FROSINONE, SOLO UNITI SI VINCE: MAI PIU’ GIOCATORI FISCHIATI. NO-VAR CONTRO LA ROMA MA NON ERANO DETTAGLI

 In Il Punto

Mai più fischi di disappunto da qui alla fine, fanno male allo spirito. Il Frosinone ha bisogno di tutti. Tifosi, giocatori, staff, dirigenti, il presidente Maurizio Stirpe sul ponte di comando. Il Frosinone non può permettersi di lasciare per strada nessuno, di sentire un proprio giocatore messo in discussione in maniera preventiva solo perché l’avvicendamento non è piaciuto ad una parte del tifo. Il Frosinone ha bisogno (non a caso..) di Molinaro come di Beghetto, ha bisogno di Pinamonti e Dionisi come di Ciofani e Trotta, ha bisogno di Bardi e Iacobucci come di Sportiello, ha bisogno di Ghiglione e Zampano come di Paganini, ha bisogno di Ariaudo come di Salamon, di Krajnc come di Capuano, di Goldaniga al pari di Brighenti e Simic, di Maiello come di Viviani, di Gori, Chibsah, Valzania, Ciano e via discorrendo. Fischiare preventivamente un giocatore da qui alla fine vuol dire non aver capito niente della filosofia che deve sempre accompagnare squadra-tifosi-società: ‘l’animus pugnandi’, battersi uniti per un obiettivo difficile ma non impossibile da raggiungere. Interrompere questo circuito con i fischi preventivi di disappunto – come quelli di sabato sera al momento del cambio tra Beghetto e Molinaro – sarebbe semplicemente delittuoso.

BARONI PIU’ ‘INCISIVO’ DI LONGO MA GLI MANCANO I PUNTI DI VERONA – La classifica continua a non sorridere. Ma per fortuna che la… Juventus c’è, anche se ancora imbambolata dalla scoppola del Wanda Metropolitano. Il Bologna rimane a +2, l’Empoli sconfitto dal Milan a +5. L’Udinese che troverà una Lazio con qualche effettivo in più, è a +6. Distanze non siderali in considerazione che gli scontri diretti saranno al ‘Benito Stirpe’. Ma bisogna rosicchiarne altri. A Genova, dalla sponda dei grifoni, è necessario muovere la classifica per restare nella famosa media di 4 punti in 4 partite che era stato pronosticato da queste colonne prima della trasferta in casa della Samp. La gestione di Marco Baroni è sostanzialmente positiva, anche se la media punti è 0.88. Con Longo 8 punti in 16 partite, appena 0,5. La scossa tecnico-tattica quindi c’è stata ma ancora non può valere uno scatto-salvezza. E pensare che i punti persi con Lazio e Roma o col Milan siano quelli che mancano alla classifica di oggi è sbagliato e riduttivo: al Frosinone mancano (anche) i punti lasciati al ‘Bentegodi’ di Verona, l’unica vittoria del Chievo in questa stagione.

PURTROPPO NON VAR… PER NIENTE BENE – Troppo facile sparare sulla Croce Rossa e gli ‘occupanti’, per l’occasione sotto le vesti di annessi e connessi alla Var. E’ preferibile essere di principio contro gli atti ostili, a prescindere. Meglio continuare a porgere l’altra guancia, come nel famoso film di Bud Spencer e Terence Hill. La Storia ne terrà conto e renderà merito a chi ha subìto soprusi di ogni genere e li ha sopportati con santa rassegnazione. Credendo che prima o poi arrivi il momento della redenzione e trionfi la verità. Anche nel calcio. Dove il Frosinone deve probabilmente espiare qualche colpa, se tanto ci dà tanto: l’affare-Palermo senza aggiungere altro alla querelle che dura dal 17 giugno (…) e poi una serie anche di errori durante il campionato, che se da una parte non aggiungono niente di nuovo sotto il sole del calcio italiano, dall’altra non aiutano a restare sereni. C’è da dire che anche in Spagna dito puntato sulla Var – ultima della serie – per un rigore regalato al Real Madrid nel match vinto sul Levante 2-0 (due rigori).  In Italia la giornata numero 25 si è chiusa con il classico ‘tutti contro tutti’ e con l’apice dell’incomprensibile toccato nella notte gelida di Firenze dove la tecnologia è andata in tilt e all’overtime (record del mondo i 101’ dei tempi regolamentari) è uscito dal cilindro un rigore visto solo da sette persone. Bontà loro. Tecnologia in panne a Genova per Samp-Cagliari, dubbi anche in Sassuolo-Spal.

FROSINONE-ROMA, NON SONO DETTAGLI – E, come il cacio sui maccheroni, quindi immancabile, nella serata altrettanto gelida di Frosinone, dove ci sono stati una serie di episodi passati insalutati ospiti. Tre per l’esattezza. Al 31’ del primo tempo la partenza dell’azione che porta al 2-1 della Roma è viziata a centrocampo da una gomitata in elevazione di Pellegrini (autore della rete) su Salamon. Al 23’ della ripresa l’altro episodio che nemmeno ha scomodato il silent-check: un tocco con la gamba sinistra da parte di Cristante sulla gamba destra di Pinamonti in percussione volante mandava a terra l’attaccante canarino a due metri dalla porta. Il pallone era passato ed era in gioco ma il fallo del centrocampista giallorosso c’era stato. Al 33’ della ripresa un altro episodio: Zaniolo (diffidato, chissà cosa ne pensa la Lazio…) colpisce la palla con il braccio destro davanti al quarto uomo, sulla prosecuzione arriva l’ammonizione per Cassata (per un fallo giusto). Dettagli? Non proprio. Ma adesso la cosa più importante per il Frosinone è non ascoltare più qui fischi preventivi. Anche quelli sono punti regalati agli avversari. E non possiamo permettercelo più.

Giovanni Lanzi

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