Quarto avvicendamento in panchina per la squadra grigiorossa, secondo per Rastelli che nel suo mandato-bis aveva ottenuto 6 punti in 8 gare. Prima di lui con Baroni 11 punti in altrettante gare

LA CREMONESE ALL’ENNESIMO RIBALTONE RIPARTE DA BISOLI

Formazione costruita per primeggiare ma ora si trova in piena bagarre salvezza, a -3 dalla retrocessione diretta anche se deve recuperare una partita. In campo due ex importanti come Terranova e Ciofani
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Attenzione alla disperazione della Cremonese. E sì perché la squadra grigiorossa è scivolata lentamente a -3 dalla retrocessione diretta (anche se Ciofani & soci hanno una gara da recuperare, quella di Ascoli, rinviata per il problema-coronavirus), passando di mano dallo scorso mese di luglio da Rastelli (10 punti nella prima parte del campionato) e Baroni (11 punti in 11 partite, squadra al quart’ultimo posto dove è oggi), di nuovo a Rastelli (che lo scorso anno era subentrato a Mandorlini e che nella seconda sua gestione di questo campionato ha ottenuto 6 punti in 8 gare) e, dopo il rovescio casalingo di martedi sera con l’Empoli, nelle mani di Pierpaolo Bisoli. A proposito di Rastelli: anche in occasione della gara di andata era stato rilevato, in quella occasione dall’ex Baroni.

La Cremonese è una squadra che il patron Arvedi ha costruito per primeggiare in serie B. Di fronte al Frosinone ci sarà una squadra che deve salvarsi, che oggi è con tutti e due i piedi nei playout ma soprattutto dentro una crisi tecnica. Nella gara di andata allo ‘Zini’ finì 1-1, si disse che il ritardo di entrambe non avrebbe dovuto ingannare. E’ stato così per il Frosinone, non altrettanto per i lombardi.

Eppure la Proprietà del club grigiorosso era partita per puntare direttamente quella serie A che manca dal 1996 quando i grigiorossi scesero in serie B per poi precipitare in C. Squadra quest’anno costruita senza badare troppo al centesimo. A luglio ci fu un mercato di grido: rimodellato l’attacco – dove è rimasto solo Piccolo – sono sbarcati in maglia grigiorosssa Daniel Ciofani,  Palombi dal Lecce ma di proprietà della Lazio e Ceravolo dal Parma. Giocatori pesanti, senza dubbio. Al centro della difesa gli arrivi degli ex veronesi Caracciolo e Bianchetti, con le conferme di Claiton e dell’ex canarino Terranova. In mezzo al campo – confermati Arini (squalificato all’andata e al ritorno) e Castagnetti – presi l’ex foggiano Deli e il giovane Kingsely (Bologna), Gustafson dal Torino e dall’Atalanta l’altro ex giallazzurro Valzania. Dopo la sessione estiva erano stato confermati Migliore e Renzetti, a destra era arrivato Zortea (Atalanta) a dare sostegno al rumeno Mogos. E poi in organico era rimasto l’ex canarino Soddimo che a gennaio avrebbe poi accettato la corte del Pisa. Il ds Bonato e il dg Armenia durante la sessione invernale avevano mosso pedine sia in entrata che in uscita. Ma soprattutto il mercato era partito di fatto con il Rastelli-2, perché Baroni venne esonerato praticamente prima della ripresa degli allenamenti dopo la sosta natalizia. Al capitolo arrivi l’attaccante Gaetano dal Napoli, il difensore Crescenzi dal Verona, la punta Celar dal Cittadella e il centrocampista offensivo Parigini dal Torino. Usciti Caracciolo e Soddimo al Pisa e Renzetti al Chievo.

La Cremonese in sostanza non è mai decollata e in questi casi i problemi tecnici si intersecano sempre con gli strani meccanismi che regolano il funzionamento di una squadra di calcio.

Dal punto di vista tecnico l’arrivo di Bisoli che dirige nel pomeriggio di oggi il suo primo allenamento, potrebbe proporre il 4-3-3 con più qualità – quindi con mezz’ala, Parigini e Piccolo ai fianchi di Ciofani, dopo che Rastelli nel girone di ritorno si era affidato al 3-5-2 ed anche alla difesa a 4. Al ‘Benito Stirpe’ – dove in campo ci sarà un altro ex ‘pesante’ come Terranova e uno passato insalutato ospite come Valzania – la prima prova del nove per il quarto avvicendamento della stagione.

Giovanni Lanzi

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