LONGO: “PARI MERITATO, AI RAGAZZI VANNO FATTI I COMPLIMENTI”

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SALERNO – La tensione di una partita dai tanti volti è ancora disegnata sul volto di Moreno Longo quando si siede per la conferenza stampa. Ed è anche normale che sia così.
Mister, a suo parere è stato un pareggio giusto da quello che si è visto nell’arco dei 90′?
“Innanzitutto sono molto contento per come è arrivato questo pareggio. A mi avviso giunge dopo un primo tempo che ci ha visti andare sotto in una condizione abbastanza surreale per come stavamo giocando. La partita nel primo tempo la stava facendo solo il Frosinone e al primo mezzo tiro in porta abbiamo preso il gol della Salernitana. Quindi non era facile a 2′-3′ dalla fine del primo tempo rientrare con un peso psicologico di questo genere. Quando giochi così e va in vantaggio l’avversario su una palla inattiva dispiace molto. Detto questo, dopo 10′ del secondo tempo siamo rimasti in 10 uomini per l’espulsione di Brighenti. Poteva essere per noi una mazzata doppia. E invece dopo 7′-8′ nei quali la Salernitana ha avuto l’opportunità del raddoppio e non l’ha fatto, con il doppio cambio Citro-Matarese la partita è ricambiata e il Frosinone ha ripreso ad essere pericoloso. Vedi la palla di Citro, vedi la palla di Daniel Ciofani per fare 2-1. Quindi credo che il pareggio sia ampiamente meritato”.
In cinque partite, tre pareggi e due sconfitte e due soli gol realizzati: è preoccupato?
“Assolutamente no. Ve lo ripeto per l’ennesima volta, dipende solo dall’analisi che si vuole fare: a Perugia si è perso in maniera immeritata, con la Cremonese la squadra ha giocato una buona partita non facendo gol, abbiamo perso a Novara, pareggiato con il Palermo e pareggiato oggi qui a Salerno una partita in 10 contro 11 nella quale il Frosinone a mio avviso ha denotato grande cuore e coraggio. A questi ragazzi vanno fatti i complimenti perché sono attaccati a quel carro che conta che è la cosa fondamentale, esattamente come continuare a lavorare in questa maniera perché a mio avviso la squadra sta crescendo”.
Perché il Frosinone ha avuto nei primi 15′-20′ tre o quattro buone occasioni giocando anche bene e poi ha dato l’impressione quasi di volersi adeguare ai ritmi della Salernitana?
“Credo che i primi 20′ siano stati molto importanti. Mantenere quella pressione per più minuti sarebbe stato molto difficile. Esistono sempre delle partite nelle partite, quindi dal momento in cui devi rifiatare è normale che il ritmo possa calare. Dopo 30′ la squadra ha ripreso ad accelerare ed ha tenuto la Salernitana nella propria metà campo. Credo che venire fuori casa, in uno stadio come l’Arechi, di fronte a 10.000 spettatori, contro una squadra con così tanto entusiasmo e nel primo tempo non farle superare la metà campo tranne che in una circostanza, sia una prova di grande maturità. Poi è normale che se vai sotto, quel gol poteva tagliarci le gambe ma così non è stato perché il cuore dei ragazzi ha prevalso e vanno applauditi”.
Quanto ha pesato l’energia e la voglia di Matarese al momento del suo ingresso e quella degli altri subentrati?
“I cambi penso che un tecnico li fa sempre per migliorare. Quando acciuffi il risultato sono corretti o viceversa nel caso contrario. Siamo contenti di aver azzeccato questa mossa sia negli interpreti che nell’ottica dello scacchiere perché ci ha permesso di rialzare il baricentro e di tornare a creare pericolo alla Salernitana. Matarese e Citro sono entrati con grande veemenza come del resto Gori ma allo stesso tempo ho visto un grande spirito in tutta la squadra. Quindi sotto l’aspetto della abnegazione e della voglia i ragazzi sono stati encomiabili. Siamo molto felici per aver raggiunto il pari anche perché la squadra stava vivendo un disagio importante per quanto sofferto da Federico Dionisi. A lui rivolgiamo le nostre più condoglianze (per la scomparsa della mamma, ndr) e tutto il nostro affetto ad un ragazzo che ha dato tanto al Frosinone e che ha bisogno di tutta la sua gente, della Società, dello staff e tutti i giocatori accanto a lui. Siamo sicuri che con l’affetto che sa dare questa Società e questo gruppo come senso di appartenenza riuscirà a stare vicino a Federico”.
Sembra che abbia fatto tutto il Frosinone, sia nel primo tempo in cui la squadra ha fatto di più e sia nella ripresa quando ha cambiato volto alla squadra. E invece le chiediamo, come ha visto la Salernitana che nel corso della gara ha cambiato più moduli e come ha visto un suo ex giocatore come Sprocati?
“Ritengo che oggi la gara l’abbia fatta il Frosinone. Sia per proposta di gioco, per costruzione, per presupposti creati. Anche se in quei 7′-8′ che siamo rimasti in 10 abbiamo concesso l’unica palla gol alla Salernitana per poterla chiudere. Detto questo, sicuramente lo scacchiere della Salerniata che ci attendevamo era esattamente quello visto, con l’alternativa di Rosina per comporre il 3-4-1-2, però effettivamente visto che Sprocati è un esterno pensavamo che non lo avrebbero fatto agire di punta. Durante la settimana abbiamo lavorato su quell’assetto ed era la partita che abbiamo preparato, anche con la possibilità che Soddimo potesse andare a cercarsi degli spazi alle spalle dei due mediani per creare superiorità che nei due moduli contrapposti a specchio si sarebbe potuta annullare. Quanto a Mattia Sprocati, mi ha fatto piacere rivederlo perché sono un allenatore che lo ha avuto, siamo contenti perché lui a Vercelli non aveva fatto ancora il salto di qualità a livello mentale. Mi fa piacere di quello che si dice di lui qui a Salerno, vuol dire che ha modificato la sua convinzione mentale”.
Come giudica l’espulsione di Brighenti?
“La giudico a mio avviso giusta per il secondo giallo. Se debbo disquisire qualcosa è relativamente alla prima ammonizione, evitabile. Ci sono state tante situazioni come le sua nelle quali non è stato estratto il cartellino. Ma magari secondo il regolamento c’era”.
Ufficio Stampa
Frosinone Calcio

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