Il patron Cellino è stato di parola quando disse che il tecnico uruguaiano era stata la nota lieta nella stagione di A. Lo ha richiamato dopo 2 giornate al posto di Delneri

LOPEZ-BIS PER UN BRESCIA TEMIBILE OLTRE LE ASSENZE

Sono rimasti i big dell'attacco, anche se contro i canarini potrebbe mancare Donnarumma. Ma infortuni e Covid non scalfiscono la forza delle Rondinelle dopo un mercato importante
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Con la spada di Damocle del Covid ma si gioca regolarmente a meno di cataclismi. E allora andiamo a scoprire il Brescia 2019-’20. Un allenatore, Delneri, esonerato dopo appena 2 giornate di campionato. Il primo della stagione in B. Un altro allenatore, Lopez, sollevato dall’incarico al termine della stagione di serie A culminata con la retrocessione, richiamato sulla panchina il 4 ottobre. Il patron del Brescia, Massimo Cellino, ad onor del vero dopo il distacco da Lopez lo scorso mese di luglio disse che il tecnico uruguaiano (nella stagione di serie A il terzo della serie ma il quarto in ordine di avvicendamento dopo Corini, Grosso e Corini-bis) era quello che lo aveva aiutato di più pur nelle difficoltà di un campionato iniziato male e finito peggio. Ed è stato di parola, richiamandolo senza tentennamenti.

Tanto per mettere le cose in chiaro, il Frosinone affronta la squadra che nella storia della serie B ha conquistato più promozioni, bel 12, al pari dei cugini-rivali dell’Atalanta. Quindi una big dei Cadetti. Cellino in estate ha affidato il compito del maquillage all’esperto ds Perinetti. Pochi ritocchi per le rondinelle che comunque avevano già perso ampiamente prima della fine del campionato di serie A Mario Balotelli. Anche se fino al termine del mercato qualcuno sperava di rimanere in A, come l’attaccante Torregrossa o come lo stesso Donnarumma (che con i canarini non dovrebbe esserci). Ma Cellino ha tenuto il punto, anche con qualche dichiarazione forte.

Poche le partenze ma comunque le più pesanti per le casse societarie: oltre all’ex SuperMario azzurro, anche Romulo e Gastaldello per fine contratto, il portiere Alfondo (alla Cremonese), Tonali (Milan) e il promettente Viviani (Chievo).

Sono arrivati comunque in casa delle rondinelle il portiere Kotnik (Panionis) che però non ha convinto appieno come vice Joronen. E’ rimasto invece Andrenacci (anche lui in dubbio) che era sembrato ad un passo dal Frosinone nell’ultima sessione di mercato. A centrocampo pista polacca con gli innesti di Jagiello (Genoa) e Labojko (Slask Wroclaw) oltre all’olandese Van de Looi. Dai quali Cellino cercherà di scrutare chi è il sostituto di Tonali. Per l’attacco il ds Perinetti ha rivolto l’attenzione al Nord Europa da dove ha ‘pescato’ l’islandese Fridjohnsson e il norvegese Skrabb ai quali si è aggiunto quell’Antonino Ragusa fresco di promozione in A con lo Spezia dopo quella ottenuta la stagione precedente col Verona. Questa spolverata di novità sulla conferma di un’ampia e consolidata ossatura: Chancellor, Cistana, Mangraviti, Martella, Papetti, Matjeu, Sabelli e Semprini per il pacchetto difensivo; Bisoli, Bjarnason, Desena, Ndoj, Spalek e Zmrhal a centrocampo; le stelle Donnarumma e Torregrossa con Ayè e il baby Ghezzi in attacco.

Dal punto di vista tattico, il tecnico Diego Lopez si è affidato sia al 4-3-1-2 che al 4-3-2-1, in quest’ultimo assetto con Ayè terminale offensivo per le indisponibilità sia di Torregrossa che di Donnarumma. Con il Frosinone formazione in alto mare per effetto della positività di alcuni tesserati emersa da martedi che ha costretto a rinunciare alla trasferta di Coppa Italia ad Empoli. Out certi gli infortunati Cistana, Ndoj, Semprini e l’attaccante Fridjohnsson mentre Martella ha ripreso a lavorare questa settimana e dovrebbe esserci. Ma anche senza 10-12 giocatori della rosa, questo Brescia è affare davvero scomodo.

Giovanni Lanzi

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