Contro il Chievo atteggiamento tra il resiliente e il machiavellico: i giallazzurri sono stati incudine per 40' e poi hanno liberato la forza esplosiva. Sulla falsariga dei preliminari a Cittadella

IL FROSINONE CHE NON MUORE MAI, UN GOL IN PIU’ E PASSA LA PAURA

Nel calcio moderno ogni partita ne contiene almeno tre nell'arco dei 90' e il recupero è un mini-match con i 5 cambi a disposizione. Bravo Nesta a fare di necessità virtù ed utilizzarne solo 2 per una vittoria d'autore
 In Il Punto

La profondità degli organici è importante in un campionato compresso in 8 mesi ma un ruolo sempre decisivo lo ricoprono carattere, orgoglio, la forza di crederci sempre. Poi è vero che servono i gol, ma con quelle premesse si è già a buon punto. Ed è necessaria quella continuità che fa la felicità di ogni allenatore. Nel calcio moderno le partite cambiano fisionomia almeno tre volte nell’arco dei 90’ e spesso c’è anche la quarta nei minuti di recupero, quando il risultato è sul filo di lana. Tanto più da quando con le 5 sostituzioni, gli allenatori possono stravolgere il corso degli eventi, generando un’altra partita nella partita. Il Frosinone di sabato è stato invece capace di giocare a vincere con una certa linearità tattica e tecnica, ribaltando la partita con appena 13 uomini. Facendo di necessità virtù.

IL FROSINONE CHE NON MUORE MAI, MA PER SEMPRE – Tra i marchi di fabbrica del Frosinone di Alessandro Nesta c’è proprio questa capacità di ribaltare le situazioni più complicate quando tutto dà l’impressione di essere al punto di non ritorno. Il 3-2 in ‘remuntada’ sul Chievo riporta per alcune dinamiche al 3-2 in casa del Cittadella nei preliminari dei playoff. Il 2-0 dei veneti, il gol della speranza nel finale di tempo e poi il doppio uppercut al mento. Al ‘Tombolato’ finì al 122’ sulle note del gol di Ciano, al ‘Benito Stirpe’ sabato scorso è finita sulla doppia murata davanti a Bardi di Salvi dopo l’uno-due di Novakovich. E’ il Frosinone che vorremmo vedere sempre, il Frosinone che non muore mai. Oltre le difficoltà di avvicinamento ad una partita che hanno costretto Nesta a ridisegnare la difesa fino ad un attimo prima di scendere in campo. A proposito dell’americano, è a -1 dalla doppia cifra in maglia giallazzurra. Iniziò tra lo scetticismo ma in questi 15 mesi a Frosinone ha saputo ribaltare i commenti dei tifosi e il giudizio della critica buttando sempre il cuore oltre l’ostacolo, anche nelle partite più complicate per lui.

UN GOL IN PIU’ E PASSA LA PAURA – Alla vigilia dell’incontro con il Chievo, l’allenatore del Frosinone era stato buon premonitore, dichiarando l’importanza di vincere le partite anche con un gol in più dell’avversario, portando quanti più giocatori nell’area avversaria e aggiungendo che il Frosinone sarebbe stato più forte dei problemi che in quel momento aveva. Un Frosinone tra il ‘machiavellico’, secondo il quale ‘il fine giustifica i mezzi’ e il ‘resiliente’.  Ha saputo incassare e soffrire. E se il fine è vincere, ben vengano tutti i mezzi possibili e leciti. Anche quel pizzico di fortuna che non fa mai male. Per ‘la grande bellezza’ – ammesso che questo campionato di serie B permetta di arrivare a quel target, con partite ravvicinate, la spada di Damocle del Covid e tutto quello che ne consegue – ci saranno tempi migliori, quando l’organico tornerà ad assumere le piene sembianze e quando tutti saranno allo stesso livello psico-fisico. Sabato a Lecce, al di là della rivalità che si è diluita nella notte dei tempi, i canarini incontrano la quarta squadra posizionata tra le prime nove dopo le vittorie con Venezia e Chievo e la sconfitta in avvio con l’Empoli. E’ esame di maturità in casa di una squadra costruita per dominare la serie B.

LE ALTRE – Vola in testa alla classifica la Salernitana che con un gol del centrale di difesa Bogdan supera il Cittadella (i veneti reclamano due rigori) si riprende la vetta a +2 sulle seconde che si chiamano Spal (4-0 al Pisa che poi ha battuto 2-1 l’Ascoli martedi pomeriggio nel recupero) e Lecce (che si salva in casa col Venezia sempre più… Forte). Nei bassifondi vince la prima partita stagionale la Cremonese grazie ad una doppietta dell’attaccante Strizzolo su un’Entella dove il cambio di panchina per ora ha portato zero punti. A proposito di bassifondi, ad Ascoli erano di fronte due tecnici subentrati: Delio Rossi alla guida dei marchigiani e Breda sulla panchina del Pescara. L’allievo ha battuto nettamente il maestro, 2-0, con gol entrambi nella prima frazione di gioco. Male i bianconeri, spuntati in avanti e molto fragili in difesa. Bene i biancazzurri con la vecchia guardia che ha reagito benissimo al cambio. Evidentemente Oddo non aveva mai toccato determinate corde dei suoi ex giocatori. Si sposta dalle sabbie mobili anche la Reggina che vince 2-1 su un Brescia che a detta del patron Cellino dovrà mettere da parte le ambizioni di serie A. Cellino che ha cambiato il sesto allenatore in 13 mesi, fuori Lopez e dentro Dionigi. Nel recupero con la Cremonese squadra a Gastaldello e 2-2 bello e scoppiettante su un campo al limite della praticabilità. Un pari che non fa compiere salti di gioia a nessuna delle due squadre. Ennesimo gol di pugno di Torregrossa che da quando è scomparso Maradona freme per emularlo. Il Monza nell’attesa che arrivi l’ex SuperMario nazionale, perde malamente a Reggio Emilia sotto due diluvi: di pioggia e di gol. Tre a zero per la formazione di Alvini che dà lezione a un Brocchi che ha fatto più chilometri davanti alla sua panchina che tutti i suoi giocatori in campo. Galliani e Berlusconi attenderanno ancora? Visti gli investimenti del club, la panchina brianzola non dà l’impressione di essere stabile. Infine nel secondo dei posticipi domenicali, il Cosenza agguanta il pari sul campo del Vicenza (1-1) e si tiene subito ai margini della zona playout a +1 dalla Cremonese, a braccetto proprio con la squadra di Di Carlo e con il Brescia. Una curiosità: il Cosenza ha vinto solo una partita, quella di Frosinone. Un dato numerico: alla 10.a giornata – con i recuperi che ci saranno martedi – ci sono ancora 4 squadre con una partita in meno. E dal prossimo turno al 3 gennaio si giocherà senza un attimo di pausa.

Giovanni Lanzi

Articoli Recenti