BARONI INDICA LA STRADA: “QUESTA DEVE ESSERE LA NOSTRA FILOSOFIA. PERCORSO IN SALITA MA SIAMO PRONTI”

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BOLOGNA – Calmo e pacato. Il sorriso magari gli ha disegnato i lineamenti del viso nel chiuso degli spogliatoi, al fianco dei suoi ragazzi. Ma davanti a taccuini e telecamere non tradisce emozioni. Incassa i complimenti senza tradirle. Marco Baroni ha sfatato, di colpo, quello che le statistiche ascrivevano con pennarello giallo come tabù: con il successo in casa del suo ex Bologna (da calciatore) ha cancellato dalla casella vittorie in serie A lo ‘zero’ nel suo personale curriculum di allenatore al,a giornata numero 17. E dopo 5 partite alla guida del Frosinone ha vinto la sua prima da allenatore giallazzurro. E come se non bastasse il Frosinone ha rotto l’incantesimo del gol, che è arrivato dopo 317’ di ritardo (l’ultimo, di Ciano, ad Udine) e tutto d’un botto la squadra giallazzurra ha messo a segno un terzo dei gol (12) che aveva realizzato nelle precedenti 20 giornate. In attesa che si giochi Empoli-Genoa, il Frosinone torna a far parlare di sé con decisione, complice anche il ko di Chievo e Udinese.

Complimenti mister Baroni, dopo 26 anni si è preso una bella rivincita a Bologna.

“Non c’è assolutamente nessuna rivincita. Era una partita importante ed anche decisiva per noi. Abbiamo giocato nel migliore dei modi, col piglio e atteggiamento giusto. Poi siamo stati bravi a sfruttare la superiorità numerica che spesso non è così scontata”.

Complimenti a lei ed al Frosinone che finalmente ha dato la sua risposta sul campo. Non ci siamo depressi domenica (con l’Atalanta, ndr) e non esaltiamo oggi perché conosciamo la nostra situazione in classifica. La risposta che ha dato la squadra sarà continuativa?

“Deve esserlo. Io ho fatto i complimenti ai ragazzi nelle prime due gare perché c’era stato un cambio di mentalità, c’era aggressività, avevamo visto una squadra che portava pressione agli avversari. Purtroppo la partita con l’Atalanta, giocata con una certa emergenza contro un avversario molto difficile, ha portato a galla tanti piccoli problemi. La sconfitta ci poteva stare ma non quel tipo di atteggiamento nella ripresa. Avevo quindi necessità di una riposta, la squadra deve giocare con questo piglio. Questo è un campionato nel quale possono starci delle sconfitte ma non deve mancare mai l’atteggiamento di una squadra aggressiva, volitiva e vogliosa. Deve essere la nostra strada perché deve essere la filosofia del Frosinone”.

L’emergenza di cui parla l’abbiamo dovuta considera anche oggi. E’ questa una delle cause che ha portato a soffrire l’aggressività soprattutto nel primo tempo da parte del Bologna?

“Siamo partiti un po’ contratti. Il Bologna aveva una squadra più offensiva, terzini di spinta, i tre davanti molto tecnici, Soriano che agiva da trequartista. Inizialmente con la voglia che aveva il Bologna sapevamo di dover stare in partita specie in avvio. Lo abbiamo fatto anche abbastanza bene ma non avevamo l’uscita con la palla, quindi siamo andati un po’ in difficoltà per quel motivo. Ma in questo campionato trovare squadre che ti portano grande aggressività ci può stare. Poi la gestione è diventata migliore col passare dei minuti, specialmente dopo il vantaggio. E’ una cosa su cui sto lavorando. Il Frosinone deve anche tenere la palla, non deve darla agli avversari. Quindi questo miglioramento deve passare attraverso una migliore organizzazione”.

Cosa si è portato dall’esperienza di Benevento. E cosa non deve fare un allenatore che lotta per la salvezza?

“Sono due realtà diverse. Non mi piace tornare su quello che è stata l’annata scorsa. Sono dell’avviso che ogni esperienza deve esser tradotta in opportunità. Noi dobbiamo fare quello che ho detto prima: tantissima aggressività in campo, non correre indietro perché al limite della tua area di rigore prima o poi il gol lo prendi. E migliorare nella gestione della palla, non aver paura. C’è da lavorare e purtroppo l’unica cosa che mi manca è il tempo. Che è tiranno. Ero appena arrivato e in 9 giorni abbiamo dovuto giocare 3 partite. Ora subito testa al lavoro. Abbiamo preso ragazzi che hanno fatto poco minutaggio ma hanno scelto di venire da noi e questo è importante. Hanno accettato questa sfida, hanno accettato di calarsi nella nostra realtà. Sono contento degli arrivi, adesso andremo a inserirli nel nostro impianto”.

Aspetta qualcosa in questi 3-4 giorni di mercato?

“Abbiamo parlato con il direttore e con il Presidente. Sono molto attenti. Se ci saranno opportunità le valuteremo. So benissimo che il Presidente non si tira indietro. Ma io sono totalmente rivolto a non farmi prendere energie dal mercato che rende il lavoro dell’allenatore molto difficile. Sessione troppo lunga, ci sono tante teste che non è facile tenere applicate tra quello che leggono e le telefonate che arrivano. E io non vedo l’ora che il mercato chiuda i battenti”.

Baroni in precedenza a Radio Rai aveva con eleganza raccolto la domanda sulle parole del patron del Napoli, peraltro sua ex squadra: “Ci ha pensato il nostro Presidente a rispondere, posso solo dire che mi dispiace. Non voglio entrare in queste situazioni. Sappiamo invece che abbiamo un percorso in salita ma siamo pronti. Ci voglio provare. A me piacciono le sfide difficili e perché allora non affrontarle a testa alta con la convinzione e la fiducia di potercela fare?”.

Giovanni Lanzi

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