Entrato a 18 anni nel Club giallazzurro come fotografo sulle orme del papà Tonino, oggi è il 'Match manager' del Club: "La mia crescita umana e lavorativa grazie a questa realtà solida con la quale mi auguro un lungo rapporto"

FEDERICO CASINELLI, IL FROSINONE CALCIO LA SECONDA PELLE

Laureato in Giurisprudenza e Iscritto all'Ordine dei Giornalisti, è stato anche Responsabile Marketing per 3 stagioni: "Debbo ringraziare il presidente Stirpe che ha creduto in me 12 anni fa e il direttore Gualtieri per i miei percorsi professionali"
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“Alla scoperta del mondo Frosinone…”, la rubrica periodica che ci permetterà di andare alla scoperta delle diverse figure professionali all’interno del Frosinone Calcio prosegue i focus esclusivi con Federico Casinelli, oltre 10 anni nella famiglia giallazzurra. Oggi è il ‘Match manager’ della Società.

Federico Casinelli, lo slogan ‘di padre in figlio’ identifica bene il tuo rapporto con il calcio. Tuo padre fotografo storico della provincia ciociara, tu hai iniziato da fotografo ufficiale nel Frosinone. Quando il tuo incontro con la Società giallazzurra?

“Iniziai a collaborare per passione con testate giornalistiche locali, dando una mano a mio padre che a quei tempi era sul campo. Il Frosinone nel frattempo al termine della stagione 2010-’11 retrocesse in Lega Pro, ci fu un riordino dei ruoli e l’arrivo di nuove figure. E attraverso mio padre iniziai a collaborare come fotografo ufficiale nella mia prima stagione in campo. Il mio primo allenatore, lo ricordo, fu Carlo Sabatini. Poi avvicendato in quello stesso campionato da mister Corini”.

Ci conosciamo meglio: chi è Federico Casinelli oltre il lavoro?

“Un ragazzo nato e cresciuto a Frosinone e vissuto in uno dei quartieri storici della città, La Stazione. Figlio unico, di mio padre Tonino abbiamo parlato. Lui e mia madre Carolina rappresentano un faro nella mia vita, riferimenti totali. Sono laureato in Giurisprudenza a Roma e iscritto anche all’Ordine dei Giornalisti. Ho seguito prima per passione la strada tracciata da mio padre e poi ho voluto ampliare gli orizzonti nell’ambito del web-design e del Marketing che successivamente mi hanno aperto un altro percorso nell’ambito del Frosinone Calcio”.

La passione, come hai detto, ti ha schiuso le porte di un’esperienza professionale, il ricordo più bello di quelle stagioni?

“La scalata dalla serie C alla serie A. Includo nella scalata anche i due anni di Lega Pro nei quali non abbiamo raggiunto obiettivi ma che hanno rappresentato per tutti noi e per il Frosinone Calcio un passaggio formativo fondamentale per crescere”.

A proposito di crescita, quanto il tuo percorso nel Club giallazzurro ti ha aiutato?

“Il mio percorso è iniziato praticamente all’età di 18 anni, ne sarò sempre grato al presidente Maurizio Stirpe e a tutta la Società. E chiaramente mi ha accompagnato in una crescita lavorativa e personale delle quali vado fiero. Se penso ai traguardi raggiunti, che sono indiscutibilmente la Laurea e l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti, il Frosinone è la stella polare di tutto il mio percorso. Mi spiego meglio: la mia tesi di laurea riguardava “I contratti di sponsorizzazione” nell’ambito della più ampia materia del Diritto commerciale. Il Frosinone Calcio è stato l’esempio che ho portato in sede di discussione della tesi. Ricordo anche che nella Commissione c’era il professor avvocato Carlo Taormina”.

Nel Frosinone Calcio ora sei il ‘match manager’. Alle spalle, un mondo. Proviamo ad avventurarci?

“Ho ricoperto anche il ruolo di Responsabile Marketing per tre stagioni, un passaggio che mi ha ulteriormente formato grazie al nostro Direttore Marketing & Comunicazione Salvatore Gualtieri che ha creduto in me. Adesso con grande entusiasmo mi sono tuffato in questa nuova, interessante avventura. Il match manager si occupa in sostanza del coordinamento di tutte le attività organizzative che ruotano attorno all’evento-gara”.

Proviamo a spolverare un ricordo. Frosinone-Palermo, finale di ritorno del giugno 2018: eri lontano per impegni già presi ma anche perché quella finale slittò. Come l’hai vissuta?

“La nota di colore la anticipo io: le finali al ‘Benito Stirpe’ le ho saltate tutte, anche quella di andata con lo Spezia perché fui trattenuto a casa dal Covid. Come ho vissuto quella partita? Mi ritrovai in Messico, in vacanza, a sentire la partita via radio e al mio fianco avevo casualmente l’allora terzino del Venezia Bruscagin, uscito ai playoff in semifinale proprio col Palermo. I casi della vita, lui aveva giocato da avversario del Frosinone anche con la maglia del Latina”.

Federico, a 30 anni si hanno sogni nel cassetto…

“A breve termine mi piacerebbe vivere stagioni importanti con questa Società e con la squadra della mia città. A lungo termine una ulteriore crescita professionale sempre accompagnata dalla realtà solida del Club giallazzurro”.

Giovanni Lanzi

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