Quella di Palermo è stata la 794esima, la prima fu Palmese-Frosinone 1-0 del 31 agosto 2003 in serie C2. E adesso l'obiettivo è vincere il campionato, dopo una promozione in A da secondi e una ai playoff. Battendo magari il punteggio massimo di 74 punti ottenuti nella stagione 2016-'17

RECORD & DINTORNI, PER MAURIZIO STIRPE QUASI 800 PARTITE DA PRESIDENTE

Della sfida al 'Barbera' resta la consapevolezza di poter dominare le partite ma anche lo scarso feeling con i... rigori. Venerdi il Parma in casa, i ducali sono pur sempre una grande squadra pur se in difficoltà
 In Il Punto

Da grande squadra, con la consapevolezza di esserlo, senza farsi tremare i polsi. Il Frosinone impone il gioco al ‘Barbera’ di Palermo, spreca tanto, rischia poco o niente, va sotto per un eurogol del quale parleranno giustamente gli annali del calcio e che con un pizzico di accortezza in più si sarebbe potuto evitare, poi agguanta il pareggio con un gran destro di Boloca – primo gol stagionale per lui, secondo da quando gioca in maglia giallazzurra – emulo di quello realizzato da Mazzitelli al Como. Se proprio vogliamo, Boloca se lo è riservato bellissimo e di grande significato. Da grande squadra il Frosinone incassa in silenzio anche la mancata concessione di 2 rigori solari che vanno ad aggiungersi a quelli di Benevento (2) e a quello di Genova (1), costati almeno 2 punti. Altri 2 penalty negati a Garritano dopo quelli di Benevento ad inizio stagione che si sommano a quello non concesso per il fallo di mano di Ilsanker su tiro di Lulic a Genova. Tutto è bene quello che finisce bene ma onestamente dopo tante spiegazioni da parte degli addetti ai lavori sul Var & dintorni e sullo stato di avanzamento dei lavori, ancora si è capito poco o niente sui limiti della tecnologia e sul perimetro nel quale agisce la discrezionalità da parte del direttore di gara. Trent’anni fa poteva valere il famoso detto di Boskov “rigore è quando arbitro fischia”, oggi gli errori dovrebbero essere ridotti allo zero fisiologico. Anche per la massa di investimenti in uomini e mezzi. Se non è così, vuol dire che la ‘mano’ dell’uomo ancora prevale in eccesso. E se quel rigore che si poteva dare e non si dà o viceversa, vuol dire che i dubbi che la tecnologia non aiuta a fugare tornano nel perimetro delle decisioni dell’uomo. E non va bene.

TRA NUMERI E RECORD, LE 794 PARTITE DA PRESIDENTE DI MAURIZIO STIRPE – L’obiettivo adesso è un altro record: vincere il campionato di serie B. Detto così sembrerebbe scontato. Sia perché il Frosinone a -13 partite dal gong vanta +15 punti sulle terze e +12 sulla seconda con lo scontro di ritorno da giocarsi in casa ma anche perché il Frosinone in serie A c’è già andato due volte. Ma è stato promosso, non li ha vinti quei campionati. La prima volta arrivando secondo nella stagione 2014-’15 (alle spalle del Carpi, con 71 punti) e la seconda entrando dalla porta dei playoff nella stagione 2017-’18 (alle spalle di Empoli e Parma, con 72 punti). Vincere il campionato significherebbe arrivare primi, aggiungere un altro record ad una stagione fin qui fantastica della Grosso-band. E poi, visto che l’appetito viene mangiando, si potrebbe battere il record di punti (74) che – facendo stavolta i debiti scongiuri – al termine della stagione regolare 2016-’17 non permisero la promozione diretta per la differenza di 1 gol (con il Verona). A proposito di record, il presidente Maurizio Stirpe ha tagliato il considerevole traguardo delle 794 partite da presidente del Frosinone (comprese 43 di Coppa Italia), a fine campionato saranno 807 totali. Dodici stagioni di serie B, 2 di serie A, 3 di serie C1, 1 di serie C2. Venti anni tondi. Sembra un fatto scontato ma è un record anche questo. L’esordio da presidente in Palmese-Frosinone 1-0, il 31 agosto 2003.

IL PARMA, BUFFON E GROSSO ENTRATO NELLA TESTA DEI SUOI – Venerdi sera nell’anticipo dalla 26.a giornata arriva al ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ un Parma ormai da 3 stagioni alle prese con momenti complicati. Un avversario forte, questo per sgombrare il campo dai dubbi. Un organico che al completo farebbe anche una dignitosa presenza nella massima serie. Guida Buffon, uno del 2006 che con Grosso scrisse la storia calcistica del Bel Paese. Ma non sarà solo una parentesi amarcord. Il Parma è una squadra capace di picchi di prestazioni (incrociamo le dita: i ducali hanno battuto le prime due della classe, Frosinone all’andata e il Genoa nel ritorno e pareggiato 3-3 al ‘Ferraris’ nella gara di andata) ma anche di cadute terrificanti come l’ultima con l’Ascoli. Nel calcio questo andamento chiama in causa la testa, l’applicazione, l’attenzione. Ma forse una spiegazione su come certe miscele possano diventare esplosive, l’ha data il giallazzurro Roberto Insigne (un ex della gara) quando ha detto che “Grosso ci è entrato nella testa”. Ecco, se un allenatore entra nella testa dei giocatori, tante cose belle possono accadere.

LE ALTRE – Il Genoa si tiene aggrappato al secondo posto grazie al pari (2-2) riportato da Modena. Dragusin e Bani fanno le veci degli attaccanti, l’ex Juve firma il momentaneo vantaggio e l’ex del Bologna realizza la rete del pareggio con gli emiliani in 10 uomini. L’undici di Tesser a piccoli passi ha agguantato una posizione playoff. Alle spalle dei liguri pareggia il Bari (1-1) solo a tempo scaduto con il Cagliari passato in vantaggio con Lapadula che poi si fa espellere. Il forcing dei ‘galletti produce il rigore che Antenucci realizza al 95’. La squadra di Ranieri, al 10° risultato utile di fila, sale a 36 punti. Pareggia anche il Sudtirol che nella trasferta in casa del Cosenza deve ringraziare il doppio miracolo su rigore del portiere Poluzzi. Gli altoatesini a -3 dalla promozione diretta. Il Cosenza – ultimo a quota 23 – sfortunato anche per il grave infortunio riportato da Zarate, stagione appena iniziata e già terminata per l’ex attaccante della Lazio. Più staccata, crolla la Reggina, alla quarta sconfitta consecutiva (3-2). Sul banco degli imputati anche le scelte di Inzaghi ma soprattutto il rosso a Fabbian – che prima aveva realizzato la settima rete personale – con i calabresi avanti di 2 reti nella gara del ‘Tombolato’ di Cittadella. Nella ripresa due eurogol (Crociata e Carriero) e un’autorete di Terranova determinano il sorpasso. Il Pisa non va oltre l’1-1 in casa con il Venezia: gran gol di Candela servito da Zampano e pareggio di Gliozzi su rigore che l’arbitro ha fatto battere due volte. Lagunari a 28 punti, gli stessi del Como che ha pareggiato sul campo della Spal (1-1). Al gol di La Mantia ha replicato la prima rete stagionale di Gabrielloni. Per Oddo esordio con un punto, strada comunque in salita. Conquista 3 punti pesantissimi il Benevento che batte 1-0 il Brescia grazie ad una perla di Tello. I sanniti al momento disputerebbero lo spareggio playout con il Como. La sconfitta costa la panchina a Possanzini che nel giro di 15 giorni perde la Primavera e la prima squadra. Quinto avvicendamento e dal cilindro di Cellino riesce Gastaldello ma serve un vice con il patentino. Tira fuori la testa dalla linea di galleggiamento il Perugia che strapazza la Ternana (3-0) nel derby umbro. Non è buon momento per Andreazzoli e per i suoi anche per le intenzioni (di cedere il club) da parte del patron Bandecchi e per le parole sferzanti dello stesso patron contro tifosi e giocatori. A decidere la sfida la doppietta di Luperini e il gol di Santoro. Infine il Parma, prossimo avversario del Frosinone, ko in casa con l’Ascoli che passa grazie ad una rete su rigore di Gondo. Seconda vittoria di fila per Breda, per i ducali si allunga il momento di riflessione.

Giovanni Lanzi

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