Alla scoperta dei biancorossi che sono reduci dalla sconfitta di misura a Cittadella. Tanti giovani ma anche elementi importanti come Diaw, Calderoni, Brosco e Crecco che cercano il rilancio all'ombra del Palladio

VICENZA, IL ‘CREDO’ DI MIMMO DI CARLO: “COMANDARE IL GIOCO”

Tra le conferme di spicco ci sono Giacomelli, Meggiorini, Padella e Bruscagin. Il baby Di Pardo della Juve 23 è un prospetto da attenzionare. Mercato vivo, serve un regista
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E’ un Vicenza rimodellato e snellito all’esordio sul campo del Cittadella (1-0 per la squadra di Gorini), con qualche recriminazione dei biancorossi per un rigore prima concesso e poi annullato dal Var. Mimmo Di Carlo nella città del Palladio è ormai una istituzione, per lui e per la Società non è stato un problema continuare un rapporto che va avanti da tre stagioni.

Il mercato in entrata finora ha portato, come vedremo, tanti giovani e qualche elemento in cerca di rilancio. Tra questi c’è senza dubbio Luca Crecco, scuola Lazio, esperienze non proprio eccellenti nelle ultime due stagioni tra il Pescara e il Cosenza. E poi il centrale di difesa Brosco, ex Ascoli, che aveva bisogno di cambiare aria per riaffermarsi come elemento di sicuro affidamento in B. Senza considerare quel Davide Diaw che nella seconda metà della stagione scorsa con la maglia del Monza ha messo a segno appena 1 rete dopo gli 11 gol realizzati fino a gennaio con il Pordenone. Un ragazzo dal grande potenziale. Poi sono sbarcati due giocatori importanti per la categoria: il centrocampista col vizio del gol Federico Proia, arrivato dal Cittadella e a lungo conteso anche da altri club di serie B e il terzino mancino Marco Calderoni, ex Lecce. Nel novero dei giovani troviamo il portiere Confente (ex Chievo, lo scorso anno al Catania), il centrocampista Di Pardo (Juve U23), il terzino sinistro Rossi (Arzignano, serie D), il trequartista Zerpellon (Virtus Verona) e il portiere Pizzignacco (Legnago, Lega pro). Quindi il Vicenza ha riottenuto il prestito del centrocampista Dalmonte dal Genoa.

A proposito di portiere, il baby Pizzignacco è un prospetto interessante ma sul gol del Cittadella – una stoccata di Frare centrale – non è stato reattivo. Organico comunque importante perché ha saputo mantenere gente del calibro di Padella, Cappelletti e Bruscagin in difesa, il metronomo Pontisso, la punta Meggirini e il fantasista Lanzafame. E poi il sempreverde Giacomelli, Zonta, Rigoni, l’ex Longo. Nelle ultime ore è arrivato il promettente Ranocchia dalla Juve U23 mentre l’obiettivo di riportare il gioiellino Da Riva dell’Atalanta è sfumato per il passaggio alla Spal. A centrocampo serve qualcosa, lo dimostra l’interesse per lo svincolato Viola, per Taugourdeau (Venezia) e Crisetig (Reggina) ma anche per Damiani dell’Empoli, il difensore Bellusci (Monza) e lo svincolato Dragomir.

Il tecnico di Cassino Di Carlo ad inizio stagione ha coniato una frase: “Mi piacerebbe andare a comandare il gioco”. Dal punto di vista tattico ha impiegato spesso il 4-4-2 lo scorso campionato, convertendosi poi al 4-2-3-1 che in questo campionato ha modificato all’esordio in un 4-3-1-2. Tutto si potrà dire, meno che Di Carlo sia un tecnico tatticamente integralista. Il Frosinone è avvertito.

Giovanni Lanzi

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