La squadra di Allegri viene da un momento non proprio bellissimo nelle ultime 5 partite ma la grande qualità è sempre un'arma temibile

LA SIGNORA SI RIFA’ IL TRUCCO MA HA SEMPRE IL SUO FASCINO

I bianconeri debbono difendere la posizione-Champions. Per domenica spunta anche l'ipotesi del tridente d'attacco. Nella partitella out Alex Sandro e De Sciglio oltre a Perin, Kean e Danilo
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Trasferta in casa della Juventus per il Frosinone ed è la seconda stagionale dopo quella in Coppa Italia (4-0 con Milik devastante). Una Juventus – affrontata lo scorso 23 dicembre al ‘Benito Stirpe’ – che nelle ultime 5 partite ha camminato più che marciato e pure a scartamento ridotto: 1 vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte per la squadra di Allegri. In estate il ds Manna, prima dell’ok per l’arrivo di Giuntoli, aveva rimodellato l’organico, poi scosso dai casi relativi a Pogbga (doping) e Fagioli (scommesse).

Erano arrivati così pochi giocatori, diciamo molto mirati: l’attaccante Weah dal Lilla e il difensore Facundo Gonzalez (Valencia) che la Juve aveva poi spostato in serie B alla Samp. C’erano stati i riscatti del terzino Cambiaso (dal Bologna), del centrocampista Locatelli (ultima tranche al Sassuolo) e degli attaccanti Milik (Marsiglia) e Kean (Everton). Rientrato McKennie dal Leeds, è divenuto pedina imprescindibile nello scacchiere 2023-’24. A proposito di centrocampisti, era rientrato alla Continassa dal doppio passaggio della scorsa stagione Sudtirol-Salernitana anche Nicolussi Caviglia. E quindi una serie di cessioni – oltre ai prestiti di Soulé, Barrenechea e Kaio Jorge al Frosinone – che avevano permesso anche di fare cassa: Arthur alla Fiorentina, Luca Pellegrini e Rovella alla Lazio, l’attaccante Aké a Udine (poi da gennaio all’Yverdon), Frabotta al Bari(da gennaio al Cosenza), Filippo Ranocchia al Monza e poi da gennaio al Palermo, l’attaccante Pjaca al Rieka (era all’Empoli) e il centrocampista Zakaria rientrato dal Chelsea si è spostato al Monaco. Lunghissima la lista di addii: da Bonucci a Paredes rientrato, da Di Maria a Cuadrado, da De Winter a Dragusin fino a Kulusewski.

A gennaio pochi ritocchi. Sono arrivati il difensore Djalò dal Lilla e il centrocampista Alcaraz dal Southampton che ha già assaggiato qualche minuto il campo. Ceduto anche il difensore Huisen in prestito alla Roma dopo essere stato in predicato di venire al Frosinone mentre Kean, ceduto all’Atletico Madrid, ha fatto rapidamente il percorso inverso perché reduce da un infortunio che non avrebbe permesso a Simeone di utilizzarlo subito.

Allegri in estate ha voluto tenere ben salda l’architrave della squadra. A partire dalla difesa: i portieri Szczesny, Perin e Pinsoglio; i centrali Bremer, Gatti, Danilo e Rugani ai quali si è aggiunto il 2005 Huijsen; i terzini Alex Sandro e De Sciglio; i centrocampisti Miretti, Rabiot, Locatelli (oltre a Fagioli e Pogba poi fermati dalla Giustizia Sportiva); inamovibili Kostic, Chiesa e Illing Junior sulle corsie; quindi Milik, Vlahovic e Kean in attacco ai quali si è aggiunto il bomber della primavera e della Next Gen, Yildiz.

La Juventus di domenica balla tra il 3-5-2 marchio di fabbrica e l’ipotesi del 4-3-3. Di sicuro non ci sarà lo squalificato Danilo, al suo posto Rugani che rappresenta il classico usato garantito. E alla partitella non hanno preso parte Alex Sandro (ma dovrebbe esserci domenica) e De Sciglio (in forse). Rientra Bremer in difesa. E poi tutti abbondantemente a disposizione fatta eccezione per i due squalificati di lungo corso e per gli infortunati Kean, Perin e Danilo.

Giovanni Lanzi

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