LONGO TRA SORPRESA E RAMMARICO: “CI DOBBIAMO CALARE SUBITO NELLA REALTA’. MEGLIO ORA QUESTI INTOPPI”

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Mister, c’è qualcosa che può rimproverare alla squadra che è apparsa fisicamente inferiore all’avversario ed anche con poche idee?

“Bisogna innanzitutto fare i complimenti ad una squadra come il Sudtirol che sapevamo poteva mettere in campo qualità e ci ha messo in difficoltà anche proprio per la brillantezza con cui si sono presentati. Perché erano più frizzanti, più pimpanti al cospetto di un Frosinone che oggi si è presentato anche un po’ in difficoltà sotto l’aspetto proprio fisico, del ritmo, dell’intensità, della velocità con cui ha mosso la palla e di conseguenza poi puoi far fatica. Perché quando sei costretto a fare la partita, hai poca lucidità per cercare le giocate, per cercare spazi. E così sicuramente si favorisce una squadra che in ripartenza sapevamo che poteva crearci problemi. Come aveva già fatto col Venezia. Quindi di conseguenza è normale che ci sia rammarico perché perdere non piace mai nessuno. Questo è un campanello d’allarme, ci dice che dovremo lavorare tantissimo anche se questo lo sapevamo già in partenza. Perché il Frosinone oggi lo posso definire un cantiere aperto, arrivano giocatori all’improvviso come Salamon e li devi mettere dentro. O come Hallfredsson che non ha fatto il ritiro e aveva nelle gambe quattro allenamenti. Ci sono giocatori che vanno via, giocatori che vengono e quindi di conseguenza non si può essere squadra subito. Sappiamo che il campionato è imminente e non abbiamo tempo davanti. Però una volta fatta la scelta di rivoluzionare la squadra, i tempi per forza di cose ci vogliono per assemblare una squadra che abbia comunque un pensiero comune. Quindi su queste difficoltà sapevamo di doverci passare e come ho detto in precedenza sicuramente meglio che capiti adesso e subito perché queste situazioni ci mettono comunque nella condizione di avere la conferma che dobbiamo lavorare tantissimo”.

Lei parla di campanello d’allarme, quanto è stato forte e se sarà recepito da tutti o deve essere recepito da qualcuno in particolare?

“Io ho sempre messo alla base di qualsiasi tipo di sviluppo tecnico e tattico un atteggiamento gagliardo, un atteggiamento fermo che oggi ho visto solo in alcuni momenti. Non l’ho visto per tutta la partita. E’ meglio che ci si cali velocemente in quello che è lo spirito che dovrà avere questo Frosinone, perché il livello del campionato di Serie A sarà decisamente più alto del livello del Sudtirol di oggi. E ci metterà di fronte a serie problematiche che dovremo affrontare lasciando il cuore in campo e ogni goccia di sudore a cominciare dal duello, dall’uno contro uno con l’avversario. Se viene a mancare quella fase lì poi dopo diventa difficile appoggiare qualsiasi idea tecnico-tattica da qualche parte. Sono sicuro che questa sconfitta può farci solo bene”.

Lei ha detto che per capire bene il tipo di impegno che va affrontato, non si possono perdere nemmeno le partitelle. Oggi è apparso che sono mancate addirittura le motivazioni. Si è arrabbiato?

“Condivido l’analisi perché anch’io sono rimasto abbastanza sorpreso. In settimana non avevo avuto nessuna avvisaglia perché vedevo comunque la squadra lavorare e molto bene, con dedizione, con grande feroce, con ottimo atteggiamento e quindi questo mi fa arrabbiare molto. Però so anche che purtroppo di questi periodi il calcio mette di fronte sempre anche questo tipo di partite dove la condizione fisica, dove l’amalgama delle formazioni come la nostra, che hanno subito una rivoluzione, possono comunque avere qualche problematica. Di conseguenza come ho sempre detto starà poi a me cercare di tirare fuori il massimo soprattutto su questo tipo di aspetto perché non transigo per nulla”.

Questa sera Frosinone fuori dalla Coppa, come anche l’Empoli e il parma. E un caso?

“C’è un detto: calcio d’agosto non ti conosco. Perché purtroppo di questi periodi risultati strani ci sono però non possiamo nemmeno essere superficiali e non guardare poi dopo alla realtà che ti dice che ci sono delle difficoltà. Un’ altra motivazione per cui siamo stati in difficoltà oggi è presto detta: perché, tolti 45 minuti con il Betis perché nei secondi 45 minuti la squadra è cambiata tutta, non abbiamo praticamente fatto amichevoli. Ora dobbiamo lavorare con intensità, con avversari di valore, con le stesse problematiche che un Sudtirol ti scopre e ti mette in evidenza. Dobbiamo lavorare cercando di farlo velocemente perché i tempi sono ristretti e poi anche approcciare sicuramente con un altro spirito, con un’altra forma di squadra, con un’altra identità”.

Al termine della partita col Betis lei aveva detto che servivano partite di livello come questa. Pensa che pagheremo caro questo ritardo?

“Oggi rispetto alla serata col Betis, la partita si è ribaltata. Mi spiego che cosa intendo. Con il Betis loro giocavano e noi sviluppiamo negli spazi aperti e questa è una caratteristica del Frosinone. Questa sera il Sudtirol era chiuso e noi a dover fare la partita e cercare gli spazi con gli avversari a ripartire in campo aperto. Siamo stati penalizzati anche vista la caratteristica dei nostri giocatori perché sappiamo che in questo momento con una squadra chiusa servono giocatori da uno contro uno mentre noi abbiamo giocatori che hanno il colpo. Magari se riesci a fare gol dopo 10 minuti tutto può diventare più semplice, se vai sotto tutto si complica. Giovedì prossimo cercheremo di inserire un’altra amichevole proprio per cercare di andare a mettere dentro quell’intensità che solo partite di livello ci possono ci può portare”.

Le voci di mercato possono aver influito?

“Fondamentalmente non deve essere un alibi. Chi è arrivato qui deve avere l’entusiasmo per superare tutto, mi aspetto che ci sia grande maturità da parte di tutti quindi. Le voci di mercato sapevamo che ci sono, ma penso che ci siano anche negli altri club quindi fino a che il mercato non chiude tutti sono nella condizione di poter partire o di poter vedere arrivare i giocatori. Sappiamo che con una rivoluzione così dobbiamo iniziare a lavorare con un pensiero unico, con un dettame tecnico-tattico unico, dove tutti riconoscono quelle che sono le nostre indicazioni. Ci sono stati dei ritardi per i play-off, non ci sono stati i tempi tecnici per fare le cose più celermente possibile quindi non è colpa di nessuno. La Società è stata bravissima, secondo me si sta adoperando per consegnarci al meglio tutto quanto. I tempi sono ristrettissimi, anche il lavoro per forza di cose è molto compresso. Al completo ci metteremo al lavoro per cercare di migliorare tutti gli aspetti”.

Giovanni Lanzi

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