Alle spalle della stagione da protagonista degli altoatesini c'è anche un Club forte e radicato e l'intuito del ds Bravo: quando ingaggiò il tecnico romagnolo i biancorossi erano al palo

IL SUDTIROL, UN MIRACOLO TARGATO-BISOLI

In estate l'Area Tecnica aveva deciso di 'iniettare' forze nuove su uno zoccolo duro ma qualcuno poi è partito a gennaio. Al mercato invernale un corposo 'maquillage'. A Frosinone dubbio Belardinelli
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Il Sudtirol lassù al quarto posto nonostante le due ultime sconfitte di fila è la conferma che anche nel calcio i miracoli esistono. Di programmazione, di intuito, di bravura. Tre partite da neopromossa per prendere le misure al campionato, guidati dal tecnico della primavera Greco (dopo l’addio nel precampionato a Zauli), con altrettante sconfitte. E poi 52 punti in 30 partite con l’avvento di mister Bisoli sulla panchina degli altoatesini. Al suo sbarco a Bolzano, Bisoli disse: “Ci salveremo all’ultimo secondo del campionato”. E’ andato fuori… giri, in meglio. E di parecchio.

In piena zona playoff in occasione dalla gara di andata (1-1, pareggio di Monterisi per il Frosinone sui titoli di coda). Per il tecnico romagnolo che nelle ultime due stagioni era subentrato in corsa portando alla salvezza Cremonese e Cosenza, una bella ribalta in un ambiente, quello bolzanino, che porta uno spirito nuovo nel calcio italiano.

Dicevamo della programmazione e dell’intuito: il Club da oltre 5 anni ha affidato l’Area Tecnica nelle mani del ds Bravo che ha costruito tassello dopo tassello le squadre che si sono succedute in queste stagioni e che si sono avvicinate alla promozione secondo un percorso ben elaborato.

Dopo la storica promozione (90 punti conquistati), primo club del Trentino Alto Adige a varcare i confini alti della Lega Pro, il Sudtirol ha costruito un’ossatura adeguata alla categoria ma non ha voluto snaturare l’ossatura della stagione precedente, almeno fino a gennaio. Alla partenza erano così rimasti il portiere Poluzzi, i difensori centrali Zaro, Curto e Vinetot, i terzini Davì e De Col, i centrocampisti Moscati e Tait, i trequartisti Casiraghi e Voltan (ceduto a gennaio alla Feralpi e quindi tornato in B) e gli attaccanti Rover e Odogwu.

Ampia in estate la lista degli arrivi: il portiere Iacobucci (passato poi al Vicenza), i difensori Barison (Pordenone, passato a gennaio al Trento), Masiello (svincolato), Berra (Pisa), D’Orazio (Ascoli, da gennaio al Cosenza); i centrocampisti Belardinelli e Crociata (Empoli, ceduto poi al Cittadella a gennaio), Nicolussi Caviglia (Juventus, salito in serie A alla Salernitana), Pompetti (Inter), Siega (Pisa) e Schiavone (svincolato); gli attaccanti Capone (Atalanta, da gennaio alla Reggiana e appena promosso tra i Cadetti), Carretta (Perugia), Mazzocchi (Atalanta), Marconi (Alessandria, passato all’Avellino) e Sprocati (Parma, che ha poi rescisso).

Al mercato di gennaio a fronte di 8 partenze ci sono stati 7 arrivi: i difensori Celli (Ternana) e Giorgini (Latina), i centrocampisti Lunetta (Rijeka) e Fiordilino (Venezia), le punte Cissè (Atalanta) e Larrivey (Cosenza) oltre all’ex di turno, il portiere Minelli (Cesena).

A Frosinone potrebbe esserci qualche novità, da Cissè che chiede una maglia a Rover per finire a Casiraghi in ballottaggio per una maglia da titolare. C’è il dubbio di Belardinelli ma alla fine dovrebbe essere della contesa.

Giovanni Lanzi

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