LONGO: “VENEZIA SOLIDO, STARA’ A NOI METTERLO IN DIFFICOLTA'”

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FERENTINO – A due giorni dalla partita di Venezia il tecnico Longo in conferenza stampa alla Cittadella dello Sport. Formazione top-secret ma strategia chiarissima a livello generale: spazio c’è per tutti e per questo tutti debbono sentirsi coinvolti.

Mister Longo, ci aggiorna sulla situazione relativa agli infortunati?

«Paganini procede molto bene nel recupero, sui tempi non si possono fare grandi tabelle perché parliamo di un infortunio delicato. Ipotizzare un rientro dopo la sosta di Natale sarebbe una cosa positiva ma la il percorso di riavvicinamento dovremo viverlo settimanalmente in base anche alle sue sensazioni. Senza fretta e forzature. Quanto a Frara invece dalla metà della prossima settimana potrà rientra con il gruppo ad allenarsi»

Oltre ai recuperi di Brighenti e Dionisi, a Venezia attuerà un altro mini-turnover?

«Dionisi sta riprendendo un percorso che lo riporti alla condizione standard, cercheremo di alzarne il livello per fare in modo che venga impiegato durante la partita di Venezia. Brighenti lo recuperiamo dalla squalifica. A Venezia in ogni caso potremo cambiare qualcosa negli undici perché sulle tre partite siamo stati abituati a dosare tutte le energie in base al ragionamento che abbiamo fatto fin dall’inizio. In base alle caratteristiche dell’avversario ed in base al recupero dei nostri, qualche cambiamento ci potrà essere».

A proposito di formazione e di dosaggio di energie, ci sono giocatori che hanno ‘timbrato’ sempre il cosiddetto ‘cartellino’ sul campo. Facciamo qualche esempio: Terranova è l’unico che le ho giocate sempre, Sammarco ha riposato solo ad Ascoli…

«Sicuramente non è possibile andare a centellinarli tutti. Qualcuno che deve fare lo stakanovista c’è sempre, sennò saremmo costretti a stravolgere un assetto di squadra. Qualcuno sarà obbligato per forza di cose a giocare tutte e tre le partite ravvicinate in questo caso e troveremo poi il modo per farlo recuperare ma in questo senso non è una priorità andare a guardare quante partite ha disputato, piuttosto osservare in quale stato di forma si trova e in che stato di recupero si trova».

La formazione potrebbe dipendere, ha detto, anche dall’avversario. E allora come dovrà giocare il Frosinone contro il Venezia che lei sicuramente conoscerà meglio di noi?

«Sappiamo benissimo che andremo ad affrontare una squadra ostica per la compattezza generale. E’ una formazione che concede pochi spazi, poche situazioni per poter offendere, è una squadra che ha la caratteristica di difendere dietro a la linea della palla, che non ti concede profondità e schiera due punte pronte a ripartire anche in verticale tra le linee. Dovremo giocare una partita molto attenta, le transizioni potranno spostare la partita. Significa che quando saremo noi a gestire la palla dovremo essere bravi nella gestione del possesso, senza farsi ingolosire dalla voglia di sfondare a tutti i costi. Servirà una partita matura, l’avversario è in salute e solido come ha dimostrato in questo inizio di stagione».

Che idea ha del Venezia?

«Ripeto: solida, compatta, ha una identità ben precisa e poi ogni partita ha una storia a sé. Contro il Cittadella ha anche subìto, è stata messa anche alle corde. Ma proprio per questo dovremo essere bravi a fare la nostra gara e andare a creare loro quelle difficoltà che siamo in grado di creare con il nostro gioco».

A Salerno ha pescato dalla panchina ed ha ottenuto risultati, lo stesso ha fatto con la Ternana ottenendo la vittoria. Quanto è impirtabte questo fattore?

«Credo sia fondamentale, al di là di tutto, vedere quell’atteggiamento di chi subentra. I ragazzi sanno che ho grandissimo rispetto per il gruppo e per la squadra e che c’è l’attenzione a coinvolgere tutti. Anche chi non gioca deve sentirsi importante. Per quanto riguarda la possibilità di utilizzare dall’inizio, mi riferisco a Citro e Matarese, non dimentichiamo che averli fatti entrare è una scelta strategica. Il loro ingresso in corsa significa che quelle caratteristiche possono essere maggiormente funzionali alla partita stessa, quando le forze di altri diminuiscono la loro reattività può risultare decisiva. Sappiamo che sono alternative che possono essere utilizzate dall’inizio ma il fatto che sono stati impiegati a partita in corso non è una cosa casuale. Sono elementi che possono spaccare la partita nella fase di stanca».

Orientato per i tre in mezzo o i tre avanti?

«Non abbiamo ancora deciso se i due mezzo e i tre davanti o viceversa. Solo nella giornata di domani quando proveremo sul campo».

La scelta di Zappino: c’è la possibilità di riproporlo?

«Sulla scelta di Zappino mi sono già espresso alla fine della partita. Credo che non classificarlo turn-over sia un errore perché possiamo farlo anche con il portiere. A mio avviso è stato un coinvolgimento di un giocatore leader. Ma così come lo farò anche con Vigorito, un portiere di grande spessore e qualità. Il prossimo turno infrasettimanale o quando ce ne sarà bisogno, Vigorito potrà far parte della formazione iniziale. Il mio coinvolgimento parte anche dal secondo o terzo portiere, anche se il titolare è Bardi e rimane Bardi».

La continuità e l’equilibrio alla base dei suoi concetti?

«La continuità credo debba passare verso la ricerca continua della prestazione che deve tradursi in ricerca di punti. Su queste 11 partite il Frosinone è stata la squadra più continua. Un elemento che potrà aiutarci a trovare la continuità sarà anche quello di tornare giocare con una cadenza normale, una in casa e una fuori. Mi auguro dalla prossima partita si possa riuscire a riprendere un percorso con equilibrio che ci porti a trovare il ritmo giusto in un campionato che finora ci ha visto affrontare grandi difficoltà».

Ufficio Stampa

Frosinone Calcio

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