Il tecnico dei granata, dal suo arrivo a Reggio Calabria, ha portato 47 punti in 30 partite: una marcia da playoff. Solo sfiorati per quel fardello di 3 punti in 7 gare di avvio stagione

LA REGGINA ‘RIVOLUZIONATA’ DA BARONI

Dal mercato di gennaio la svolta-salvezza per i calabresi, con l'arrivo di pedine importanti come Nicolas, Crimi, Montalto e Lakicevic. La bella sorpresa è l'ex scuola Lazio, Folorunsho
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Reggina matematicamente fuori dai playoff e così la sfida con i giallazzurri del ‘Granillo’ lunedi alle ore 14 perde l’ultimo motivo di interesse che la teneva teoricamente viva fino ad appena 3 giornate dalla fine. Il pari in casa del Lecce tiene infatti a 50 punti la formazione allenata dall’ex Baroni (corre verso la conferma, a detta del patron Gallo) che sarebbe out dagli spareggi per gli effetti della classifica avulsa anche in caso di arrivo a pari punti con il Brescia, Chievo e Spal. Quello ottenuto dai granata calabresi è comunque un ottimo risultato se rapportato al periodo precedente l’arrivo in panchina del tecnico fiorentino, al quale va dato sicuramente merito di aver forgiato un gruppo in evidenti difficoltà e soprattutto di essersi rivalutato come tecnico di categoria, cancellando l’interregno della scorsa stagiona alla Cremonese.

Baroni – che sulla sponda giallazzurra potrebbe vedere in panchina il figlio Riccardo, da poco rientrato nei ranghi dopo il lungo periodo post-infortunio – è arrivato alla conduzione tecnica dei calabresi dopo l’1-2 in casa col Venezia alla 7.a di campionato, con la Reggina bloccata a 3 punti. Bastano due conti per capire il miracolo di Baroni: in 30 gare di campionato ha messo insieme 47 punti, media playoff senza quel fardello delle prime 7 giornate. Punti che potevano essere di più se dal suo arrivo Baroni non avesse dovuto patire qualche settimana per aggiustare il tiro. Un dato curioso per i granata: tre penalty concessi alla Reggina prima di incrociare i giallazzurri nel girone di andata e tutti sbagliati da Denis e Menez.

In sede di campagna acquisti estiva il ds Taibi era andato diretto sul portiere Plizzari (Milan, ex Livorno) ma a gennaio venne avvicendato da Nicolas, rivelatosi poi decisivo per condurre fuori dal pericolo i granata. In difesa in estate erano arrivati Cionek (Spal), Di Chiara (Perugia), Stravropoulos (Panionios) e Delprato (Livorno) su un’ossatura che aveva mantenuto Gasparetto, Marco Rossi, Rolando (passato al Bari da gennaio) e Loiacono. Il colpo del centrocampo era stato l’ex canarino Crisetig, al quale sono andati ad aggiungersi l’ex romanista Faty, Folorunsho (Bari, un passato nelle giovanili della Lazio) e Marcucci (Imolese poi passato alla Virtus Entella in prestito). Della scorsa stagione di Lega Pro erano rimasti Bellomo, Bianchi, De Rose (trasferitosi al Palermo da gennaio), Liotti e il marocchino Mastour (passato al Carpi da gennaio). Nel reparto offensivo i maggiori movimenti ma anche i maggiori dolori: Charpentier (Avellino, poi passato all’Ascoli) si era fatto male, Lafferty (Sunderland) era andato via, lo svedese Vasic (Akropolis) è stato ceduto e il croato Situm impiegato anche nella batteria di trequartisti.

Nella sessione di gennaio erano sbarcati il difensore Lakicevic (svincolato), gli attaccanti Petrelli (via Juve, era al Genoa), Montalto (Bari), Micovschi (Genoa), Edera (Torino) e il centrocampista Crimi (Virtus Entella), il giovane Chierico (Roma), il giovane attaccante Okwonwko (Bologna), il centrocampista Kingsley (Bologna) oltre, come detto al portiere Nicolas.

Lunedi contro il Frosinone non ci saranno Edera (2 reti), Rivas (5 reti) e Montalto (6 gol con quello realizzato al Lecce), un potenziale da fuoco non indifferente, lasciando a Folorunsho (6 reti), Menez (3) e Denis (4) l’ultima scena della stagione. Sulla rampa del rientro anche Di Chiara, spazio probabilmente anche ai giovani Petrelli e Chierico che non hanno avuto mai la ribalta a causa degli obiettivi che hanno costretto Baroni a dover sempre scegliere giocatori pronti per la battaglia di turno.

Giovanni Lanzi

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