MOLINARO SI CANDIDA ALLA ‘NOMINATION’: “VOGLIO ESSERE UNO DEI LEONI DEL FROSINONE”

 In Primi Piani

FERENTINO – L’ultimo ad entrare nella sala conferenze è Cristian Molinaro. Carriera immensa alle spalle. “Qui proprio non apro bocca– dice simpaticamente Salvini perché più scoprite il personaggio e più capite che per noi sarà fondamentale il suo modo di approcciarsi e darci una mano. E’ un calciatore sul quale facciamo grande affidamento”.

Quanto è stato importante per te un certo Pasquale Viscido (ex ala destra del Frosinone nella seconda metà degli Anni Ottanta, ndr)come mister nella tua iniziale carriera? Sei partito come centrocampista, lui ti ha lanciato come terzino sinistro….

“In effetti con lui ho cominciato con i mini-Giovanissimi e in accordo con il direttore del settore giovanile mi impostarono come fluidificante di sinistra. Da lì in poi cambiai completamente ruolo. Il mister è stata una persona mi ha aiutato tantissimo nella crescitatecnica e umana. Lo ricordo con tanto affetto, a fine allenamento mi faceva vedere e mi dava consigli in continuazione su come arrivare sul fondo al cross e sulla posizione da tenere in campo. Conoscevo la sua storia, sapevo che aveva giocato a Frosinone e perché venne soprannominato la freccia del Sud“.

Dall’alto della tua esperienza, ti sei fatto un’idea contro chi dovrà lottare il Frosinone per la salvezza?

Sarà una sfida molto stimolante, le squadre che lottano per arrivare alla salvezza le conoscete. Qui a Frosinone c‘è una Società che sta strutturandosi per arrivare alla salvezza nella massima serie. Sarà un anno molto delicato, lo sappiamo. Stiamo formando il gruppo, ci stiamo amalgamando e quello che conta è come affronteremo i giorni, le settimane di lavoro per affrontare le partite di volta in volta. La mia decisione di venire al Frosinone è molto stimolante. Ho avuto modo di conoscere i direttori Salvini e Giannitti, so del valore dimister Longo sia a livello umano che tecnico, con lui ci siamo incrociati diverse volte nelle partite quando allenava la Primavera. Il Frosinone non vuole essere un fuoco di paglia. E quando una Società intraprende questo cammino significa che vuole fare le cose in maniera importante. E’ normale che dovremo affrontare squadre di livello e sappiamo che quando ci troveremo di fronte formazioni che come noi lottano per la salvezza dobbiamo ottenere il massimo“.

Nella prima intervista rilasciata hai parlato della compattezza del gruppo.

“E’ una delle cose più importanti. Ho avuto modo di capire come l’ambiente sia fondamentale, sia unito, soprattutto in un campionato nel quale tutte le partite sono delicate. Ed è anche il valore umano di uno spogliatoio a fare la differenza.Dovremo essere noi ad amalgamarci bene, poi le direttive chiaramente le dà il mister in campo e tutto dovrà essere unito alla passione. Ho avuto modo di vedere quanto caldo era il Matusa, tre anni fa. Vi rivelo anche un aneddoto. Ho una cugina che abita a Frosinone. Il marito, tifoso giallazzurro, mi chiese di trovare degli accreditiper la gara. Poi ho visto quanti abitanti avevaFrosinone e si sono accorto che quella sera più di un terzo erano allo stadio. Questa cosa non l’ho mai vista in un nessun altro posto. E’ la marcia in più per vincere questa sfida”.

Hai incrociato il Frosinone in due occasioni…

“Debbo essere sincero, all’esordio con il Frosinone avemmo difficoltà. I canarini giocarono molto bene. Rimanemmo colpiti da quell’approccio. Ma è una cosa che ho sentito dire anche da altri giocatori, venire qui si avverte la passione e la voglia di questa piazza di farsi notare. Al ritorno in casa nostra invece il Frosinone ebbe qualche difficoltà in più“.

Quando è uscito il suo nome qualche tifosodisse “magari, lo vado a prendere io…”. Da lei si attende un grande contributo di esperienza…

“E’ un ulteriore stimolo il fatto di poter contribuire con l’esperienza. La cosa è importanteè che ci siano persone che diano un contributo in più alla causa“.

Molinaro, tu giochi in un ruolo che ‘vive’ praticamente al fianco dei tifosi, che i esaltanoquando un giocatore dalle tue caratteristiche corre sulla fascia. Qualche anno fa fosti premiato ad Alatri e ti chiedemmo: un giocatore come te per vederlo giocare in maglia giallazzurra è necessario che il Frosinone arrivi da lui e non viceversa…

“Ho avuto modo di fare delle valutazioni in questa sessione di mercato, il Frosinone è un’occasione arrivata negli ultimi giorni. Ringrazio il mio manager Carmine, per questo. E una volta aver verificato la solidità della Società, fatto chiacchierata con i direttori Salvini e Gianniti prima della firma oltre al fatto di essere già a conoscenza della storia del mister, tutti i miei dubbi sono stati fugati. Vengo da una città che vive di calcio come Frosinone, questa lo ripeto è una sfida molto stimolante. A Torino eravamo dei tori, qui vorrei cercare di essere uno dei leoni del Frosinone”.

Giovanni Lanzi

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