La squadra lariana grazie al successo del derby di Brescia ha allungato a +2 dalla zona bollente della classifica. E dal mercato sono arrivati Canestrelli, Pierozzi e Cuhna dopo il portiere Gomis

IL COMO DELL’EX LONGO, POKER DI RITOCCHI PER LA SALVEZZA

Organico rimodellato ma comunque in possesso di ottimi valori. Soprattutto dalla cintola in su tanti da attenzionare: da Fabregas a Bellemo, da Cutrone a Parigini, da Cerri a Mancuso
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Cinque mesi dopo Como-Frosinone è una partita sensibilmente differente rispetto a quella del girone di andata. I giallazzurri che a quei tempi ancora ‘sobbalzavano’ prima di ingranare decisamente dall’8.a giornata in poi oggi viaggiano in vetta a +9 sulla terza mentre i lariani – che arrivarono al ‘Benito Stirpe’ con 2 punti in classifica – stanno risalendo la china in classifica anche grazie al lavoro dell’ex tecnico giallazzurro, Moreno Longo, che in avvio di stagione aveva rilevato Jack Gattuso. Grazie anche ad una migliore condizione di alcuni degli uomini chiave e tra questi la stella Fabregas, i lariani al momento hanno due lunghezze di vantaggio dalla zona playout anche grazie al successo nel derby di Brescia firmato da un bresciano doc come Baselli, anche lui tra i redivivi dopo un lungo periodo di difficoltà.

Al mercato di gennaio che si è chiuso martedi sera, gli azzurri hanno incassato il sì del difensore centrale Canestrelli – scuola Empoli, passato al Pisa dal Crotone e già nazionale Under 21 – del terzino destro classe 2001 Pierozzi (scuola Fiorentina, metà stagione al Palermo), dell’attaccante 2001 Cunha (Nizza) e del portiere Lys Gomis, classe 2003 (Rennes), nazionale del Senegal che Longo conosce bene per averlo avuto nella Primavera del Torino.

In estate il dg Ludi aveva fatto dei ritocchi sostanziali e alla fine era riuscito anche a riottenere dallo Spezia il terzino destro Vignali, a lungo conteso proprio con il Frosinone. A centrocampo, oltre a Fabregas in arrivo dal Monaco, erano sbarcati sul Lario Faragò (Lecce), Baselli (Cagliari), Celeghin (Renate, ceduto alla Triestina), il giovane Da Riva (Atalanta) e Ba (Correggese). Arrivato in magli azzurra il portiere Ghidotti (Gubbio) seguito poi da un altro ex giallazzurro, il portiere Vigorito (Cosenza), i difensori centrali Binks (Bologna), Delli Carri (Salernitana, passato nell’ultimo mercato al Padova) e l’olandese Odenthal (Nec) mentre altri due colpi a sensazione in casa lariana erano stati gli ingaggi degli attaccanti Cutrone (Wolverhampton, la scorsa stagione ad Empoli), Ambrosino (Napoli, passato al Cittadella) e Mancuso (Monza).

Della passata stagione la Società aveva confermato i centrali di difesa Solini (infortunato, stagione finita in partenza) e Scaglia, i terzini Cagnano e Ionannou. Nella zona nevralgica del campo erano rimasti Bellemo, Iovine e Arrigoni. Ben fornito il ranking di attaccanti che va da Cerri (rientro in prestito ancora dal Cagliari) a Gabrielloni (un altro del gruppo storico) per finire all’esterno destro Parigini (prestito rinnovato dal Genoa). Sul fronte mancino dell’attacco c’è l’ottimo Blanco con Chajia.

Longo si affida ad un 3-4-1-2 che vede Parigini – un altro dei giocatori che con il tecnico piemontese era nella Primavera granata – vertice alto del centrocampo alle spalle di Cerri e uno tra Mancuso e Cutrone, con Gabrielloni attaccante di scorta. Squadra che vince solitamente non si tocca, squadra che vince un derby ‘pesante’ come quello con il Brescia ancora di più. Ipotizzabile quindi la conferma dello stesso undici con Gomis tra i pali, Odenthal a guidare la difesa con Scaglia e Binks braccetti, Da Riva e Bellemo in mediana, Vignali e Ioannou sulle fasce e il terzetto sopra citato a chiudere il pacchetto offensivo.

Giovanni Lanzi

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