LONGO: “PROVA DI MATURITA’, BRAVI! A PALERMO LUCIDI, CON CUORE E FREDDEZZA”

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FROSINONE – La partita è terminata da qualche minuto. Moreno Longo passa come sempre negli spogliatoi. E appena mette la testa fuori quella porta fa il pieno di complimenti. Prima davanti alle telecamere di Sky, passaggio istituzionale. Poi la stretta di mano con il presidente Maurizio Stirpe, fuori gli spogliatoi. Una breve chiacchierata con il massimo dirigente. E quindi la conferenza stampa. Ma andiamo con ordine. Il tecnico giallazzurro precede il collega Di Carlo che nel frattempo parla fitto con alcuni dirigenti del Novara, alla terza sconfitta consecutiva nelle 5 gare del suo interregno.

Il monitor di Sky mette a specchio Venturato, tecnico del Cittadella e Longo. Che si associa ai complimenti per la formazione granata, vittoriosa sul Pescara e sempre più mina vagante di questa serie B.

“Il Cittadella – dice Longo – è una squadra che dispone di giocatori sconosciuti che a mio parere tra qualche tempo saranno molto conosciuti alla ribalta del grande calcio. Il Cittadella è una squadra di livello con ottima organizzazione di gioco, di livello. Che ha un valore importante perché non ha nulla da perdere. Io vinsi un campionato di serie B con il Chievo puntando proprio sull’aspetto dell’entusiasmo, il peso psicologico che avevamo era diverso da quello di altra squadre. Io aggiungo che Varnier e Kouamé faranno sicuramente la serie A, due ragazzi molto forti. E noi sappiamo benissimo che il Cittadella darà battaglia fino alla fine”.

Un punto nelle ultime due partite, era importante tornare a vincere e a non subire gol. Se deve trovare un difetto alla sua formazione?

“Sono molto contento della prestazione. I ragazzi hanno interpretato la gara nella maniera giusta. Abbiamo fatto una partita matura, con grande intelligenza, rischiando nulla. E creando diverse situazioni: un palo, una traversa, un rigore sbagliato, due grande parate di Montipò. Questa è la capacità di portare a casa la vittoria col minimo risultato che ci porta ad affrontare lo scontro diretto avanti al Palermo”

La scelta di Dionisi in panchina? E la scelta di Citro in campo?

“Una scelta tecnica. Dionisi sta bene, ci tornerà utile. Citro è in un  momento di forma importante. E questo serve a tenere sempre vivo e motivato il gruppo, siamo in 25”.

Palermo-Frosinone è all’orizzonte. Sfida in alta quota…

“Andare alla ‘Favorita’ prova delle grandi emozioni, partita di cartello. Una gara da preparare con equilibrio. Il Palermo ha sei-sette nazionali, gente che potrebbe essere ambita anche al mercato della serie A. Però come al solito noi dovremo essere squadra, essere gruppo. Ci serve tanto cervello. Bisogna essere lucidi in tutti i frangenti della gara”.

Longo si sposta quindi nella sala stampa. La partenza è delle migliori. E il finale anche.

Mister, complimenti per la fase difensiva. Parliamo invece della fase offensiva: abbiamo visto un Frosinone forse meno arrembante del solito…

“Abbiamo concesso forse un cross e una parata alta di Vigorito. Siamo riusciti a non concedere nulla al Novara. Abbiamo messo in campo una prova di grande maturità. Era una gara da giocare con attenzione, con il cervello. Si arrivava alla terza partita in sette giorni, le forze potevano venir meno. Bisognava essere giudiziosi nell’attaccare e lo siamo stati. Anche se le nostre occasioni complessive non sono state poche per rimpinguare il risultato”.

La scelta di finire con il centrocampo a cinque?

“Loro fino a quando si sono schierati con il 4-3-3 non ci creavano problemi. Quindi hanno inserito Sansone. Che ci poteva creare qualche difficoltà, abbassandosi tra i due mediani. A quel punto ci serviva essere più solidi ed abbiamo pensato di fare un cambio per lavorare con un centrocampista in più. Con Koné in campo. Chibsah era diffidato, abbiamo preferito scegliere questa strada”.

Guardando la classifica con tutte le riserve dovute alle gare da recuperare, cambia un po’ la sua visione generale? Potenzialmente abbiamo un Bari a quota 50, un Cittadella già a 50…

“Credo che la classifica sia sempre lo specchio del campionato. Cittadella e Bari potenzialmente possono ambire alla promozione diretta. Sappiamo che la strada è troppo lunga,  non dobbiamo pensare troppo energie pensando agli altri. Ma dobbiamo pensare a noi stessi. Da qui alle prossime gare inizierà un campionato nel campionato”.

La sua frase di venerdi scorso sulla gestione di tutta la rosa, sulla gestione delle risorse, sul passato campionato, ci ha molto colpito. In questa ottica  le chiedo: in questa fase deve fare più l’allenatore o più lo psicologo? 

“E’ sicuramente un pensiero che fa parte del mio modo di essere, di gestire le situazioni. Credo molto nella meritocrazia, credo molto nelle motivazioni del gruppo, credo molto nel fatto di far sentire importanti tutti. Ma ognuno deve meritarsi l’opportunità. Non le regalo a chi non se lo merita. Non è perché debbo considerare tutti importanti e un giocatore non è in condizione, allora gioca. Ci sono giocatori che si prodigano ed è giusto che quando stanno bene giochino”.

Come si prepara la trasferta di Palermo?

“Come tutte le altre partite, anche il palcoscenico darà grandissime motivazioni. Dobbiamo prepararla con grande equilibrio, con la freddezza necessaria. Serviranno qualità, cuore, corsa e lucidità per leggere tutte le situazioni in gara”.

E’ soddisfatto della prestazione di oggi?

“Sono molto soddisfatto. E faccio i complimenti ai ragazzi. Hanno gestito bene, da squadra matura che sa quello che vuole. Le soddisfazioni da qui alla fine debbono essere moderate, tenendo i piedi per terra. Dobbiamo continuare a lavorare con la testa libera e mettere la squadra nella condizione ideale di farlo”.

La scelta vincente di Citro? Tattica o pscologica?

“Tecnica. Citro sta bene, mi dà delle garanzie ed è giusto dargli le opportunità di cui ho parlato”.

Giovanni Lanzi

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