SALAMON L’ANTISTRESS DEL FROSINONE: “CALMA E RAGIONAMENTO, UN PARI A VOLTE E’ MEGLIO CHE RISCHIARE. LA LAZIO? PARTIAMO DA 0-0”.

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FROSINONE – Si presenta per la prima volta di fronte a telecamere e taccuini dall’alto del suo metro e 97 centimetri di assoluta pacatezza. Bartosz Salamon è il giocatore giallazzurro atteso nella conferenza stampa settimanale. Il difensore polacco conosce alla perfezione la lingua italiana, si districa senza problemi in ragionamenti anche abbastanza complessi. E si prende la scena.

Salamon, in carriera hai iniziato a giocare da centrocampista centrale, poi sei arretrato in difesa. E’ stata una tua scelta oppure l’idea è partita da qualche allenatore?

“Noi giocatori abbiamo poco da decidere, siamo sempre a disposizione dei tecnici. E loro in base a come ti vedono in campo, ti impiegano. La maggior parte degli allenatori fino a 21 anni mi ha schierato da centrocampista. Poi nel 2012 mister Calori a Brescia ha intravisto in me delle caratteristiche che potevano farmi diventare difensore, abbiamo provato questa esperienza, ha iniziato ad insegnarmi le basi di quel ruolo, in pochissimo tempo mi sono trovato bene in e per me è stato come se  avessi sempre fatto il difensore”.

Fatta la dovuta differenza tra l’Atalanta e il Bologna, cosa è cambiato nella fase difensiva del Frosinone?

“Bisogna soprattutto rendersi conto della differenza tra gli avversari che abbiamo incontrato. L’Atalanta l’abbiamo incontrata alla prima giornata. Col Bologna è cresciuta la nostra condizione fisica e la conoscenza reciproca e dopo un inizio complicato c’è stata più responsabilità tra tutti. Con maggiore attenzione alla fase difensiva, il nostro obiettivo è dare un segnale di crescita. Contenti del risultati, ora altri test importanti”.

Lo scorso anno la Spal si è salvata e in quella squadra c’eri tu. Forse più di altri sai come si conquista una salvezza.

“Alla Spal lo scorso anno ho trovato una situazione molto simile a questa del Frosinone. Il gruppo che arrivava dalla serie B. Qui trovo tante similitudini. Fin da subito bisogna adattarsi al nuovo campionato. Ogni partita può darti dei punti, anche contro le squadre più difficili, dobbiamo saperlo. E importante muovere la classifica, con la Spal ci siamo salvati con i pareggi. E quando non si può vincere, l’importante è non perdere”.

A cominciare dalla partita di domenica…

“La Lazio è molto forte ma dobbiamo sapere che partiamo dallo 0-0. E importante restare in partita come spesso abbiamo fatto con la Spal la scorsa stagione quando abbiamo anche ribaltato delle partite nelle quali eravamo andati sotto. Di certo c’è che cercheremo di dare filo da torcere alla Lazio”.

Domanda secca: il Frosinone si salverà?

“Non prevedo il futuro. Il Frosinone farà il massimo per mettere in campo settimanalmente applicazione e coraggio. E dobbiamo restare sempre tutti uniti, queste sono le componenti che ci possono far salvare”.

Ci sono dei giocatori con poca esperienza di serie A, a Salamon chiediamo: vista invece la tua esperienza, cosa puoi dare al Frosinone in termini di contributo per il gruppo, anche sotto il profilo umano?

“Io voglio mettere al servizio della squadra la mia professionalità ogni giorno lavorando seriamente e la mia esperienza di salvezza ottenuta nei due anni precedenti sia col Cagliari che con la Spal. Ci vuole molto equilibrio sia nelle sconfitte che nelle vittorie e io posso dare questa caratteristica. Ognuno sa di poter dare qualcosa. E se di ognuno di noi farà bene il suo compito possiamo ottenere la salvezza”.

Nelle prime due giornate abbiamo notato dalla squadra un pizzico di timore nei minuti iniziali con l’Atalanta e poi col Bologna. Possiamo creare l’hashtag #incamposenzapaura?

“Tutte le squadre all’inizio partono in campo molto forte in serie A. Se una squadra inizia con l’intenzione di volerla giocare, si scontra con una squadra che si posiziona molto alta. E se si intestardisce per giocarla, rischia di andare in difficoltà. Forse bisogna capire che va applicato un calcio più tranquillo, più sicuro. Senza uscire sempre con la palla al piede, magari. Perché poi dopo 15-20′ la partita cambia. Dalla prossima giocheremo più accorti nei primi minuti”.

A Torino abbiamo apprezzato il tuo apporto offensivo. Ci darai una mano in questo senso durante la stagione?

“Anche se negli ultimi due anni in A non ho fatto gol, spesso riconosco che quella di provarci è una mia caratteristica. Quest’anno ci lavorerò ancora di più per essere maggiormente determinato”.

La partita giocata a porte chiuse ha favorito anche il fatto che abbiamo seguito il lavoro di Longo con i giocatori in campo. Quanto ritieni che un tecnico sia importante per questa squadra?

“Il mister si sta dimostrando moto bravo in questo. Prima della gara riesce a infonderci le motivazioni giuste e durante la partita ci dà sempre indicazioni precise, ci dà quella spinta in più che serve in una partita”.

Falcinelli e Santander sono ben diversi da Immobile e poi su quella palla giocata dalle retrovie su Milinkovic forse Brighenti e Chinbsah potrebbero trovarsi in difficoltà. Potrebbe essere Salamon la soluzione di contrasto?

“La settimana è appena iniziata. Nel pomeriggio lavoreremo su situazioni specifiche sotto il profilo tattico. Ma più che sul solo colpo di testa, dovremo essere attenti sugli appoggi, sugli attaccanti della Lazio che tagliano, svegli noi a leggere i movimenti e le seconde palle. Ma arriveremo con le idee chiare”.

A livello di motivazioni quando un reparto difensivo si trova davanti Luis Alberto, Milinkovic Savic e Immobile cosa prevale? Timore reverenziale o le motivazioni?

“E sempre bello giocare contro grandi nomi. Ma ti accorgi che anche loro sono umani. Incontrarli ti dà una adrenalina in più. Sono forti ma si può contrastarli, il fatto di trovarli davanti ti dà sicuramente motivazioni e adrenalina in più”.

Domenica farà la conoscenza dei tifosi del Frosinone, quanta curiosità c’è averli al fianco?

“Non vedo l’ora di incontrare i tifosi del Frosinone, ci possono dare una grande mano e non è solo una frase fatta che rappresentano il 12° uomo in campo. Se avessimo giocato a Torino davanti al nostro pubblico sarebbe andata diversamente. Quindi già da domenica ci piacerebbe averli lì e con la Samp giocare in casa”.

Giovanni Lanzi

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