MISTER DI FRANCESCO A DAZN E IN CONFERENZA POST TORINO-FROSINONE

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TORINO – A fine partita per mister Di Francesco ci sono prima le telecamere di Dazn e successivamente la conferenza stampa.

E’ un punto che muove la classifica e che vi dà continuità ma resta il rammarico per non essere riusciti a prendere la vittoria.

“Senza dubbio, credo che siamo un po’ mancati nell’essere un po’ più freddi e lucidi negli ultimi 20 metri. Abbiamo creato tante opportunità nelle diverse situazioni di gioco, cercando di tirare fuori il loro difensore centrale e attaccandoli alle spalle. Peccato la poca lucidità che c’è stata nell’andare a concretizzare le tante opportunità che abbiamo avuto. Avendo concesso pochissimo al Torino, anche se nel finale abbiamo anche rischiato di perderla su quel tiro di Zapata. Nonostante avessimo fatto un’ottima gara”.

L’idea di Cheddira un po’ più defilato può essere un’arma in più per essere più decisivo?

“Lo abbiamo fatto anche a Napoli anche se le uscite erano differenti. Sapevamo di poter entrare anche con i centrocampisti, è successo che Mazzitelli si è trovato quasi a tu per tu con il loro portiere dopo aver fatto 40 metri con la palla. Peccato non aver sfruttato le occasioni al massimo”.

Secondo il suo punto di vista gli errori al tiro sono legati ad un fattore mentale?

“Noi abbiamo sempre tirato tanto e pure sbagliato tanto. Poi ci sono anche le caratteristiche dei calciatori e questo fa parte del processo di crescita. C’è grande abnegazione, grande voglia ma bisogna avere anche un po’ più di qualità quando si tratta di andare a chiudere certe opportunità. C’è stato anche uno schema su angolo che potevamo sfruttare meglio e tante altre situazioni. Ma cosa posso dire sotto il profilo della prestazione. E ovvio che non ci possiamo più permettere di sbagliare così tanto. Dobbiamo cominciare a fare punti più pesanti”.

La prossima partita è con la Salernitana…

“Sarà la partita più delicata, per me la più importante della stagione, Va presa in questa direzione, non possiamo sbagliare anche se poi le partite vanno giocate”.

Di Francesco si è poi spostato in sala stampa.

Mister, una gara dai due volti: quarto risultato utile positivo e dall’altra la vittoria che ancora manca.

“Noi siamo venuti qui per cercare la vittoria ma è normale che quando arriviamo là davanti dobbiamo essere più cinici per chiudere a rete. Abbiamo giocato contro una squadra forte, che ambisce all’Europa e che soprattutto ha una conoscenza del campionato che noi non abbiamo. Noi stiamo crescendo e maturando, ci manca solo la vittoria che dobbiamo andare e carcare con la Salernitana in casa”.

Come si gestisce questo campionato di 5 gare?

“Partita dopo partita, senza stare troppo a pensare. Se noi dovessimo stare a ragionare sulle altre, per come vincono e tutto un insieme di cose, non ci sarebbe una logica. Noi dobbiamo ragionare su noi stessi. Siamo noi a determinare quello che bisogna fare. Anche se oggi siamo mancati dove si concretizza la mole di gioco”.

Dopo queste 4 partite si aspettava questo ruolino di marcia?

“Abbiamo ragionato partita dopo partita. Quello che mi conforta è l’atteggiamento, vedo una squadra viva che vuole arrivare all’obiettivo. Ribadisco che la prossima è la più importante”.

Come mai una squadra che gioca così bene si trova a lottare per la salvezza?

“Se va a guardare le caratteristiche dei nostri giocatori, noterà che ci mancano quei 3-4 anni di esperienza in più. I ragazzi hanno grande potenzialità ma vivono la partita sempre alla stessa maniera, non capiscono che certi momenti vanno affrontati diversamente. Dentro una partita ci sono tante partite”.

Si aspettava un Torino così poco cattivo? E un giudizio sulla prestazione di Cheddira.

“Io dico che ho trovato un Frosinone agonisticamente cattivo e sapevamo di dover affrontare una partita sui duelli. Qui non è facile mai per nessuno come anche affrontare il Torino fuori casa. Do più merito alla mia squadra che demeriti al Torino. Quanto a Cheddira l’ho spostato volutamente nel raggio d’azione per far uscire fuori Buongiorno e trovare spazio alle spalle. Mettendolo un po’ più decentrato si esprime meglio, così come era abituato a fare nel Bari”.

g.l.

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