Contratto triennale per il tecnico catalano che portò lui stesso in Italia nel febbraio 2021 e ritorno dell'esperto direttore. Sul mercato finora ritocchi mirati

BRESCIA, CELLINO VA SULLE CERTEZZE: TIMONE A CLOTET E PERINETTI

Molto snellito l'organico rispetto alla scorsa stagione. In questa fase iniziale il valore è l'albanese Ndoj, 3 gol tra Coppa e campionato. C'è qualcosa da aggiustare in tutti i reparti
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“Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano”. E se il presidente Massimo Cellino ha richiamato sulla panchina del suo Brescia il tecnico Pep Clotet, vuol dire che di lui ha stima umana e professionale e che quel divorzio a fine stagione fu solo uno dei tanti, dettati dal momento. Il tecnico spagnolo infatti entrò in corsa nel febbraio 2021 al posto di Dionigi, centrò i playoff da settimo e venne eliminato dal Cittadella. Il rapporto si chiuse ma evidentemente Cellino nel frattempo ha avuto modo di apprezzare il lavoro di Clotet. E così a giugno scorso contratto triennale e un progetto che vede al centro delle operazioni anche il ds Perinetti che con Cellino aveva già lavorato nel Brescia ma soprattutto era stato al fianco dello stesso Clotet. Appunto “certi amori fanno giri immensi e poi ritornano”.

All’esordio le Rondinelle hanno battuto 2-0 il Sudtirol ma gli altoatesini hanno ceduto solo dopo aver fallito in maniera abbastanza incredibile il rigore del possibile 1-1. Un anno fa alla 5.a di campionato, terminò 2-2 al ‘Benito Stirpe’ e con lo stesso punteggio anche al Rigamonti: Frosinone raggiunto entrambe le volte nel finale.

Le Rondinelle rappresentano, come detto, il ‘gotha’ della B: hanno il record di presenze nella serie Cadetta, ben 64 ed anche il maggior numero di campionati vinti, ben 10 di cui 4 al primo posto.

Rispetto alla squadra della passata stagione è cambiato qualcosa. Non c’è più la stella Tramoni, rientrato al Cagliari per passare al Pisa e non c’è più il portiere Joronen. E’ partito Palacio (svincolato), via anche Cavion, Pajac (svincolato), Mateju e Baijc (Udinese). Operazione snellimento. Cellino e Perinetti per ora resistono agli assalti per Cistana e Mangraviti ma anche per Bisoli, sempre più uomo squadra.

Tra i pali è arrivato Lezzerini dal Brescia nello scambio con Joronen, alle spalle c’è Andrenacci, rientrato dal prestito al Genoa già dallo scorso gennaio. Linea di difesa immutata con Papetti, Adorni, Mangraviti, Huard e Karacic ai quali si è andato ad aggiungere il terzino Capoferri arrivato dal Lecco. Alla casella acquisti, pochi ritocchi: innanzitutto il ritorno alla base di Ndoj (era in prestito al Cosenza dalla seconda metà della scorsa stagione, ndr) che si sta rivelando un valore anche in zona gol; quindi il centrocampista offensivo Galazzi (Venezia), il compagno di reparto Garofalo (Foggia) e l’attaccante svincolato Niemejier.

Il centrocampo è il reparto che ha mantenuto un’ossatura stabile: da Van de Looi e Bisola, da Bartagnoli, da Labojko (tornato dal prestito a Cipro) per finire ad Olzer (che chiede spazio dopo la prima esclusione). In organico proiettato anche un ragazzino della Under 17, Nuamah. Infine l’attacco: Clotet punta su Ayè, Moreo e Bianchi ai quali si sono aggiunti, come detto, Niemejier e Galazzi.

Clotet si affida solitamente al 4-3-1-2. Contro il Sudtirol, il tallone d’Achille ha dato problemi dalla parte di Huard e in generale sulle fasce basse ma non solo perché quando è uscito Ndoj per una botta al ginocchio si è abbassata l’intensità della luce che già non è che fosse proprio abbagliante. Perinetti vuole aggiungere un po’ di sale al centrocampo, occhi puntati su Viviani che è un ex ed anche su una possibile variazione offensiva con l’arrivo, sempre dalla Spal, di Mancosu. Entrambi erano con Clotet nell’esperienza finita anzitempo a Ferrara.

Giovanni Lanzi

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