Il presidente risponde alle domande dei cronisti e lancia di fatto il nuovo crowdfunding: "Ai tassi di inflazione attuali, è un ottimo investimento. E chi ha investito nel precedente ha fatto un buon affare"

STIRPE: “SCHIEREREMO UNA DELLE SQUADRE PIU’ GIOVANI DELLA SERIE A”

Ancora sull'addio di Grosso: "E’ di riconoscenza per il lavoro svolto, la modalità irrituale può far parte del carattere delle persone. Questa rimarrà sempre casa sua"
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FROSINONE – Dopo la consueta ed ampia relazione, il presidente Maurizio Stirpe si è sottoposto alle rituali domande dei cronisti.

Presidente, ci aspettavamo qualcosa di più sul nome del successore di Grosso, al di là del profilo che ci ha tracciato.

“Non ometto di raccontarvi le cose. Fino al giorno di questa conferenza stampa, speravamo che il tecnico per la prossima stagione sportiva fosse Fabio Grosso. Che ha deciso di prendere un’altra strada, bisogna avere rispetto. Io penso che non bisogna avere una fretta eccessiva. Le idee ci sono, erano già in una ‘short list’ di Angelozzi. Oggi non sono in grado di darti una risposta”.

Tra le tante cose che ha detto è quella di guardare all’Empoli. Ma perché non è una priorità la nascita del settore giovanile al Frosinone?  

“Ti rispondo con i fatti, con la storia. Noi avevamo un settore giovanile, gestito direttamente. Che ha prodotto molti costi ed ha portato in prima squadra 4-5 giocatori al massimo negli ultimi 12 anni, credo. Se il prodotto associato a quell’investimento è questo, dico che è stato altamente fallimentare. Non si mai potuto ottenere un risultato anche per la dislocazione delle squadre, su 3-4 posti. E dove era qui il posto per inglobare tutto? Quindi bisogna ripartire da zero e rigenerare tutto quello che è rigenerabile. Secondo me le possibilità oggi ci sono a Frosinone ma passa attraverso un coinvolgimento dell’amministrazione Comunale. Fatto questo, cioè la condizione necessaria, poi arriva la condizione sufficiente. Ovvero serve una base di dirigenti che siano capaci di fare un progetto a lungo termine e che sia in grado di dire: ogni anno escono 3 giocatori che mi prendono il posto di qualcuno in prima squadra o sono pronti per essere ceduti e quindi ci creano risorse per fare altri investimenti. Il Frosinone non vuole investire? No, non siamo stati capaci di farlo, è diverso. E allora, prima ricreiamo le condizioni giuste e fin quando non lo facciamo, ci appoggiamo a chi ha un minimo di struttura per poter fare questo tipo di attività”.

Oggi ci rincuora il fatto che lei abbia confermato la sua continuità aziendale, le chiacchiere dicevano che potesse lasciare. Questa squadra può affrontare la serie A?

“Nessuno si rende conto cosa significhi mantenere la serie A. Ognuno deve saper fare le cose di sua competenza. La strada per restare nella massima serie passa per determinati percorsi. Saremo capaci di stare in serie A se le scelte organizzative e delle competenze saranno tali che ci mettono nella condizione di acquisire quel ‘materiale’ che permetta di restare in A. La stessa cosa che è successa nell’ultima stagione. Le scelte sono state azzeccate, si è creata la chimica giusta ed abbiamo potuto ottenere un risultato importante. Più difficile salire in A o restarci? Sono complessità differenti. Tutti avevano definito l’ultima serie B come una A2, avevamo il monte stipendi in 11.a o 12.a posizione eppure siamo stati capaci di salire in A a 3 giornate dalla fine. Perché le scelte sono state azzeccate. Per me è invece fondamentale il quadro economico-finanziario, che è severo. E io non derogherò di un euro. Se saremo stati bravi i meriti saranno di chi ha gestito questa cosa, in caso contrario ribadisco che mi assumerò le responsabilità”.

L’allenatore: nello staff di Grosso c’erano componenti che esulava da Grosso stesso. Chi verrà ad allenare il Frosinone porterà questi stessi uomini con lui?

“Non ho parlato col direttore, oggi aveva una riunione concomitante a Milano ed abbiamo deciso di dividerci Capogna sta con noi da una vita, fa parte della nostra famiglia. E’ una scelta sua, se lui decide di fare un altro tipo di esperienza è una scelta solo sua. Senatore è stato assunto qui perché volevamo una base più stabile su certe figure professionali ma poi tutto questo dovrà essere messo in relazione con chi verrà. Idem per Vaccariello. Io posso parlare per Capogna, gli altri staremo e vedere. Noi spingiamo per tutti ma dovremo avere rispetto per le decisioni del tecnico che verrà”.

Condivide il fatto che serve un Lucioni di serie A? Servono 2-3 persone di questo tipo?

“A noi servono tante cose. Ringrazio Lucioni, è stato un punto di riferimento importante. Si è trovato bene con l’allenatore che c’è. Vedremo le scelte del nuovo allenatore, che tipo di priorità avrà”.

Può capitare di ragionare su un Gorgone in panchina per quello che fatto alla Primavera?

“Ringrazio Giorgio per il lavoro che ha fatto quest’anno ma secondo me non ha quell’esperienza necessaria in un campionato che per noi già è proibitivo e lo affrontiamo con una serie di limiti poi sarebbe un’equazione a troppe incognite”.

Non si è fatta l’idea perché Grosso abbia scelto di andare via?

“Noi con chiarezza abbiamo detto quello che siamo e che possiamo fare. Tanto? Poco? Non lo so ma è quello che possiamo fare. Questa domanda forse dovreste porla a lui. Poi giustamente una persona che è dall’altra parte può assumere la decisione che ritiene di prendere. Io penso che le persone, se hai avuto rispetto del loro lavoro, abbiano la libertà di scelta e per questo bisogna saper accettare quelle decisioni. Mica tutti stanno qui per fare le cose che diciamo noi. Con Fabio non ho parlato e posso ribadire che la squadra dell’ultima stagione, come ho detto anche ai ragazzi, è stata quella con la quale ho parlato meno tra tutte le squadre che ho avuto. E mi ha semplificato la mia agenda lavorativa settimanale. Con Fabio ogni tanto parlavamo di calcio ma non c’era quella particolare confidenza anche per la perfetta organizzazione generale, a tutti i livelli, che ha questa Società che si sta spersonalizzando dal proprietario. Più si accentua questo movimento e più significa che funziona bene”.

Dopo 2 anni e mezzo di lavoro con Grosso, lui l’ha salutato con un sms. Voi vi siete visti a cena. Prova delusione, amarezza o riconoscenza per il lavoro fatto?

“E’ di riconoscenza per il lavoro svolto, la modalità irrituale può far parte del carattere delle persone. Questa rimarrà sempre casa sua”.

Su Ferentino e Fiuggi abbiamo sentito altri progetti nei mesi addietro (il 21 gennaio 2022 e il 25 gennaio 2022, ndr). Riportare tutto a Frosinone significa anche un passo indietro della politica.

“La chiave di lettura è sbagliata. Non c’è nessun ridimensionamento dei progetti. A Ferentino volevamo portare gli uffici dell’Area Tecnica per una migliore funzionalità ed è questa la parte che non facciamo. Avevamo pensato di poter fare questa divisione, tra Marketing & Comunicazione qui e gli Uffici dall’altra parte ma secondo me non funziona. Quando abbiamo visto che nel processo di rimodulazione nello Stadio ci poteva essere lo spazio per poter fare anche gli uffici, ci siamo resi conto anche che era meno costosa. A Ferentino non viene sconvolto nulla. Anzi, viene fatta una palestra fatta a regola d’arte: un investimento di 500.000 euro. Il secondo aspetto riguarda i vincoli di spazio. Noi dobbiamo garantire alla città di fruire degli spazi. A Fiuggi verrà ricalibrato in funzione dei costi. Non possiamo occuparci della copertura della piscina in un momento in cui il costo dell’energia è alto. Si riparte dal calcio, dalla razionalizzazione di due campi di calcio. A Fiuggi abbiamo già investito 350 mila euro con il rifacimento degli spogliatoi. I progetti vengono potenziati e poi andremo avanti. Se avremo la possibilità di capire che c’è richiesta di squadre di calcio per i ritiri, ci muoveremo in tal senso. Ma non è un problema che riguarda le amministrazioni comunali ma di domanda e offerta. Il fatto di tornare a Frosinone invece è un progetto che voglio fare. A Corso Lazio c’è una struttura in abbandono. Il Comune si sta guardando attorno e quella è una delle strutture da rivitalizzare e che fa caso a noi per l’Accademia e lo sviluppo del settore giovanile. Ed è un aspetto che stavamo curando con l’Accademia di Lunghi. La prima squadra ha bisogno di due campi in erba, a Ferentino non c’è lo spazio ma a Frosinone sì. Ed è molto più vicino di quanto voi pensiate. L’Mtc? Lo avete detto voi…”.

Nel settore femminile si è cresciuti tantissimo…

“Il bilancio positivo, primo anno tra i ‘prof’ e ci siamo salvati con grande dignità. Un movimento che svilupperemo con una velocità maggiore con certe azioni che faremo nel settore giovanile”.

Sarà un mercato per la prima squadra che punterà solo sui giovani?

“Come è stato quest’anno, la filosofia non cambierà. Ci saranno dei punti di riferimento di esperienza che ci serviranno in tutti i momenti della stagione ma cercheremo di mettere in campo una delle squadre più giovani della serie A”.

Ai tifosi quale messaggio da inviare per stare vicino alla squadra?

“Penso che il Frosinone non abbia le responsabilità e le pressioni che può avere magari un Real Madrid. Noi dovremo cercare di divertirci. La piazza di Frosinone dovrà continuare a guardare il bicchiere mezzo pieno, ovvero la partecipazione, la presenza che serve a gustarsi la partecipazione alla categoria, vivere questo tempo con grande tranquillità, serenità e la consapevolezza di sapere che in Società c’è gente che lavora sempre col il massimo impegno per cercare di portare a casa il massimo dei risultati possibili. In ogni caso, se si dovesse far male non sarà mai un fallimento. Il vero fallimento è essere derubricati a comparse nel mondo professionistico o sparire”.

Per tornare agli investimenti: quanto c’è da spendere, e se il Pnrr o i fondi dello sviluppo del Ministero possono tornare utili? E quali sono i tempi?

“Credo che abbiamo seguito tutti le vicende degli stati di Firenze e Venezia. Il Pnrr non credo sia una strada cantierabile. Il totale degli investimenti è di circa 10 milioni tra tutte le opere. Abbiamo lanciato un crowdfunding da 1.500.000 euro per fare la parte che riguarda i lavori del biennio 2023-’24, crowdfunding che è intervenuto dopo ne avevamo rimborsato un altro a febbraio 2023. Il nostro progetto di crowdfunding agli investitori ha dato un tasso di interesse dell’8%. Chi ha investito in quel progetto ha fatto un buon affare, soprattutto in un momento come quello attuale. Guardate i tassi di inflazione, se uno avesse delle disponibilità io investirei nel crowdfunding del Frosinone. Comunque i lavori saranno finanziati in maniera mista, in parte con il crowdfunding e in parte attraverso fondi”.

Gio.Lan.

 

 

 

 

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