Da poco meno di 10 anni nel Club giallazzurro, cresciuto con l'allora Segretario Generale Raniero Pellegrini. Oggi è il suo successore ed anche Responsabile del Personale: "Il segreto del Frosinone è una Proprietà solida e presente. Il nostro è un lavoro di team dove c'è stima e fiducia tra tutti"

PIERLUIGI D’AGOSTINI, IL DEPOSITARIO DI NORME E ‘CAVILLI’ FEDERALI

Laureato in Scienze Motorie, ha conseguito l'abilitazione a direttore sportivo e a dirigente addetto all'arbitro. Il suo motto: "Umiltà e capacità di saper apprendere tutto da ognuno. E poi spirito di appartenenza, sentirsi famiglia”
 In Breaking News, Primi Piani, Senza Categoria

“Alla scoperta del mondo Frosinone…”, la rubrica periodica che ci permetterà di andare alla scoperta delle diverse figure professionali all’interno del Frosinone Calcio che lavorano lontano dai riflettori della ribalta quotidiana, prosegue oggi con Pierluigi D’Agostini, da poco meno di 10 anni nella famiglia giallazzurra. Oggi è il Segretario Sportivo e Responsabile del Personale della Società.

Pierluigi D’Agostini, dietro quella scrivania nel ‘cuore’ dello stadio ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ c’è un ragazzo di 36 anni che prima di tutto ha bisogno di una presentazione.

“Sono nato, cresciuto ed ho studiato ad Arpino. Quindi ‘arpinate’ doc e ne vado orgoglioso. In famiglia siamo due figli, ho una sorella più grande. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, passo dopo passo in tutti i miei percorsi, anche professionali. Sono le nostre guide, è un valore averli sempre discretamente vicini. Quanto agli studi, dopo le Medie ho studiato al Liceo Classico ‘Tulliano’ e poi ho intrapreso gli studi universitari, laureandomi in Scienze Motorie a Roma, al Foro Italico dove mi son specializzato in Management dello Sport. Grazie a questa passione per lo Sport, dopo la Laurea ho deciso di accrescere il mio bagaglio in materia. Ho svolto un Corso di collaborazione per la Gestione sportiva a Roma, ottenendo la necessaria abilitazione. Un Corso propedeutico alla gestione delle Società dilettantistiche fino alla serie D. Successivamente ho anche lavorato poco meno di un anno al Comitato Regionale attraverso il precedente percorso universitario, in sostanza un vero e proprio tirocinio”.

Se un giorno ti avessero detto “sarai Segretario Sportivo e Responsabile del Personale”, prima di tutto cosa avresti risposto?

“Debbo dire che, di fronte a quell’affermazione, avrei mostrato un pizzico di scetticismo. Perché non conoscevo l’importanza di un ruolo del genere all’interno di un Club di calcio. E poi perché io amavo di più il calcio giocato e quindi mi immaginavo più dirigente di campo piuttosto che di scrivania”.

Quali sono i compiti del Segretario di una Società calcistica?

“Sono molteplici. Io li definirei nascosti, addirittura annidati. Sono compiti legati prettamente al rapporto con la squadra, con lo staff. Nel dettaglio è tutto ciò che permette al calciatore e quindi alla squadra di poter prendere parte alle gare secondo i termini del regolamento. E’ chiaro che a monte, ci sono dei passaggi fondamentali per la continuità dell’attività sportiva di un Club di calcio. Ne dico uno su tutti, che sovente all’esterno è dato per scontato: tutta l’attività amministrativa che prevede l’iscrizione ad un campionato. A Frosinone c’è una Proprietà solida che provvede a tutto. E noi, nel nostro ruolo, dobbiamo saper applicare le norme vigenti in materia”.

Come e con chi è iniziato il tuo percorso nel Club giallazzurro? E le tappe della tua successiva crescita professionale quali sono state?

“Ho iniziato a collaborare con la Scuola Calcio del Frosinone nella stagione 2013-’14 e da lì è iniziata la mia ‘bellissima storia’ come mi piace definirla. Ho conosciuto l’allora Segretario Generale, Raniero Pellegrini. Sono cresciuto con lui, è stato il mio faro, il mio ‘maestro’. Devo molto a lui della mia crescita professionale. Lavorando all’interno del Frosinone Calcio ho poi avuto la possibilità di svolgere anche il Corso da Direttore Sportivo a Coverciano, un’abilitazione utile a completare il mio bagaglio professionale. A quel punto avevo tutte le carte in regola per poter iniziare il percorso di Segretario Sportivo. Ultimamente ho frequentato a Coverciano il Corso di Dirigente addetto all’arbitro. E’ una figura che a breve potrebbe diventare obbligatoria per i Club professionisti. Bagaglio professionale, senza dubbio. Come bagaglio professionale è il lavoro quotidiano gomito a gomito con il Direttore dell’Area Tecnica, Guido Angelozzi e il Direttore Organizzativo, Piero Doronzo: mi hanno dato fiducia sin dal primo giorno, stimolandomi e permettendomi sia di crescere nel mio ambito ed anche di poter partecipare a questi Corsi di aggiornamento”.

Quanto ti gratifica la fiducia da parte della Proprietà? E qual è la ricetta per vivere professionalmente una Società professionista a questi livelli?

“Questa domanda mi dà la possibilità di ringraziare la persona che ha permesso di arrivare dove sono oggi e dove mi immagino di essere domani: è il presidente Maurizio Stirpe. Da parte sua ho sentito sempre fiducia e vicinanza, passo dopo passo. Quanto alla seconda parte della domanda, mi sento di rispondere in maniera sintetica: bisogna avere l’umiltà e la capacità di saper apprendere tutto da tutti. E poi aggiungo: è necessario avere spirito di appartenenza, sentirsi famiglia”.

Durante le sessioni del calciomercato i Segretari Sportivi sono sempre sul chi va là. Raccontaci: come si arriva alla firma di un contratto?

“La firma è l’atto finale, la parte più bella. Dietro quella firma c’è tantissimo lavoro da parte dei Direttori. Oggi le variabili sono tante e per un Club è fondamentale passarle tutte sotto la lente d’ingrandimento”.

Il lavoro di team, il rapporto quotidiano con i colleghi, nel tuo ruolo è fondamentale?

“E’ fondamentale perché bisogna avere stima e fiducia nei confronti dei colleghi perché è altrettanto importante sapersi dividere il lavoro in maniera corretta. Cosa che noi, con l’Area Amministrazione Finanza e Controllo e con la Segreteria Sportiva svolgiamo quotidianamente. E’ anche doveroso il ringraziamento al Direttore Rosario Zoino che, nel solco indicato dalla Proprietà, ci sostiene e ci guida nel nostro lavoro”.

Pierluigi D’Agostini oltre Segretario Sportivo e Responsabile del Personale: come ti vedi nei prossimi 10 anni?

“Mi vedo sicuramente migliorato e più pronto nel mio ruolo. Stando a contatto con queste persone non posso che migliorare. Ma debbo essere anche onesto: a me piace vivere il presente, quello che mi riserverà il futuro spero sia la somma di quello che faccio quotidianamente”.

Giovanni Lanzi

Articoli Recenti