LA MULTINAZIONALE UDINESE VERSO L’ULTIMO ATTO
Tre cambi in panchina (avvio con Sottil, poi il ritorno di Cioffi e quindi la carta Cannavaro), un ds (Balzaretti, che a sua volta in estate aveva preso il posto di Pierpaolo Marino) sollevato dopo il terzo avvicendamento. La multinazionale Udinese ha comunque un organico di tutto rispetto. Eppure il tritacarne della serie A, nonostante tre vittorie esterne eccellenti (in casa di Milan, Juve e Lazio) ma anche i 19 pareggi totali, pone i bianconeri friulani davanti ad un bivio all’ultima di campionato.
Se il buongiorno si vede dal mattino, probabilmente qualche indicatore ad inizio stagione è stato sottovalutato perché dall’Udinese si attendeva molto di più. Dall’infortunio di Deulofeu alla mancata cessione di Samardzic con annessa ‘querelle’, più di qualcosa non è andato per il verso giusto.
Balzaretti alla fine del mercato estivo aveva puntato su uno tra Pohjanpalo del Venezia, Origi (ex Milan) e Dennis del Nottingham. Arrivò Davis oltre al ritorno del figliol prodigo, il ‘Tucu’ Pereyra.
Dicevamo del mercato estivo. Che aveva permesso di monetizzare la cessione dell’attaccante Beto all’Everton per 25 milioni, quella del difensore Becao al Fenerbahce per circa 9 milioni oltre a quella già a bilancio del prospetto Udogie al Tottenham che a gennaio aveva lasciato il giocatore in prestito al club bianconero fino al termine della stagione. Rimasti i capisaldi della squadra: il portiere Silvestri (che poi si è infortunato alla gamba sinistra ed ha lasciato il posto al gigante nigeriano Okoie), i difensori centrali Bijol e Perez, il mediano Walace, i centrali di centrocampo Samardzic e Lovric (infortunato), le punte Thauvin (potrebbe rientrare tra i convocati a Frosinone) e Success (in forte dubbio). E poi il portiere Padelli, l’attaccante Brenner, il terzino Ehizibue e il difensore centrale Ebosse (infortunato).
Al capitolo arrivi, l’Udinese aveva attinto a piene mani dal club inglese del Watford, di proprietà della famiglia Pozzo: da Oltremanica sono arrivati il portiere Okoye, il centrale di centrocampo Quina, il difensore centrale Kabasele, il terzino destro-cursore Ferreira e l’ala Martins. Dall’Inghilterra ingaggiati anche il terzino sinistro Zemura (Bournemouth, Premier League) e il mediano Camara (Huddersfiled in Championship). Tornato in Italia l’attaccante Lucca dopo l’esperienza nell’Ajax e dalla Mls, più precisamente dal Cincinnnati ed era sbarcata l’altra punta Brenner. Il maquillage del mercato estivo completato dall’attaccante esterno Akè (Juve via Digione), dal centrale di centrocampo Zarraga (Athletic Bilbao), dal difensore centrale Benkovic (rientrato dal prestito al Trazbonspor), dal terzino sinistro Buta (rientrato dal prestito nella Liga portoghese) e dall’innesto in prima squadra di tre Primavera: Han, Diawara e Pejicic.
A gennaio un solo innesto, Giannetti dal velez e poi le cessione di Pafundi in prestito al Losanna, del centrocampista Quina in prestito al Vizela, del difensore Masina al Torino e del centrocampista Camara al Charleroi.
Azzardare una formazione dell’Udinese al ‘Benito Stirpe’ per domenica sera equivale ad azzeccare la sestina al Superenalotto. C’è tanta pretattica attorno ai presunti infortuni di Success ma anche alla indisponibilità di Pereyra, alle difficoltà palesate da Brenner (reduce da un intervento ai tendini della coscia) e al rientro di Thauvin mentre Walace sarà della contesa. Di sicuro nella formazione-tipo l’unico italiano sarà l’attaccante Lucca, alle spalle Davis al posto di Success e Samardzic. Per il resto Cannavaro potrebbe schierare la stessa squadra che ha pareggiato in casa con l’Empoli sui titoli di coda.
Giovanni Lanzi
