PAGANINI ALL’IC FROSINONE 3 CHIAMA A RACCOLTA: “VI ASPETTO TUTTI ALLO STADIO”

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Metti una mattina a scuola con Luca Paganini. E gli alunni dell’Istituto Comprensivo 3 di Frosinone, in Via Fosse Ardeatine, vanno in visibilio. E’ il quinto appuntamento del progetto ‘Il Frosinone sale in cattedra’ che il club giallazzurro sviluppa in sinergia con la Questura di Frosinone e il Provveditorato. Si comincia alle ore 9, quarto d’ora canonico di ritardo ma non c’è nessuna fretta perché gli allenamenti si tengono di pomeriggio. A fare gli onori di casa la dottoressa Monica Fontana, primo Dirigente dell’Istituto che ha sottolineato nel suo brevissimo intervento come «i veri valori dello Sport sono fondamentali nella crescita di nuove generazioni nella società moderna». Al suo fianco gli insegnanti che seguono il progetto, tra questi il professor Pasquale Tremigliozzi e il professor Michele Carnevale. A fungere da presentatore ufficiale della mattinata è il professor Gerardo Gatta, grande conoscitore di atletica leggera per essere stato oltre che praticante anche ai vertici della Fidal provinciale. E come sempre con il calciatore del Frosinone c’è un preparatore atletico, nel turn-over è toccato questa volta al professor Paolo Nava. La Questura di Frosinone rappresentata dalla dottoressa Antonella Chiapparelli, Primo Dirigente e dai suoi immancabili collaboratori: Emilia Celani, assistente Capo tecnico e responsabile Urp, l’assistente Capo e membro del Gos, Nicola D’Alessandris e il vice Slo (peraltro consulente all’Università di Cassino) Stefano Mancini. E per l’Ateneo Cassinate la dottoressa Marika Gimini.

Paganini – ragazzo brillantissimo ed estroverso, figlio d’arte – all’inizio del suo intervento ha ammesso: «Davanti ad una platea così nutrita di ragazzi mi sento un po’ emozionato, lo confesso». Ma ha saputo subito rompere il ghiaccio, mettendo ‘in campo’ una grande spontaneità: «Vengo da una famiglia di atleti, lo sport a casa mia non è certo uno sconosciuto. Mia madre e mio padre sono stati due ballerini (il grande Raffaele Paganini, peraltro anche attore teatrale e la signora Debora, ndr). E debbo dire che ho avuto un grande insegnamento da loro, tra i tanti: il sacrificio quotidiano. Mi hanno trasmesso i valori cardine e tanta disciplina. E poi – ha proseguito Luca – debbo essere sincero: i ballerini lavorano 8-9 ore al giorno, noi calciatori al massimo un paio d’ore. I loro sacrifici rispetto ai nostri sono immensi».

Va a braccio Paganini, vuole essere il più possibile sintetico per lasciare spazio alle domande che arriveranno numerosissime. «Ho iniziato a giocare da piccolo ma non aveva una specifica passione per il calcio. Mi è stata trasmessa da mio fratello più grande con il quale giocavo nel cortile di casa, stavo in porta e lui mi bombardava di palloni. Fu lui a dirmi: guarda che hai delle qualità nel calcio, provaci. Io giocavo in prevalenza a tennis. Quando invece ho iniziato a giocare al calcio non è stato come andare sul velluto. Ed ecco che ho fatto miei quegli insegnamenti di mio padre e mia padre, in fatto di sacrifici e disciplina. E tante rinunce perché magari gli amici uscivano la sera e tu restavi in casa perché il giorno dopo c’era la partita. Col passare degli anni si è sviluppata una carriera interessante: prima nelle giovanili, 6 anni e 1 nella Lazio, quindi il Frosinone nelle Giovanili e quindi in prima squadra (con una parentesi a Fondi, ndr). La differenza tra le Giovanili e il calcio professionistico? E’ tanta a livello di pressioni. Ve ne dico una: con le Giovanili qualche errore puoi concedertelo, tra i professionisti devi saper ottimizzare tutto. Il resto è storia scritta, per quella da scrivere ancora mi piacerebbe farlo con voi al nostro fianco, allo Stadio».

A quel punto, tutti in fila per le domande. Qualcuna anche molto interessante e soprattutto grande capacità di sintesi in tutti gli alunni (particolare che raramente si riscontra tra i giornalisti). La mattinata è quindi proseguita con gli interventi del professor Nava che ha parlato del corretto stile di vita per i giovani e della dottoressa Chiapparelli che toccato nel dettaglio il problema della sicurezza per un calcio sempre più vicino alle famiglie.

Giovanni Lanzi

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