Sabato sera il massimo dirigente giallazzurro al centro dell'evento organizzato dal Comune della città gigliata. E al sindaco Pompeo ha dato in regalo la maglia dell'attaccante Mulattieri

IL PRESIDENTE STIRPE PREMIATO ‘PERSONAGGIO DELL’ANNO’ A FERENTINO

Il massimo dirigente ha toccato a 360 gradi i temi legati al cambio obbligato di sentiero che dovrà compiere il Sistema Calcio. E tutte le novità in casa giallazzurra: territorio, sostenibilità, calcio femminile, amarcord e mercato
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Il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, nella serata di sabato è stato ospite del Gran Galà dello Sport organizzato dal Comune di Ferentino. A lui è andato il premio come ‘Personaggio dell’Anno’ consegnato dal sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo. Il presidente a sua volta ha omaggiato il primo cittadino con la maglia dell’attaccante Mulattieri, in gol con il Como. Sul palco allestito per l’evento, oltre al presidente, presenti la dottoressa Alessandra Di Legge, la calciatrice del Como Miriam Picchi, il pugile professionista Domenico Valentino e un rappresentante del Comitato Paralimpico. La serata è stata presentata da Alessandro Andrelli e Aurora Folcarelli.

Il massimo dirigente giallazzurro ha toccato nei suoi interventi i grandi temi legati allo sviluppo delle infrastrutture del Club nel territorio della provincia, alla nuova strategia del Club ma anche curiosità legate ad esempio al suo rapporto con il calcio sin da bambino oltre, nel respiro nazionale del suo intervento, all’assoluta necessità che il calcio italiano cambi rotta per consolidarsi su altre basi.

IL SALTO CON LE INFRASTRUTTURE – “Mi fa piacere essere qui a Ferentino, al di là del premio – ha esordito il presidente del Frosinone -. Questa può essere un’occasione che permette di far vive la realtà del Frosinone Calcio vicino alla Città di Ferentino. Questa sede fu scelta anni fa, lo ritengo uno snodo strategico nell’operatività della Società. Perché esistono dei valori che debbono accomunare gli abitanti della nostra provincia. La spina dorsale del nostro progetto non a caso parte da Frosinone, si snoda a Ferentino ed arriva a Fiuggi secondo una logica ben precisa. Non facciamo fatica a ringraziare il Comune di Ferentino per la vicinanza di questi anni, questa disponibilità ci ha permesso di proporre ad inizio 2022 il progetto di un ‘upgrade’ di questo impianto per renderlo fruibile alla cittadinanza per la parte di sua competenza. La proprietà rimane alla Città di Ferentino, noi saremo dei gestori pro tempore, che saranno anche controllati dall’Amministrazione. E cioè se meritano, andranno avanti. Saremmo lieti di poterlo realizzare presto, sarebbe un ulteriore segnale da dare al nostro territorio”.

IL CALCIO, CHIAMALE SE VUOI EMOZIONI – “Il calcio mi ha sempre emozionato, la prima volta allo stadio avevo 4 anni – ricorda Stirpe -. Era nel 1960, credo. Lo stadio mi ha trasmesso una forte adrenalina, una forte emozione. Crescendo, con il passare degli anni, lo stadio è divenuto anche un modo di vivere la socialità. Quando non esistevano le pay-tv, lo stadio era un vero luogo di aggregazione. Il calcio poi l’ho praticato anche se non a livello agonistico fino a quando ho terminato gli studi liceali. Ripeto, il calcio è un fatto di emozioni. Quando riesce a trasmetterle e diffonde certi valori che fanno parte del mio dna, riscuote sempre il mio interesse. Le emozioni durante la gara? Si gestiscono perché bisogna viverla nel modo giusto rendendoci conto del ruolo che uno ha all’interno del meccanismo. E il fatto di stare in questo modo da tanti anni, ti fa vivere queste emozioni che ogni stagione sono diverse. Oggi durante la partita con il Como e in queste partite mi sono divertito. Perché vedi realizzate certe idee, le vedi applicate sul campo e allora recuperi certe emozioni che magari avevi dimenticato. Non bisogna gioire troppo quando le cose vanno bene e nemmeno disperarsi quando vanno male”.

LA NUOVA ERA DEL CALCIO – “Si assiste sempre più frequentemente nel calcio a storie di successi intervallate da fallimenti. Questo perché ci si è troppo legati alla cultura del risultato ad ogni costo senza guardare il modo di come si ottiene il risultato stesso. Il calcio sostenibile è questo: avere a cuore le sorti della Società, significa che lo devi far poggiare sul terreno solido. E il terreno solido oggi – sottolinea con forza il massimo dirigente giallazzurro – significa creare valore. Che si crea con degli strumenti che sono le infrastrutture, sennò non potranno mai esistere Settori giovanili o Scuole Calcio. E poi c’è l’identità del brand. Una Società non deve vivere solo quando si gioca ma deve essere un veicolo attraverso il quale il tifoso si sente partecipe, parte del meccanismo. Ma per fare questo si deve partire da un altro presupposto: i veri proprietari di un club sono i tifosi. Noi siamo degli amministratori pro tempore. Solo se uno è coerente con questa filosofia riesce a creare un movimento che vive sulla valorizzazione del brand, lo sviluppo delle infrastrutture e dei Settori giovanili che sono le tre condizioni attraverso le quali si crea valore. L’Italia – evidenzia come fece già nella conferenza stampa dello scorso giugno – è la seconda volta che non va ai Mondiali, è una spia che deve far riflettere. Perché i giovani migliori vanno all’estero? Il futuro del calcio su questa strada avrà il fiato corto. Il Frosinone ha cambiato pelle, l’unico impegno che può assumere con i propri tifosi è di farli divertire. E poi un altro impegno è di non essere una meteora nel modo professionistico che conta e visto che non ha risorse illimitate, deve ingegnarsi per sviluppare quei filoni che alla fine sono i cardini che sostengono una Società per un calcio sostenibile”.

IL MERCATO E IL CALCIO FEMMINILE – “Il mercato? Ci diamo più di 10. Sì, perché avevamo fissato un tempo maggiore per concludere questo restyling ma lo abbiamo compiuto molto prima. Sono fortemente soddisfatto di tutto, delle operazioni in entrata e in uscita (ben 45 nel totale, ndr). Sul calcio femminile noi investiremo molto, io proporrei di far diventare la nostra provincia sede di un centro federale per lo sviluppo del calcio femminile delle nazionali giovanili, lo abbiamo potuto fare perché erano state creare le risorse per poter sviluppare questi progetti”.

Al termine della premiazione, Maurizio Stirpe ha chiuso con i ringraziamenti: “Ringrazio per l’ospitalità, l’affetto e la sensibilità. Il nostro impegno sarà quello di realizzare in silenzio i progetti annunciati (nella conferenza stampa di fine gennaio 2022, ndr), fare le cose per bene e farle presto. E’ necessario dare segnali importanti, ognuno si deve assumere le responsabilità, io e il Frosinone siamo pronti”.

Giovanni Lanzi

 

 

 

 

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