NESTA RIMETTE LA ‘BARRA A DRITTA’ AL FROSINONE

"Ripartiamo dallo spirito della gara con l'Ascoli". Il tecnico non vuol sentire parlare di umiltà: "Dobbiamo averla tutti. Sapevamo che la situazione non era facile ma bisogna restare tutti vicini. A gennaio si tira una linea e vedremo. Ci fischiano già, lo scorso anno con la Samp applaudivano"
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FROSINONE – L’ultimo allenamento della settimana è appena concluso al ‘Benito Stirpe’ dove i giallazzurri si sono allenati anche dopo il turno infrasettimanale di Perugia. La conferenza stampa con mister Alessandro Nesta è fissata per le ore 13. Il tecnico è anche abbastanza sereno e sorridente, almeno in avvio di conferenza.

Ritiene la partita di domani con il Cosenza l’occasione giusta per risorgere?

“Lo spero, anche per me la partita per risorgere già l’avevamo giocata, è stata quella con l’Ascoli. Ottima partita, vinta al 92’. Quel tipo di atteggiamento, con un certo spirito di gruppo, doveva essere la vera ripartenza. Poi abbiamo battuto il passo. Però ora dobbiamo creare una mentalità che duri nel tempo”.

A proposito di atteggiamento: come mai questa discontinuità nell’aggredire le partite da parte della sua squadra? Noi corriamo in spazi ristretti nell’arco dell’intero incontro. Secondo lei dipende dalle scorie della preparazione da smaltire o c’è altro?

“In faccio un discorso più in generale. Nelle partite avere la palla più dell’avversario è importante. Nell’ultima partita abbiamo tenuto poco la palla, siamo stati frenetici e per questo sei costretto a fare molta fase difensiva e quindi tanta corsa. Chi ha la palla costringe l’altro a rincorrerla. Dobbiamo crescere in questo aspetto, perché nelle partite in cui abbiamo avuto il possesso palla abbiamo sofferto poco. Non bisogna spaventarci dalle situazioni. E la fase difensiva a Perugia poi non l’abbiamo fatta così male: noi perdevamo palla e quindi andavamo noi in difficoltà e davamo fiducia a loro”.

Contro il Cosenza arriva una squadra che non si schiera per la prima volta in questa stagione in maniera speculare. Al di là dei moduli non pensa che dipenda sempre da noi far svoltare le partite?

“Sono d’accordo. Con il Perugia vai in vantaggio e devi controllare l’andamento della partita. Per questo bisogna far crescere la convinzione, l’autostima. Non dobbiamo inventarci nulla. Le squadre che giocano al calcio non è vero che non corrono e non hanno agonismo. Qualcuno ci accusa che noi vogliamo giocare, che facciamo i fenomeni (sic!). Una squadra che ha un’idea di gioco deve saper controllare anche la partita. Ho giocato in squadre forti dove c’era la dose di agonismo ma quando avevamo la palla provavamo sempre a giocarla. Il possesso palla e l’agonismo possono andare a braccetto”.

A Perugia è stata una questione di interpreti in mezzo al campo. Il 3-5-2 è stato solo un momento di quella partita perché sulle fasce ci stavano creando problemi?

“Avevamo valutato anche questo caso. Tutto dipende sempre dalla palla tra i tuoi piedi, perché se la dai a loro tutte le situazioni diventano difficili da gestire. Noi poi ci siamo resi conto che con il sistema tattico di avvio non andavamo bene ed era il caso di andare a cinque ma il modulo migliore per me è quello di partenza, le partite migliori le abbiamo giocate con il 4-3-1-2. Perché col 3-5-2 abbiamo fatto fatica a tirare, ad uscire con la palla. E’ comunque una soluzione da poter impiegare. Lo scorso anno avevamo due moduli a Perugia, sempre con un piano di emergenza. Noi comunque eravamo pronti a cambiare pelle a Perugia, come ho detto”.

Maiello ce la fa? Potrebbe esordire Rohden?

“Maiello non sta bene anche se è fondamentale. Lo sottolineo perché qualcuno pensa che a noi Maiello non piaccia. Troveremo altre situazioni. Rohden ha recuperato, potremmo metterlo aa disposizione”.

In queste ore c’è una sorta di mattanza mediatica attorno al Frosinone? A voi cosa è arrivato di tutto questo?

“I commenti sui social non li seguo molto. Ci hanno fischiato, si dice di un grande malumore e che bisogna cambiare tutto. L’altro giorno (nella conferenza stampa post-Venezia, ndr) mi hanno detto che avevamo poca umiltà. L’umiltà dobbiamo averla tutti. Perché due anni di serie A non segnano tutta una storia. La serie A è stata affrontata con grande sforzo e grande merito ma ora tutto quello che viene bisogna per forza metterlo a paragone, altrimenti è la piazza che ha perso l’umiltà. Di 5 giornate ne abbiamo sbagliate 2. Lo scorso anno ho visto Frosinone-Sampdoria 0-5 col mio vice Rubinacci, il pubblico della Curva applaudiva. E dissi: questo posto è fantastico. Quest’anno alla 4.a fischiano. Noi sappiamo che dobbiamo fare di più però l’umiltà deve essere di tutti. Vogliamo mandar via l’allenatore? Mandar via i Direttori? Magari il problema rimane. Se qualcuno non vuole più che resto qui vado dove ero prima, non stavo così male. Non è la Cambogia… Io farò di tutto per restare,  giocarmi questa grande carta che è il Frosinone e sperare di portarlo fuori da questa situazione che non è facile. Lo sapevamo già. Qui tutti stanno facendo il massimo, debbono saperlo. E so anche che dobbiamo uscire da questa situazione. Con me? Con altro allenatore? Con altri direttori? Diciamo che dobbiamo stare tutti vicini. A gennaio tiriamo una linea e vediamo dove siamo. Dopo 5 giornate non è tutto da buttare via. L’umiltà dobbiamo averla tutti, non solo io”.

In attacco ci sono delle difficoltà. Si sta lavorando là davanti a qualche soluzione?

“Noi stiamo facendo di tutto, anche il cambio di modulo. Non abbiamo il giocatore in grado di tenere il peso di tutto l’attacco là davanti. Due giocatori là davanti ci servono: avere due attaccanti, un trequartista più Paganini ci dà qualcosa in più. Ma tutto deve partire da un grande spirito”.

Visto che gli esperimenti non sono andati bene a Perugia pensa di tornare al vecchio?

“Ci manca Maiello, dovremo trovare altre soluzioni”.

Il Cosenza è una squadra difesa e contropiede. Che partita si aspetta?

“E’ una squadra di contropiede. E noi non possiamo certo aspettare. Bisogna andare forte in avanti, con coraggio. Sennò si corre il rischio di correre il doppio dell’avversario. Sappiamo anche che prendere palla e calciarla subito non ti porta vantaggi. Dovremo aspettare che si aprano gli spazi. Il Cosenza è una buona squadra ma anche dei difetti”.

Giovanni Lanzi

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