I granata sono rientrati con prepotenza nel giro delle pretendenti alla serie A grazie anche alla linfa arrivata dal mercato di gennaio che ha portato, tra gli altri, l'ottimo difensore Aya

L’ASSETTO VARIABILE DELLA SALERNITANA DI VENTURA

Ventura si schiera prevalentemente con il 3-5-2 ma la posizione di Kiyine permette anche la variabile nel 4-3-1-2. A Frosinone rientra Akpa Apro in mezzo al campo. Dubbio Djuric ma alla fine ci sarà
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Una squadra in crescita di autostima e di risultati. E’ la Salernitana di Giampiero Ventura, ex ct azzurro e una grande esperienza sulle panchine della serie A e B. Tornato a guidare una squadra scorsa dopo un anno e mezzo di riposo più o meno voluto. Quando arrivò a Salerno disse: “Io ho cambiato molto nella mia carriera, scelgo in base ai giocatori a disposizione. A Cagliari ho vinto il campionato di B giocando in maniera diversa a Lecce, che era diverso da Torino. Il problema non è il modulo, ma i calciatori che devono essere esaltati”. Quello che sta provando a fare a Salerno.

Quattro vittorie, due pareggi e il ko casalingo contro il Benevento avevano indicato i granata come un’ottima outsider nell’avvio di stagione. E fu proprio il pari casalingo al 95’ con il Frosinone, un girone fa, a raffreddare un po’ quelle certezze. Tra alti e bassi (a Cittadella nel girone di andata il momento più complicato, ndr) invece la squadra di Ventura ha saputo restare aggrappata al treno che conta e 19 partite dopo eccola in piena zona playoff.

Ma riannodiamo il nastro alla fine del mercato estivo. Su una ossatura interessante erano arrivati dalla Lazio – la proprietà del patron biancazzurro Claudio Lotito è il comune denominatore – una infornata di giocatori: il centrale di difesa cipriota Karo, l’esterno Lombardi (un ragazzo cresciuto sotto l’ala di Simone Inzaghi nella Primavera della Lazio), il polacco Dziczek prelevato dalla società capitolina dal Gliwice, l’esterno Kiyne (Chievo), l’attaccante svincolato Gondo, l’attaccante Rossi (ex Venezia) e il promettente trequartista Maistro (Rieti) oltre al centrocampista Cicerelli (svincolato dal Foggia). E poi Billong dal Benevento, le punta Giannetti dal Cagliari e Djallo Ba dalla Roma, i centrocampisti Firenze dal Crotone (passato a gennaio al Venezia) ed Heurtaux (a lungo infortunato). A questi si sono aggiunti il centrocampista Akpa-Akpro (Tolosa) e il difensore Jaroszinsky (dal Genoa). L’esterno Alessio Cerci, scuola Roma e praticamente mai profeta in patria, doveva essere il valore aggiunto ma l’ex del Torino è stato bloccato finora da troppi contrattempi. A gennaio pochi ritocchi ma ben mirati: i difensori Curcio dal Brescia e Aya dal Pisa e il centrocampista Coperti dall’Albacete.

Ventura si schiera con il 3-5-2 ma non è intergralista. Il portiere Micai è un elemento di categoria. In difesa Migliorini con Billong e Aya sono punti fermi. In mezzo al campo Ventura recupera Akpa Apro, Di Tacchio e Cicerelli restano osservati speciali (qualche problema fisico per i due ma anche tanta pretattica) ma anche Dziczek e Lopez scalpitano alle spalle. Al pari di Maistro e Capezzi, all’esordio quest’ultimo nella gara vinta 1-0 col Livorno. Nell’assetto di Ventura l’eclettico Kiyine rappresenta la varabile: esterno di destra nel 3-5-2 ma anche trequartista nel possibile 3-4-1-2.

In attacco la coppia consolidata è composta da Djuric (il 41% dei gol pesanti sono i suoi) e Jallow ma il bosniaco lamenta un problema al piede anche se si farà di tutto per spedirlo in campo al ‘Benito Stirpe’. In organico anche l’ex cagliaritano Giannetti e l’ivoriano Gondo, già nel settore giovanile della Fiorentina ed ex Rieti.

Giovanni Lanzi

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