LEZIONE DI SICUREZZA, FAIR PLAY E TERZO TEMPO PER GLI ALUNNI DELL’I.C. DI ISOLALIRI

 In Attività

Nella mattinata del progetto ‘Frosinone sale in cattedra’ ad Isolaliri, presenti per la Questura il Primo Dirigente della Questura di Frosinone dottoressa Antonella Chiapparelli e per l’Università di Cassino la dottoressa Marika Gimini. Che hanno sviluppato i temi legati alla Sicurezza ed al Fair play.

La dottoressa Chiapparelli ha evidenziato l’importanza della sinergia tra il Frosinone calcio e la Polizia all’interno della nuova casa, lo stadio ‘Benito Stirpe. «Il vostro obiettivo è andare a godere di uno spettacolo, soddisfare una vostra passione. E poterlo fare sempre nella massima sicurezza. Come? Da una parte c’è il Frosinone che ha preparato la migliore accoglienza. E dall’altra parte c’è una Squadra che mette a disposizione il proprio ‘know how’ per il rispetto delle regole, affinché lo stadio venga visto dalla prospettiva di una casa accogliente in piena sicurezza».

«In questa ottica specifica c’è il lavoro della Questura – ha proseguito la Chiapparelli -, grazie alla quale ogni frequentatore di questo spettacolo di calcio dovrà rispettare delle regole di cosiddetta convivenza comune. Pensate a quanto sarebbe difficile all’interno di uno stadio fronteggiare episodi di turbativa se non ci fossero regole ben precise e personale abilitato a farle rispettare”.

Quindi la lezione di fair play, in cattedra la dottoressa Marika Gimini della Università di Cassino. «Come è già capitato in altre scuole, parliamo di fatti di cronaca. Peraltro di cronaca quotidiana. Parliamo di un altro episodio che vede vittima un arbitro, preso a calci. Nel corso dell’intervento del calciatore Frara si è parlato anche di arbitri. Ed a come si reagisce ad un errore arbitrale. Tralasciando l’aspetto tecnico, è importante capire che certi fatti non debbono accadere. Quello che vedete (scorre una slide di un quotidiano sportivo nazionale, ndr) è un brutto episodio accaduto nei giorni scorsi a Viterbo. In un’altra Scuola abbiamo invece presentato l’aggressione ad un direttore di gara pestato da tifosi in una partita di un campionato dilettanti a Roma e salvato da un ex capo degli Irriducibili della Lazio nella sua veste di calciatore di una delle due squadre».

«Lo Sport – ha proseguito la dottoressa Gimini – cela dei principi che vanno rispettati alla base: non a caso lo Sport, la famiglia e la Scuola sono i cardini, delle vere e propri istituzioni. Praticare sport dà la possibilità di imparare le regole e i fondamentali di una disciplina ma anche le regole che prescindono dallo sport stesso e che non possono essere affatto sottovalutate. Per questo oggi si parla di fair play, letteralmente gioco leale. Oggi per il progetto ‘Frosinone sale in cattedra’ si parla chiaramente di calcio ma quel tipo di regole del fair play sono valide per tutti gli sport. Parliamo quindi di amicizia, spirito di gruppo, insegnare a saper perdere. Come ha detto la dottoressa Chiapparelli, nonostante il momento di difficoltà del Frosinone la propria tifoseria ha avuto un atteggiamento di grande rispetto per la squadra. Sono rimasta colpita in questo nostro incontro anche dalla domanda posta da una ragazza nella quale si chiedeva della possibilità di far partecipare dei diversamente abili alle gare agonistiche. Il fair play non è solo il comportamento da tenere nel rispetto dell’altro ma nei riguardi di tutto quello che ci circonda: nel fair play rientra il concetto di razzismo ed anche di disabilità. Abbiamo parlato anche dei tre cardini fondamentali: lo Sport, la famiglia e lo Sport. La famiglia gioca un ruolo fondamentale. Voglio parlarvi – ha chiuso la dottoressa Gimini – del terzo tempo, direttamente legato al fair play. Un ‘dopo match’ tra le squadre e le rispettive tifoserie. Un ulteriore elemento di aggregazione che va oltre lo sfottò classico, bisogna sapere che questo tipo di incontri esistono: gli atleti sono prima di tutto degli uomini ed è bene che al di là dell’aspetto competitivo legato alla partita debba esserci sempre un grande rispetto per l’altro».

Giovanni Lanzi

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