LONGO: “VOGLIO UN FROSINONE FEROCE E DETERMINATO”

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FROSINONE – Alla Pro Vercelli ha conosciuto il calcio professionistico nella sua veste di allenatore. E la Pro Vercelli sarà sabato sera la sua prima avversaria proprio sul campo che gli ha permesso di imprimere sicuramente un impulso importante alla sua carriera di tecnico. Moreno Longo, come sempre sorridente, si presenta all’affollata conferenza stampa di presentazione della sfida. Il luogo prescelto dal Frosinone è ancora L’Automobile, concessionaria Bmw, sponsor giallazzurro.

E’ lo stesso Longo che fa un brevissimo prologo sullo stato della squadra: «In questo momento abbiamo solo Brighenti che iniziato un lavoro differenziato lo scorso lunedi. Sotto questo aspetto la rosa è al completo per Vercelli. Ma faccio anche i debiti scongiuri perché ci sono ancora due allenamenti da fare. I tempi di Brighenti? Non possiamo essere precisi. Bisogna lavorare con cautela con un ragazzo che ha avuto dei problemi. Lo facciamo riprendere senza forzare i tempi, creando una base che gli permetta di non fermarsi più. Bisogna usare la testa e mettersi anche nei panni del giocatore per cui il piano di recupero è stato stilato con un certa logica. In ogni caso prima di due mesi vorrei rivederlo in campo anche se non facciamo tabelle. Vivremo molto con le sue sensazioni».

Cosa vuol dire per il Frosinone non avere a disposizione lo Stadio per le prime gare interne? Oltre ad avere anche un calendario non certo agevole. Quanto questo aspetto può preoccupare Longo?

«Innanzitutto credo che sottovalutare la situazione sarebbe un errore, in ogni caso. Non si può mai peccare di presunzione e su questo siamo d’accordo. Ma posso anche aggiungere che ci sono situazioni sulle quali è impossibile agire direttamente. Per cui è inutile, da parte nostra, parlare di questa cosa delle partite fuori casa perché c’è solo una strada da percorrere: in queste sei partite bisogna tirare fuori il massimo. In serie B il fattore-casa è importante, lo sappiamo bene. Noi dovremo tirare fuori delle energie supplementari ed essere più forti di questa situazione specifica. Altra strade non ne vedo, quindi è necessario pensare positivo sempre. Quanto alla preoccupazione, non esiste. La preparazione brillante per supplire a questo avvio particolare non è nel mio stile perché debbo pensare su 42 partite. Quindi, ripeto: ci troviamo di fronte ad un dato di fatto che ci deve portare a dare il massimo e ad essere più forti delle difficoltà».

La squadra come ci arriva all’esordio sia sotto l’aspetto della condizione fisica che quello più prettamente mentale?

«A livello di condizione arriva bene. Non può essere al top ma vale per tutti. Siamo alla prima, ci vorranno almeno 3-4 gare di fila per avere completato una certa fase del rodaggio. Quanto all’aspetto mentale è positivo. Per quanto mi riguarda sono voglioso di iniziare, per quanto riguarda la società e i ragazzi c’è anche uno spirito di rivalsa per il finale della scorsa stagione, per cui tutti hanno una grande voglia di partire e cimentarsi finalmente per i tre punti».

Sarà un vantaggio per la Pro Vercelli sapere come gioca Longo o sarà un vantaggio per Longo sapere come gioca la sua ex squadra?

«Io credo che non ci siano grandi vantaggi anche perché noi abbiamo cambiato modo di giocare. Loro invece hanno continuato con un impianto di gioco e con dei princìpi ai quali i giocatori cardine di quella squadra erano abituati. Sicuramente, fatta questa premessa, si è potuto lavorare a Vercelli sui dettagli, sulla scorta dell’esperienze accumulata in un anno di lavoro che aveva portato la squadra ad essere molto interessante e a conquistare la salvezza. Credo quindi che sotto l’aspetto tattico loro siano avanti a noi che invece abbiamo cambiato sistema di gioco ed anche qualche meccanismo va inevitabilmente perfezionato. I principi di Grassadonia sono molto vicini ai nostri, lo conosco bene. E per forza di cose, per quanto detto in precedenza, quel meccanismo sarà più oliato rispetto al nostro».

Il mercato recente porta a Nicola Citro: si dice che sia stato fortemente voluto da Longo. Che giocatore è, e dove può essere impiegato?

«Fortemente voluto no. E’ stata invece una scelta condivisa con Giannitti, Salvini e il presidente Stirpe per quanto riguarda le caratteristiche del giocatore. Questa è una squadra che dispone di ottimi attaccanti ma con caratteristiche diverse dalle sue. Cercavamo un elemento rapido, svelto, che attaccasse la profondità, arriva quindi a completare un reparto che in questi anni ha fatto molto bene. In certe partite un elemento con le sue caratteristiche potrà servirci molto»

Ha parlato con la squadra della famigerata partita di Vercelli di nove mesi fa, tutto compreso?

«La partita di sabato con la Pro Vercelli è stata preparata ed analizzata per capire le difficoltà che ci troveremo di fronte. Questo è un gruppo di ragazzi intelligenti, ai quali non c’è bisogno di dire molto. Sono stati scottati da quella partita. E sotto il profilo dell’approccio mentale non faranno quell’errore di presentarsi a Vercelli con quel pizzico di presunzione di allora che li ha fatto uscire sconfitti. L’aspetto mentale dovrà essere feroce, determinato e condito dall’umiltà di uscire da Vercelli con i punti. Ci serve umiltà, fare quella partita ‘sporca’ contro una squadra che su quel campo ha battuto, oltre al Frosinone, anche Spal e Benevento mentre il Verona pareggiò alla fine».

Dopo questo precampionato chi si attende in pole-position?

«Ribadisco il concetto di qualche settimana fa. Palermo, Empoli e Pescara su tutte si sono rafforzate, i toscani anche alla luce degli ultimi movimenti. E oltre al Frosinone, vedo Bari e Parma in una griglia da primi posti. In questo periodi però la carta varrà poco. Se penso che Spal e Benevento oggi sono in A, credo che Cremonese e Venezia per potenzialità societarie potranno essere le sorprese».

Quali sono le sensazioni e obiettivi personali?

«Grande voglia di iniziare, l’ho detto già. Finché non si inizia non si può dire nulla. Questo entusiasmo dovrà essere trasferito alla squadra. Le idee sono quelle portare il Frosinone nel gruppo di quelle sei-sette squadre che contano fino a 10-12 giornate dalla fine del campionato perché solo a quel punto inizierà un altro torneo e chi ne avrà di più potrà recitare un ruolo di vero protagonista finale».

Un focus sulla fase difensiva: ad Avellino qualche sbavatura magari si è notata sulle palle inattive. Lo scorso anno quelle situazioni particolari sono diventate strutturali e si sono ripresentate durante la parte cruciale del campionato. Cosa ne pensa?

«Concordo sull’analisi, l’abbiamo fatta anche noi con lo staff prima di iniziare il lavoro. Lo scorso anno ci sono state delle situazioni che si sono ripresentate e quindi stiamo cercando di lavorare su questi aspetti cercando di migliorare i meccanismi difensivi. Per lavorare tutti con la stessa testa, lavorare di reparto per uscire a codificare le uscite difensive allo stesso modo. Rispetto alla fase offensiva dove molto può dipendere anche dalla giocata del singolo, in quella difensiva bisogna interagire tutti di più e meglio. Sperando di ottenere risultati».

Cosa si attende a Vercelli?

«Torno là molto volentieri. Ritrovo una società che mi ha dato tanto, alla quale sono legato. E rivedo tanti giocatori con i quali è nato un legame particolare che sta in piedi ancora oggi per la stima reciproca che si era creata. Ho allenato dei giocatori buoni ma anche uomini. L’anno scorso è stata fatta un’impresa e gli acquisti di quest’anno hanno dimostrato che un po’ di paura ha fatto sì che di pensasse di migliorare l’esperienza della squadra con gli innesti di gente del calibro di Curci, Bergamelli, Polidori eccetera. Oggi sono anche migliorati, debbo dire. Da parte dell’ambiente troverò invece chi ha capito la scelta e chi invece l’avrà vissuta come un torto e magari mi insulterà anche ma fa parte del mio lavoro. Io sarò concentrato sul Frosinone».

Formazione con tre dubbi?

«Dubbi non ne ho. Ho le idee abbastanza chiare. Dare una formazione con due giorni di anticipo non avrebbe senso. Quando potrò darla, la darò sicuramente».

Da cosa dovrà guardarsi il Frosinone, in definitiva?

«Dovremo fare attenzione sulla grande capacità della Pro Vercelli nelle letture di gioco. Sa quando deve fare un’entrata offensiva e sa come leggere un’uscita dalla difesa. E’ una squadra che allena le palle inattive, i falli laterali, che cura i minimi particolari».

Ufficio Stampa

Frosinone Calcio

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