STANDING OVATION PER FRARA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO 4 DI FROSINONE

 In Attività, Senza Categoria

“Solo un capitano, c’è solo un capitano… un capitanoooo”. L’arrivo di Alessandro Frara all’Istituto Comprensivo 4 di Frosinone (la Scuola del campo Coni per intenderci, in Via Marittima) è stato accolto questa mattina da cori da stadio. Con il calciatore del Frosinone – impegnato nell’ultima tappa del progetto ‘Frosinone sale in cattedra’ inserito nel progetto Experience Scuola – il professor Paolo Nava, preparatore atletico della squadra di Longo e il responsabile del progetto stesso, Giuseppe Capozzoli. La Questura di Frosinone – con la quale il club giallazzurro ha fissato la collaborazione – rappresentata come sempre in maniera impeccabile dalla dottoressa Antonella Chiapparelli, Primo Dirigente e dal suo staff: Emilia Celani, assistente Capo tecnico e responsabile Urp, l’assistente Capo e membro del Gos, Nicola D’Alessandris e il vice Slo (consulente all’Università di Cassino) Stefano Mancini. E per l’Ateneo Cassinate la dottoressa Marika Gimini. Per l’Istituto Comprensivo il preside, professor Giovanni Guglielmi. E per il Provveditorato il dottor Pierino Malandrucco. Una ‘squadra’ di aficionados.

E’ l’ultimo atto di sei appuntamenti, c’è soddisfazione. Innegabile. Per aver portato a compimento un progetto di grande rilievo, primo nel suo genere. Alle 9 in punto il via. Breve ma significativi i discorsi del preside Gugliemi e del dottor Maladrucco. “Ringraziamo per questa opportunità – ha dichiarato il professor Guglielmi – che si inserisce in un percorso di collaborazione con il Frosinone”. “Un grande saluto ed un ringraziamento speciale a tutti i presenti ed ai quanti hanno collaborato in questo progetto – ha fatto eco il dirigente del Provveditorato – e la nostra intenzione è quella di bissare questa esperienza il prossimo anno”.

L’allenamento mattutino incombe e così è toccato al professor Nava aprire l’incontro. Sempre accompagnato dalle slides fotografiche ha spiegato in maniera minuziosa “l’importanza di un corretto stile di vita e di una altrettanto corretta alimentazione per i nostri ragazzi e per voi ragazzi che vi avvicinate magari al mondo dello sport con passione e sacrificio”. “L’attività fisica e la riduzione della sedentarietà un dovere per le nuove generazioni, soprattutto nell’età preadolescenziale. L’obesità è una emergenza nei giovani: uno dei motivi principali è dato dalla vita sedentaria, seguita dall’educazione alimentare. Perché a tal proposito non sempre mangiare e nutrirsi vogliono dire la stessa cosa. Il consumo quotidiano di farine, zucchero e grassi presenti in tanti alimenti nella vostra età in realtà ad esempio vanno monitorati con attenzione. Come? Sicuramente informandosi correttamente, leggendo ad esempio le etichette, le composizioni, i valori medi. Si rischia in caso di scorretta alimentazione di scivolare nelle dipendenze da certi alimenti che non fanno bene alla nostra salute”. 

Il professor Nava ha poi toccato il tasto dell’alimentazione degli atleti: “Da un po’ di tempo si privilegia l’alimentazione semplice. Ad esempio quando andiamo a mangiare nei buffet, noi ordiniamo prima vari tipo di pasta: da quella integrale a quella senza glutine alla pasta di camut. Ormai la farina normale è utilizzata sempre meno”.

Quindi la funzione dello zucchero, un nemico da evitare con attenzione: “Lo zucchero si nasconde nei cibi, ad esempio negli yogurt, nel gelato, in una lattina di Coca Cola che contiene ad esempio ben sei cucchiaini di zucchero. I ragazzi sono molto attenti sotto questo aspetto ma posso dire che il Frosinone presta particolare attenzione a questo aspetto perché tutta l’alimentazione quotidiana è stata dettata dal nutrizionista con orari ben prestabiliti per mangiare sia in prossimità della gara che durante la settimana. Perché star bene vuol dire dare in campo il 100% della performance”. Nava poi ha chiuso il suo intervento sull’alimentazione ‘buona’: “Verdura, frutta ad esempio perché contengono molta acqua. Ma assume particolare importanza la cultura della prima colazione che in voi studenti ad esempio porta grandi benefici”.

Il preparatore atletico ha lasciato quindi il testimone a Frara. Dieci minuti nei quali il capitano giallazzurro ha tracciato la sua vita di calciatore, marito, padre di famiglia: “Ho iniziato a giocare al calcio da bambino, una passione che mi tramandò mio padre che fu un calciatore di serie C. A casa nostra si mangiava pane e calcio, posso dirlo. A 10 anni la scelta del settore giovanile della Juventus che mi dava la possibilità di allenarmi e far combinare meglio gli orari della scuola. Sono rimasto bianconero per 10 anni. Uno dei ricordi più belli della mia vita è l’esordio in Champions League con Lippi in panchina a Glasgow, di fronte a 60.000 spettatori. E poi con la laurea in Scienze Politiche, tante esperienze professionali nella carriera. Un carriera fatta di sacrifici ma bella. Serie A col Bologna e poi ancora con il Frosinone, tanta serie B, sono con questa alla decima stagione tra i Cadetti, e serie C. A Frosinone però l’esperienza più bella e più lunga tra i professionisti. Una storia casuale, bellissima, inaspettata. Sarei dovuto restare a Varese – racconta Frara – ma poi arrivò l’offerta in Lega Pro del Frosinone e…. eccomi qui, a lottare per un sogno bellissimo. Nostro e vostro. Ed è giusto ragazzi – chiude Frara rivolgendosi alla sala piena di alunni – che anche voi continuiate a coltivare sogni bellissimi nella vita”.

Anche Frara sottoposto al fuoco di fila delle domande, questa volta qualcuna in meno rispetto ai suoi compagni di squadra considerato l’allenamento mattutino che incombeva.

E la mattinata di lezione all’Istituto Comprensivo 4 è stato chiuso, quindi, dall’intervento sulla sicurezza negli stadi da parte della dottoressa Chiapparelli. “Vi abbiamo proposto un video – spiega il Primo Dirigente della Questura – nel quale siamo stati in grado di spiegarvi i livelli di sicurezza all’interno dello stadio ‘Benito Stirpe’. Grazie a questa attività si consente a tutti voi, a tutti i tifosi, alle vostre famiglie di poter assistere ad uno spettacolo in assoluta tranquillità cose se foste seduti sul divano di casa vostra. Avete potuto vedere che non ci sono le barriere nello stadio: è la nuova concezione del calcio, la concezione di un impianto moderno nel quale deve prevalere l’idea di famiglia. Perché l’evoluzione dell’impianto permetterà la fruibilità all’intera famiglia: lo stadio per il calcio, un parco giochi, attività di interesse, ristorante, bar. L’obiettivo è quello di far godere all’intera famiglia una giornata di sport indipendentemente dall’incontro di calcio”. “Non si può sperare – ha proseguito la dottoressa Chiapparelli – che rendere sicuro uno stadio sia compito solo della Polizia. Qui si lavora tutti in una squadra: il Frosinone gioca sul campo di calcio ma può farlo se noi svolgiamo il ruolo da protagonista assoluto. E voi come potete farlo? Rispettando le regole del padrone di casa, ad esempio gli orari, i posti assegnati, chi opera all’interno dell’impianto per sovrintendere la sicurezza. E su tutti noi c’è un organismo che monitora e innalza i livelli di attenzione: è il Gos. Per uno stadio sempre più sicuro, per uno spettacolo sempre più bello”.

Giovanni Lanzi 

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