è l’unico modo per uscire da questa situazione».

Un buon punto. Ma è mancato probabilmente quel coraggio e quella follia necessarie per fare un’impresa? In 18 gare sono stati ottenuti 10 punti, nelle restanti 20 ne serviranno 26-27… Quindi bisogna cercare quel coraggio e quella follia per fare qualche impresa?

«Io dico nessuna follia, noi dobbiamo passare sempre attraverso il gioco. Credere attraverso le nostre potenzialità di far male agli avversari. La squadra ad Udine ha avuto gli stessi passaggi dell’Udinese, noi abbiamo tirato in porta 4-5 volte e loro 1 volta. Questi dati vanno presi con attenzione, con umiltà e con la convinzione che siamo sulla strada giusta».

Ma la follia di cui parliamo è quella che a 30” dalla fine ti fa giocare la palla in avanti…

«Sapevo cosa i ragazzi avevano dato e quanto ci tenevano a questa partita. Queste sono gare nelle quali quando ti viene a mancare energia contro il Milan devi stare attento. Ma Donnarumma ha fatto una parata pazzesca, anzi ne ha fatte tre ma una clamorosa. Ripeto, c’è da lavorare tanto ma ci sono i presupposti».

Dopo 180’ di calcio giocato ha le idee molto più chiare sul mercato?

«Non voglio parlare di quello che manca. C’è un’altra partita importante da giocare. Poi ci sarà il tempo per fare queste considerazioni».

Alla luce di questa prestazione si può tentare l’impresa a Verona col Chievo?

«Noi dobbiamo andare in campo con la testa rivolta a questo obiettivo. Non andremo in campo per asserragliarci. Proporrò una squadra che sappia cosa fare, che trovi poi dei punti di forza, delle certezze. Non andiamo per metterci di certo nella nostra metà campo».

Torniamo sul gol annullato: secondo lei il Var non dovrebbe proprio intervenire in questi casi visto che l’arbitro era vicino?

«Sono arrivato ora (al Frosinone, ndr), non voglio toccare questi argomenti. Sono delicati. Ci sono arbitri importanti. L’unica riflessione che ho fatto era che Guida si trovava molto vicino all’azione poi valutata, mi sentivo tranquillo perché lui era lì e l’ha lasciata correre. Il resto non voglio commentarlo. E’ un terreno che non mi piace».

L’abbiamo vista dialogare con Beghetto. Temeva il Milan da quella parte?

«Volevo mandare messaggi a chi a chi era dall’altra parte del campo. Il Milan aveva cambiato sistema di gioco. Il Milan spesso lavora con un 4-2-3-1, soprattutto quando giocano Higuain e Cutrone insieme però poi si difende a tre, con Calhanoglu sceso a mezz’ala. Noi avevamo provato tutte le possibilità, c’era da stare un po’ più stretti con i quinti e cercavo di far arrivare il messaggio dall’altra parte a Ghiglione. Ripeto, se avevano la possibilità di gestire diversamente i cambi avrei potuto mettere dentro Campbell ma alla fine va bene così».

Dopo il passaggio in sala stampa Baroni va davanti alle telecamere di Sky. Dove esordisce così: «La prestazione ci dà entusiasmo e convinzione e ci conforta in tutto quello che stiamo facendo».

Sale il morale, sicuramente. Dopo il pari ad Udine serviva bloccare una grande per dare la convinzione ai ragazzi che ci si può riuscire in questo campionato?

«Al di  là del risultato è il piglio col quale la squadra lo ha ottenuto che mi ha confortato. Non abbiamo mai rinunciato a giocare. Il primo tempo un po’ opaco del Milan è stato sicuramente merito del Frosinone».

Rimane un po’ di rammarico per quel gol e per quelle grandi occasioni nella ripresa.

«Ho detto ai ragazzi che potevamo anche vincere però in questo momento dobbiamo pensare a quello che abbiamo dato in campo».

Giovanni Lanzi

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