Il patron Pulcinelli tra la sessione estiva e quella invernale di mercato ha acquistato ben 31 giocatori, ha cambiato due ds e tre allenatori. Con Sottil, per ora, il cambio di passo

ASCOLI, DUE RIVOLUZIONI PER RIACCENDERE LA SPERANZA

I prossimi avversari del Frosinone, reduci dal colpo di Lecce, hanno mantenuto uno zoccolo duro. E l'ultimo tocco potrebbe essere lo svincolato Cacciatore. Il rimpianto Ninkovic, genio e sregolatezza
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Una squadra rivoluzionata in estate. E doppiamente rivoluzionata al mercato appena concluso. Ben 31 giocatori acquistati: 20 in estate e 11 fino al gong della scorsa settimana. E’ l’Ascoli del patron Pulcinelli che ha cambiato anche tre allenatori in 5 mesi, ha cambiato un direttore sportivo (è arrivato l’ex della Juve Stabia, Ciro Polito al posto dell’ex Roma, Bifulco) e che grazie al colpaccio di Lecce ha lasciato il penultimo posto, piazzandosi a -2 dalla zona salvezza. Al ‘Via del Mare’ i bianconeri hanno riscattato il famoso 7-0 di due stagioni fa, mettendo nei guai il Lecce di Corini.

Dicevamo di un Ascoli doppiamente ricostruito dalla testa ai piedi nelle due sessioni di mercato. Un Ascoli passato dalle mani di Bertotto – che patron Pulcinelli aveva individuato come erede di Davide Dionigi, artefice della salvezza post-lockdown – al breve interregno di Delio Rossi fino a trovare una sorta di ‘quadratura tecnica’ con Andrea Sottil.

La società bianconera in estate – come detto – aveva acquistato ben 20 nuovi giocatori, quasi tutti a titolo definitivo. Un record già allora. Pulcinelli aveva voluto imprimere un ricambio generazionale. Di quel gruppo, diversi sono partiti dopo 4 mesi sicuramente deludenti. Sono arrivati e ripartiti, in ordine sparso ma a ritmo infernale il portiere Ndyaiee (Atalanta Primavera, passato al Fano), i difensori Tofanari (Matelica), Sini (Alessandria), Sarzi Puttini (Bari), i centrocampisti Scorsa (Piacenza), Gerbo (Cosenza), Donis,  gli attaccanti Pierini (Modena), Chiricò (Padova), Matos (Casertana), Diogo Pinto (Villafraquense, Portogallo), Tassi (Viterbese), Ventola (Turris) oltre agli svincolati Aly Mallè e Ninkovic (Brescia, partito dopo una rescissione onerosa per le casse del club marchigiano). L’operazione snellimento non è del tutto riuscita perché fuori rosa ci sono ancora Vellios, l’ex canarino Ghazoini (ingaggiato in estate con un triennale di ritorno dall’esperienza al Torino, ndr), Spendlhofer, l’ex veronese Tupta e Lico.

E’ rimasto – tra gli altri – il centrocampista Cavion che è stato a lungo oggetto di trattative con almeno 4-5 club di B ma per ora pare sia fuori dal progetto tecnico di Sottil. Che ha avuto in dote i difensori Pinna (Cagliari) e D’Orazio (Bari), i centrocampisti Danzi (Parma), Caligara (Cagliari) e Mosti (Monza) e una batteria di attaccanti importanti: l’ex canarino Dionisi, Parigini (Genoa), gli svincolati Stoian e Bidaoui (ex gioiello dello Spezia la scorsa stagione), Charpentier (Genoa, via Reggina) e Simeri (Bari). New-entry che sono andati ad aggiungersi ai vari Leali, Pucino, Brosco, Eramo, Kragl, Bajic, Saric, Sabiri, Cangiano e via discorrendo. La stella è sicuramente il giovane Quaranta al quale Sottil ha saputo affidare responsabilità da titolare. L’ultimo tocco, dopo un’attenta valutazione, potrebbe essere l’ex del Chievo, Cacciatore, che in estate era stato al centro di una ‘querelle’ col Pescara che prima era sembrato ad un passo e poi aveva rinunciato.

I numeri danno ragione a Sottil che resta fedele al suo 4-3-1-2: nelle 7 partite sotto la sua gestione, ottenuti 14 punti che si sommano ai 6 delle precedenti due gestioni. I bianconeri sarebbero al terzo posto in questo mini-torneo di 7 gare. Per il Frosinone un test importante, a favore di Nesta c’è la cabala: 6 volte su 6 (compresa un’amichevole di due estati fa) il tecnico giallazzurro ha battuto l’Ascoli.

Giovanni Lanzi

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