LONGO, LA GIOIA DOPO L’EMOZIONE: “BUONA PARTITA, GRANDE SACRIFICIO”

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VERCELLI – Moreno Longo si presenta davanti alle telecamere di Sky prima di sedersi di fronte ai taccuini di cronisti. Soddisfatto per i tre punti. Per i primi tre punti di una stagione lunghissima. Ha stretto mani, ha raccolto abbracci e pacche sulle spalle. Prima della gara si è trattenuto a parlare con il ds dei piemontesi, Varini, con il patron Secondo e con alcuni suoi ex giocatori. Dopo, quando i tre punti erano nella tasca della giacca, ha continuato a stringere mani. Durante ha raccolto qualche parolina di troppo ma lui l’aveva già messa in cantiere.

Dallo studio di Sky vanno dritto all’obiettivo: mister Longo, cosa ha apprezzato di più tra la solidità difensiva, i tre attaccanti là davanti e la gestione della gara con l’uomo in meno?

“Io credo equilibrio di squadra. E’ vero che abbiamo tre giocatori là davanti di ottimo livello ma è anche vero che la squadra deve saper supportare la loro presenza. Ci sono due fasi ben distinte, quella di possesso e quella di non possesso e la squadra si deve esprimersi nelle due situazioni allo stesso modo. Credo – continua Longo – che la gara sia stata bene interpretata, anche in quei 30′ in inferiorità non abbiamo rischiato nulla. Elogio i ragazzi, elogio lo spirito di grande umiltà da provinciale. Io dico sempre a loro che se vogliamo che le nostre qualità tecniche vengano fuori dobbiamo quanto meno utilizzare le stesse motivazioni degli avversari se non superiori. E sotto questo aspetto sono soddisfatto”.

L’espulsione di Dionisi? Non si è capito, forse uno screzio con Legati? E ancora: ha forse sbagliato panchina quando sei entrato in campo?

“Innanzitutto sono arrabbiato. Non possiamo commettere queste ingenuità in un momento importante come l’inizio della stagione. Il Frosinone l’anno scorso – sottolinea Longo – non è andato in serie a per 1 punto e credo che l’esperienza di non lasciare nulla ci deve stare sempre. Oggi in 10 abbiamo retto bene. In ogni caso dopo la partita non parlo mai con i giocatori. Questo discorso lo affronteremo con calma alla ripresa martedi. Per quanto riguarda l’ingresso in campo qui a Vercelli è stato emozionante perché l’anno scorso si è vissuta una stagione fantastica. Ed entrare in questo stadio non poteva non creare emozione”.

Ed ecco Moreno Longo di fronte ai cronisti della carta stampata, in conferenza stampa.

Mister, allora abbiamo visto un Frosinone cinico, bello e concreto.

“Sì, abbiamo disputato una buona partita, i primi 25′ è stata anche un’ottima frazione. Oltre al gol, abbiamo creato altre due o tre situazioni importanti. Nel secondo tempo nonostante l’inferiorità la squadra si è compattata concedendo poco alla Pro Vercelli. Ho notato una buona predisposizione al sacrificio e questo aspetto mi fa ben sperare”.

Sacrificio, umiltà, concentrazione, atteggiamento giusto: sono queste le risposte che aspettava?

“E’ la squadra che voglio vedere sotto l’aspetto dell’abnegazione. Anche perché, lo ripeto: con i nomi non si va da nessuna parte. Con i nomi non si vincono le partite. Che al contrario si vincono sul campo, pallone su pallone. Questo è uno sport di squadra. Io ho chiesto ed ho visto quello che avevo chiesto. I ragazzi oggi sono stati davvero bravi ad interpretare la partita nel modo giusto soprattutto sotto l’aspetto psicologico”.

E l’episodio dell’espulsione?

“Non ho visto il fatto perché stavo parlando con un difensore. Ma gli episodi nel nostro sport già condizionano le partite quando non vuoi, quando ce li creiamo da soli diventa pericoloso. In questo dobbiamo migliorare”.

Ufficio Stampa

Frosinone Calcio

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