Il Direttore dell'Area Tecnica sul mercato: "Non vedo attaccanti migliori di Ciano e Dionisi, a parte Coda. E ci aggiungo Trotta, l'eterno inespresso. E Citro che ci chiede mezza serie B. Serve di più un'alternativa a Rohden". E chiosa: "Non credo che al presidente Maurizio Stirpe si possa fare alcuna critica, è il Presidente per eccellenza che ha avuto il Frosinone"

SALVINI AD EXTRA TV: “FIDUCIOSO PER L’ANNO CHE VERRA’, QUELLO PARI E’ IL MIO TALISMANO”

Aria di rinnovi: "Paganini vuole vedere che tipo di attenzioni può attirare altrove ma non precludo nulla. Gori sarà il primo dei problemi risolti al nuovo anno". Sul campionato: "Siamo arrivati in questa posizione potendo contare sul 50% del potenziale dei calciatori. Una crescita di tutti ci farà vedere in maniera diversa il girone di ritorno"
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Ad Extra Tv ospite il Direttore dell’Area Tecnica del Frosinone, Ernesto Salvini. Con lui Luigi Marsella, il tecnico della Primavera proiettata ai quarti di finale di Coppa Italia dove incontrerà il Verona in Veneto. Il dirigente giallazzurro si è sottoposto al fuoco di fila delle domande, rispondendo con tanto pragamatismo ma tenendo ben coperte le decisioni di mercato.

Direttore, un punto nelle ultime 3 partite…

«Analizziamo la partita di Benevento: tra infortuni dell’arbitro, infortuni dei direttori di gara nelle decisioni a nostro sfavore, i fari che non hanno funzionato negli ultimi 4’ del primo tempo e che hanno allungato l’avvio della ripresa: tutto questo non poteva che non lasciare l’amaro in bocca. Col Crotone la sconfitta invece grida vendetta ma specialmente nella ripresa ho visto la più bella squadra del girone d’andata. A coronamento di un 2019 non fortunato, anche il gol all’ultimo secondo nato per un errore del singolo, con una palla in nostro possesso. Fa male ma ci sta, nel calcio. A Pisa altra partita brutta, nervosa, con troppi infortuni: lo spot migliore per far capire come la serie B abbia il diritto di andare in vacanza. Il giocatore evidentemente ha il diritto di riposare. E vedere il calco inglese in tv, magari, in poltrona. Loro sì che sono abituati, non ho capito perché noi dobbiamo copiare sempre gli altri visto che abbiamo una nostra identità. Dicevo della partita bruttissima e come se non bastasse ci si è messa anche la sfortuna con i legni colpiti. Ma io ho sensazioni assolutamente positive. Quando le sconfitte o i pareggi possono spiegarsi come nel nostro caso, c’è materia da cui ripartire. Nei playoff ci siamo ed era l’obiettivo dichiarato del presidente Stirpe ad inizio stagione. Nonostante, lo sottolineo, la partenza difficile. Ma era anche ovvio che così fosse per tutta una serie di cambiamenti che ci sono stati, una serie di situazioni nella quale un po’ di pressione subentra inevitabilmente. Nel momento in cui eravamo un cantiere aperto e i risultati non arrivavano, è subentrata un po’ di tensione che è stata ammorbidita grazie anche alla parte buona dei tifosi che non hanno mai smesso di incitare. C’è stata poi una bella cavalcata che ci ha proiettati al terzo posto, poi quelle battute d’arresto che, pur non dovendo rappresentare un alibi, sono state dettate dalla sfortuna a mio parere”.

Inevitabile: dati alla mano al Frosinone mancano i  gol. E’ un problema che riguarda il reparto, gli uomini o l’assetto?

“E’ tutto un insieme di cose. Anche perché il periodo non è fortunatissimo. Una serie di circostanze non  fortunate anche per gli attaccanti, innanzitutto. Ma la cosa importante è che il passato gioca dalla parte di Dionisi e Ciano, giocatori che credo non abbia nessuno in organico. E ci aggiungo anche Trotta, l’eterno inespresso. E lo stesso Citro che ci è stato chiesto da mezza serie B. Sarebbe molto più semplice che il periodo negativo prendesse magari un giocatore alla volta ma voglio evidenziare un aspetto: il Frosinone è arrivato in questa posizione potendo contare sul 50% del potenziale dei calciatori. Secondo me tutto ciò ci farà vedere in maniera diversa il girone di ritorno”.

Il Club ha le idee chiare sul mercato?

“Se uno deve andare a prendere un giocatore, è per migliorare. Un giocatore ad esempio che arriva qui il 7 gennaio e gioca. Una domanda: che criterio di giudizio si può dare ad un giocatore (Salvini non lo nomina mai ma il chiaro riferimento è a Moncini della Spal, ndr) che ha fatto un exploit al Cittadella e poi se ne sono perse le tracce? Io continuo a dire che abbiamo un potenziale offensivo tra i migliori della serie B. Non c’è, tranne Coda al Benevento, qualcuno che è emerso in maniera particolare. L’importante è arrivare in porta e noi lo facciamo. Negli anni scorsi avevamo uno degli attaccanti per eccellenza, Daniel Ciofani, e non riusciamo a fare cross. Quest’anno quando vedo palloni arrivare in quantità industriale là in mezzo, con lo Spezia fino a 21 cross e resto a pensare… Partiamo da un presupposto: non credo che al presidente Maurizio Stirpe si possa fare alcuna critica, è il Presidente per eccellenza che ha avuto il Frosinone. Il 90% dei titoli conquistati da questo Club sono ascrivibili a lui. Tantomeno ha mai lesinato forze per migliorare l’organico. Ma questo non deve significare andare a fare sul mercato cose senza senso. Ho sentito dire che serve un centrocampista con caratteristiche simili a Rohden. Cominciamo col dire che al momento un centrocampo senza Gori e Maiello non lo immagino. Tribuzzi è valido ma una alternativa a Rohden sarebbe importante: questa la considero un’operazione più sensata, piuttosto che andare a prendere un attaccante. Poi è anche vero che se arrivasse un’offertona per un nostro attaccante poi bisognerebbe investire. La Mantia? Se lo costringono ad andare in B, torna al Frosinone. Ma io continuo a dire che dal nuovo anno vorrei far tornare i veri Dionisi, Ciano e Trotta piuttosto che fare altro”.

Direttore che 2019 si lascia alle spalle?

“Un anno sportivamente brutto: per la retrocessione ma anche perché è stata l’estate più difficile da quando sono al Frosinone in pianta stabile con la prima squadra. Con tante teste da resettare, tante problematiche da risolvere. Che l’inizio poteva essere difficoltoso lo sapevamo ma obiettivamente è stato un po’ troppo. Spero che l’anno pari porti fortuna, come è successo da sempre nella mia carriera e ancora di più da quando sono qui. E mi basterebbe vivere la quotidianeità nella normalità”.

I rinnovi di Paganini e Gori come procedono?

Paganini ha una particolare voglia di mettere se stesso alla prova, vedere che tipo di attenzioni può attirare altrove. Quindi non si parla di questioni economiche, non si è mai parlato di cifre. E il suo punto di vista posso anche condividerlo. Questo non preclude a fine stagione di riprendere a parlare col ragazzo. A me intanto sta bene che continui a soffrire con questa maglia. Poi se vuole coltivare questa idea è giusto che lo faccia. Lui ha fatto tanti sacrifici da quando ha iniziato ad allenarsi con noi all’età di 16 anni, è un ragazzo di grande caparbietà, lo ha dimostrato nei tre infortuni che ha patito e dai quali si è sempre rialzato. Accetto la sua sfida e poi non è detto che rimanga quando magari ci troveremo a parlare a fine stagione. Per Gori ci sono trattative in corso che spero all’inizio del nuovo anno porteranno alla firma del contratto. Anche in questo caso a lui voglio un bene dell’anima. Anche lui ama profondamente la maglia della squadra della sua città. E il suo sarà il primo problema risolto”.

La cessione di Daniel Ciofani quanto è stata dolorosa?

“Tanto, avrei scommesso che lui avrebbe terminato la carriera qui a Frosinone. Anche in questo caso sono scelte che si fanno. Lui deve essere contento che la Società, a fronte di un’entrata importante, ha cercato fino alla fine di fargli cambiare idea. Ma anche quella era una sua esigenza, che sera quella cambiare”.

La Primavera perderà qualcuno dei suoi giocatori?

“Abbiamo l’esigenza di far bruciare le tappe ai ragazzi. Dobbiamo trovare la soluzione perfetta, mi riferisco a Verde: se ci sono le garanzie, bene. Altrimenti resta”.

Il nome di un attaccante in prospettiva?

“Uno lo avete fatto voi, l’altro lo tengo per me”.

Giocatori in partenza?

“Soprattutto per la salvaguardia della loro carriera. Se non ci saranno le condizioni giuste per restare qui, è corretto mandarli a giocare. Parliamo di gente ancora in età di Lega, gente che ci potrebbe tornare utile in prospettiva. Faccio l’esempio di Volpe (oggi alla Viterbese in Lega Pro, ndr): alla fine della scorsa stagione in Lega Pro ancora non aveva fatto il passo che doveva e se quest’anno esce tra gli applausi vuol dire che sta facendo cose importanti anche sotto il profilo realizzativo”.

Nesta che allenatore è?

“E’ uno dei casi rari di ex calciatori che hanno cambiato ruolo e che hanno mantenuto le caratteristiche che avevano: lui è un ragazzo amabile, simpaticissimo. Ne avevo sempre sentito parlare benissimo. E’ stato uno dei 5-6 migliori difensori centrali italiani di tutti i tempi. E come allenatore  è un ragazzo che ha conservato questa sua modestia. Magari per inesperienza si lascia qualche volta andare in conferenza stampa. Ma diciamo che non esiste il tecnico perfetto, esiste quello che limita gli errori della stagione precedente e ne fa tesoro. Sono convintissimo che farà bene con noi e che il Frosinone sarà un trampolino di lancio per la sua carriera. Ha umiltà, buone idee e sa come prendere i calciatori. Faccio un esempio: uno, quando è stato calciatore se non entra in sintonia col gruppo rischia di non apprezzare adeguatamente il materiale che ha a diposizione. Lui è il contrario. Tra noi ci sono 2-3 giocatori che hanno tratto grande beneficio dal lavoro del tecnico e dello staff”. Blindatissimo al capitolo mercato ma quante verità!

Giovanni Lanzi

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