BRESCIA-FROSINONE 1-1 DOPO 45′

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BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Matjeu, Chancellor, Verzeni; Dessena, Lobojoko, Jagiello; Zmhral; Aye, Torregrossa.

A disposizione: Kotnik, Van de Looi, Spalek, Ghezzi, Ragusa, Martella, Bjarnason.

Allenatore: D. Lopez.

FROSINONE (3-5-2): Bardi; Brighenti, Ariaudo (22’ pt Szyminski), Curado; Salvi, Maiello, Kastanos, Zampano; Rohden; Novakovich, Dionisi.

A disposizione: Iacobucci, Marcianò, Boloca, Beghetto, Carraro, Tribuzzi, Vitale,  Ciano, Parzyskek, Giordani.

Allenatore: Nesta.

Arbitro: Signor Antonio Giua della sezione di Olbia; assistenti Sigg. Daniele Marchi della sezione di Bologna e Davide Moro della sezione di Schio;  Quarto Uomo Signor Alberto Santoro della sezione di Messina.

Marcatori: 26’ pt Zampano, 33’ pt Torregrossa.

Note: partita a porte chiuse; angoli: 2-2; ammoniti: 14’ pt Torregrossa, 25’ pt Chanchellor; recuperi: 1’ pt; prima della gara 1’ di raccoglimento in memoria di Diego Armando Maradona.

BRESCIA – Botta e risposta tra Frosinone e Brescia nel giro di 7’: al 26’ vantaggio di Zampano, al 33’ pari di Torregrossa. Giallazzurri condizionati anche dall’infortunio di Ariaudo che al 22’ ha lasciato il posto a Szyminski. Migliore in campo Bardi mentre Novakovich prima del pareggio delle Rondinelle aveva salvato su Aye.

LA SFIDA TATTICA – Nesta deve rinunciare a Tabanelli e Capuano oltre a D’Elia ed Ardemagni senza considerare i lungodegenti Volpe e Gori. Al ‘Rigamonti’ il 3-5-2 vede Bardi tra i pali, il ritorno nel pacchetto difensivo di Curado sul centrosinistra, la presenza di Ariaudo al centro e Brighenti che riprende la posizione sul centrodestra. I laterali di ruolo sono obbligati: Zampano a sinistra e Salvi a destra, in mezzo il duo Kastanos-Maiello. Quindi Rohden agisce da trequartista alle spalle di Novakovich e Dionisi. Quattro le novità rispetto alla formazione iniziale della gara persa con il Cosenza. In panchina un solo difensore di ruolo, Szyminski, anche se non al meglio.

Lunga la lista delle assenze tra le Rondinelle, ben 10 ma tra infortuni (Cistana, Semprini, Ndoj e Fridjonsson) e per presunte positività mai confermate dal club lombardo (Torregrossa, Papetti, Bisoli, Mangraviti, Andrenacci e Skrabb). Martella recupera e va in panchina. Ma quella che va in campo è una formazione di tutto rispetto. Nel 4-3-1-2 Joronen tra i pali, da destra a sinistra Sabelli, Matjeu, Canchellor e il giovane Verzeni; in mezzo al campo Labojoko è il Tonali della situazione, Dessena e Jagiello le mezze ali; alle spalle di Torregrossa (il primo ad avere il Covid in casa bresciana) e Aye c’è Zmhral.

TORREGROSSA EMULA MARADONA CON LA MANO, GIUA ANNULLA – Due minuti e Zmrhal parte da destra, si accentra e prova dai 22 metri, tiro rimpallato da Kastanos. Dall’altra parte pallone a Dionisi che un po’ defilato sulla sinistra lascia partire una staffilata che si impenna un metro sulla traversa. La partita è subito viva, pochi i tatticismi. Frosinone in tre tocchi crea un’azione interessante al 5’ con Rohden che affonda centralmente e serve Salvi ma il cross del laterale per Zampano è accompagnato in angolo da Chancellor. Il Brescia si affida all’esperienza di Torregrossa che all’8’ è furbo a conquistare una punizione sulla marcatura di Curado, va al tiro Jagiello e Bardi con un bel balzo va a deviare in angolo un pallone maligno. Azione manovrata del Brescia al 10’, pallone da Sabelli per Zmhral, Bardi ancora attento sul primo palo. Meglio le Rondinelle in questa fase, il Frosinone non è deciso sulle seconde palle e ancora non trova le contromisure sul lavoro degli esterni del Brescia. Al 12’ proprio dal piede di Verzeni parte un’azione nel cuore dell’area giallazzurra che si sviluppa poi dalla parte di Sabelli, pallone per Labojko e pallone un metro alto. Al 14’ il Brescia mette la palla nel sacco, colpo di pugno netto di Torregrossa sul cross di Sabelli, l’attaccante del Brescia emula il compianto Maradona ma il signor Giua è attento ad annullare ed ammonire poi la punta del Brescia. Lombardi comunque pericolosi in avanti, Frosinone ancora non pervenuto dalla cintola in su.

ZAMPANO-GOL, TORREGROSSA REPLICA DOPO 7’ – Al 19’ cerca di scuotere la monotonia offensiva dei giallazzurri Maiello, break sulla trequarti ma tiro telefonato per la parata di Joronen. Intanto si fa male Ariaudo, in forse durante la settimana, dentro Szyminski che non era dato anche lui al meglio della condizione. Al 26’ bella azione del Frosinonje, dal piede di Zampano per Dionisi che elude Chanchellor ma il venezuelano lo atterra e rimedia un giallo. Sulla prosecuzione dell’azione arriva il vantaggio del Frosinone al 26’: Zampano si prende gioco di Matjeu a destra, finta, controfinta e pallone tagliato in area che Dionisi lascia passare e Joronen vede in fondo al sacco. Il Frosinone spinge e sfiora il raddoppio al 29’: pallone nello spazio di Rohden, Matjeu all’ultimo devia in angolo su Dionisi, sfiorando anche il fallo da rigore. Un break del Frosinone lungo 3’ e il pareggio del Brescia arriva puntuale al 33’ con Torregossa servito da Dessena in mezzo a sei giallazzurri dopo il colpo di testa di Chanchellor. Il bomber di casa libero di battere a rete dopo due angoli di fila e soprattutto dopo una lunga dormita della difesa giallazzurra che si era salvata 30” prima grazie ad una deviazione provvidenziale di Novakovich e 1’ grazie ad un’uscita kamikaze di Bardi ancora sulla pressione dell’attaccante di casa. Brescia in fiducia e al 34’ è ancora Torregrossa a prendere il tempo alla difesa giallazzurra ma il destro sul cross di Sabelli è alto di un niente. Al 39’ Kastanos confeziona un contropiede ma Dionisi e Novakovich non si intendono. Un minuto dopo la misura dell’ultimo passaggio la sbaglia anche Rohden con il Brescia in arretramento. Manca la stoccata e manca il tocco in rifinitura alla squadra di Nesta che in fase di non possesso ha pagato sul pareggio lombardo 3’ di pressione continuata. A 1’ dal 90’ Cahnchellor salvato dall’incomprensibile fischio di Giua per un presunto fallo di Novakovich. Nel minuto di recupero sbaglia ancora Rohden, grande generosità ma poca lucidità in un primo tempo che manda al riposo in perfetta parità.

Giovanni Lanzi

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