NELL’ANNO CHE VERRA’ SOLO ‘BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI’. ESPULSIONE: ATALANTA-GENOA DEL 2009, ECCO IL PRECEDENTE

 In Il Punto

Crederci, tutti insieme. E’ il messaggio lanciato dal tecnico Marco Baroni nella conferenza stampa post-partita di Verona. “Se la testa crede – ha detto l’allenatore giallazzurro – guida tutto il resto”. Teste selezionatissime, quindi. Per crederci. Anche se a volte, oltre a crederci – tutti insieme senza badare a chi gioca e chi no – bisogna fare sinceramente qualcosa di più. Baroni che è appena arrivato, sa benissimo che per cambiare il corso degli eventi, modificare la mentalità e mettere benzina al massimo degli ottani consentiti nel serbatoio servono ore e giorni di lavoro. Non mesi perché il tempo è tiranno, ormai. Baroni ha fatto capire che vorrebbe anche tornare in campo subito ma ci sono le ferie sindacali anche per i calciatori, quindi appuntamento per tutti il giorno dopo la Befana. A proposito di crederci, significa affrontare di petto la situazione. Il tecnico fiorentino ha ben chiaro in mente cosa fare, la Società gli ha indicato la rotta e lo sosterrà in questo sforzo. Che non è dei più semplici, in tutta onestà. Il Frosinone, senza far ricorso a statistiche o calcolatrici astronomiche, chiude il girone di andata ultimo in classifica. E solo per effetto di quel -3 comminato al Chievo per il caso-plusvalenze, si lascia 2 punti alle spalle la squadra di Di Carlo. Sportiello & soci compiono un sensibile passo indietro rispetto alle gare con Udinese e Milan quando la squadra aveva dato il ‘benvenuto’ al nuovo allenatore mostrando il coltello tra i denti. A Verona ha giocato in ‘surplace’ il primo tempo, contro una squadra che aveva più paura di perdere che forza di vincere. E pagando dazio nella ripresa su una magia di Giaccherini, un giocatore che con la maglia della Juventus sembrava destinato ad una fulgida carriera salvo poi sparire dai radar dell’alta quota quando decise di sbarcare Oltremanica. Adesso il Chievo si aggrappa alle sue magie, alla famosa qualità che serve a tirare le castagne dal fuoco.

SPORCHI, BRUTTI E CATTIVI: D’ORA IN POI O MAI PIU’ – Si poteva fare di più in 19 giornate? Domanda sorge spontanea. Certamente. Lo dicono i numeri, lo dice il cambio di panchina, lo certificano le parole del presidente Stirpe nell’ultima conferenza stampa. Ma l’unica certezza – al momento – è la volontà e le intenzioni di non lasciare nulla di intentato da parte di una Società che sicuramente si attendeva di più. Da tutti. Senza rispolverare i precedenti che lasciano il tempo che trovano, bisognerà essere “sporchi, brutti e cattivi” seriamente e non a chiacchiere. Per le altre 19 partite che offre il calendario da qui alla fine. Con uomini diversi? Sicuramente qualcuno ha deluso completamente e non è un’offesa ma un dato di fatto. Il Frosinone prende troppi gol e ne fa pochi. Ma non può essere un problema riconducibile solo alla sfera di competenza di difensori e attaccanti. Ma è soprattutto il carattere che dovrà cambiare. Frosinone non può essere un approdo di passaggio per nessuno.

NO ALLA CACCIA ALLE STREGHE, IL PRECEDENTE – Torniamo a Verona. Nel Frosinone l’espulsione di Capuano ha fatto urlare? Può accadere che nel pathos del momento si alzi la pressione. Al Frosinone poi la prima espulsione del campionato è costa a caro prezzo, anche se non si può certo dire se tra il cartellino rosso e la sconfitta ci sia vero rapporto di ‘causa-effetto’: espulsione arrivata all’8’ della ripresa, gol del Chievo su calcio piazzato al 30’ della ripresa. Baroni – che comunque aveva ridisegnato la squadra per sostenere la spinta di un Chievo che ha prodotto tre veri tiri in porta – in maniera intelligente, a fine partita, ha subito smorzato i bollenti spiriti che si erano alzati al cielo ed ha parlato di “rimpianti per l’espulsione”. Perché la regola parla chiaro. C’è anche un precedente (come citato nel pezzo di commento sul sito ufficiale): Atalanta-Genoa 1-1 del 10 maggio 2009, arbitro Rosetti di Torino. Al 28’ della ripresa l’atalantino Guarente commette due falli nella stessa azione e viene espulso, al 90’ pareggerà Criscito per i grifoni. Quindi, ingenuo Capuano. Senza ‘se’ e senza ‘ma’. E se l’espulsione di Capuano ha lasciato in 10 la squadra, l’ammonizione di Ciano taglia fuori una fetta di qualità per la prima di ritorno con l’Atalanta che fa gol a raffica.

BOXING DAY E SANGUE – Copiare qualcosa non è mai sinonimo di riuscita perfetta di quello che vai a copiare. Il boxing day esportato dall’Inghilterra ci è sembrato come la volontà a tutti i costi della Coalizione guidata dagli Stati Uniti di esportare la democrazia in Iraq e in Afghanistan. La riposta: quasi 20 anni di guerre, terrorismo, morti e distruzione. Si dirà: 47 anni fa l’ultima volta di un turno il 26 dicembre. La risposta: altro calcio, altra cultura, anche se quell’Italia viveva il periodo buio degli opposti estremismi esistevano dei valori diversi da quelli che inquinano i nostri giorni. Lo Stato mostra di nuovo i muscoli, o ci prova. Ogni volta. In 55 anni per una partita di calcio sono morte 25 persone. Una ogni due anni. Nessuna legge, nessun decreto in più ha modificato niente. Perché anche le… Curve votano. Anche gli estremisti vanno alle urne.

UN 2018 COMUNQUE FANTASTICO, IL 2019 DA SCOPRIRE TUTTI INSIEME – Al momento di voltare pagina mancano tre settimane. Ma nel Frosinone l’oggi è già domani, per ovvi motivi. Invece al momento di chiudere questo 2018 mancano poche ore. Un 2018 bello, anzi fantastico diciamolo senza falsa modestia. Perché vincere un campionato di serie B non è mai cosa semplice e a Frosinone non è cosa affatto scontata. Un ringraziamento doveroso a tutti quelli che hanno contribuito a quella promozione, quindi anche a Moreno Longo ed al suo staff. Come è giusto che sia. E una raccomandazione ai tifosi del Frosinone – riprendendo una frase di Albert Camus – quelli che davvero hanno a cuore le sorti di questa Società e della squadra che rappresenta una provincia: “Non c’è luogo al mondo in cui l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio”. Nell’anno che verrà siate felici ed anche positivi. Buon anno Frosinone, buon anno a tutti.

Giovanni Lanzi

Articoli Recenti